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La Stampa - Ranieri: "Chi ci contesta bestemmia"

La Stampa - Ranieri: "Chi ci contesta bestemmia"
martedì 15 luglio 2008, 09:212008
di Gianluigi Longari

Appena l'annuncio ufficiale alla Borsa leva l'embargo alle parole, alle sei della sera Claudio Ranieri rispedisce ai mittenti le sassate arrivate nelle ultime settimane sulla testa di Christian Poulsen e della Juve, che l'ha scelto: «Chi dice che non ha qualità, si dovrà ricredere - attacca il tecnico dal ritiro di Pinzolo - e non è scarso di piedi come dite. Questo è migliore di Sissoko, perché è più maturo e ha esperienza. I nostri tifosi stiano supertranquilli: se hanno amato Momo, ameranno anche Poulsen». Come previsto, la firma del danese è arrivata ieri, nel primo pomeriggio, dopo le visite mediche: al Siviglia andranno 9,75 milioni di euro, pagabili in tre rate, al giocatore un quadriennale da circa tre milioni a stagione. Ripartito subito per la Spagna, tornerà giovedì, per il primo allenamento e la presentazione ufficiale, a Vinovo.

Da bianconero, però, ha già parlato: «E' il momento più importante della mia carriera - ha confidato all'aeroporto - perché la Juve è uno dei club più importanti del mondo e già mi ha fatto impressione vederne la sala delle Coppe e le foto di così tanti campioni». Zero paura, per i fischi che l'aspettano: «So bene che le prime partite saranno dure, ma non sono preoccupato e dimostrerò che sono un giocatore di pallone. Sono davvero felice». Subito dopo l'autografo, aveva parlato anche a Juventus Channel, per dire che i piedi non sono proprio ottagonali: «Sono un centrocampista difensivo, ma sono anche in grado di giocare in posizione più avanzata. La mia speranza è riuscire a regalare una sorpresa al pubblico italiano, che mi considera un giocatore rude, mostrando di avere anche una buona tecnica. Avrò tempo per dare un'altra immagine di me».

Ora, parola di Ranieri, la compagnia è incollata: «Sono molto contento - ha aggiunto l'allenatore - con lui per il 99 per cento la squadra è fatta, almeno negli acquisti, perché manca un portiere. Ringrazio la società, è una buona squadra». Pure di qualità: «Dire che questo gruppo non ne ha, a me sembra una bestemmia grandissima e chi lo dice non ha rispetto dei campioni che abbiamo. Non lo posso accettare». Magari, Aquilani e Xabi Alonso erano spot più attraenti: «Aquilani era un giocatore fuori dalla media, ma la Roma ha detto che non era sul mercato e ci siamo ritirati; e Xabi l'avevamo visto noi, perché nessuno ne parlava prima degli Europei. Ma Poulsen, che non abbiamo scelto per motivi economici, ci garantisce più copertura dello spagnolo, e i numeri dicevano che dovevamo migliorare in fase difensiva, soprattutto, dopo essere stati, con la Roma, il miglior attacco». Sul danese erano tutti d'accordo, dentro casa Juve: «Io faccio l'allenatore e da quando sono qui, ogni acquisto è stato ponderato. Chi viene ha passato il vaglio di tutti, degli osservatori, mio, di Secco e di Blanc (direttore sportivo e ad, ndr). Allora è superfluo dire che è voluto da me: faccio l'allenatore, è ovvio».

Nei piani di Ranieri, poi, la forza di Poulsen, di Sissoko e Zanetti («uno che non cambio con nessuno»), potrà spalancare diversi moduli, anche se «il 4-4-2 era ed è la legge». A partire dal tridente: «Perché Poulsen ci permetterà di sopportarlo meglio». Nell'assetto base, invece, le invenzioni dovranno garantirle i soliti, Camoranesi e Nedved: «I nostri due esterni producono gioco, chi sta in mezzo deve aiutare a recuperare soprattutto, ma non solo». Volendo armeggiare i numeri, c'è pure il 4-2-3-1 («possibile»), non il 4-5-1 («non mi piace tanto, con tutti gli attaccanti che ho»). Stasera (20,30, diretta Juventus Channel), s'inizia con gli esperimenti, a Trento, contro il Piacenza, aspettando nemici peggiori.