Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Tanto vale abolire il pubblico

Tanto vale abolire il pubblico
mercoledì 10 settembre 2008, 00:002008
di Franco Rossi
Comincia la propria carriera a Tuttosport nel 1965, per poi passare a Repubblica e al Corriere dello Sport. Nell'89 a Il Giorno, di cui diventa, nel '95, il direttore responsabile della redazione sportiva. Dal'99 è opinionista televisivo.

Cari nemici e amici,

i primi dibattiti sulla violenza negli stadi ai quali ho partecipato risalgono agli inizi deglianni Settanta.

Sono dunque più di trenta anni che sento parlare uomini politici, sociologi e tuttologi su come rimediare alla violenza che avvelena l'ambiente del calcio.

A parte che è impossibile che le società si liberino completamente dai tifosi estremisti che le ricattano sistematicamente, a parte che non esiste da noi una lotta preventiva (i famosi tornelli si sono rivelati un clamoroso flop), l'unica soluzione è quella di chiudere gli stadi al pubblico.

I tifosi, nel senso di frequentatori di stadi, sono diventati inutili: basti dire che contribuiscono solo del 14% sul totale degli incassi societari.

Gli stadi In Italia fanno veramente schifo per come sono scomodi e sporchi, e allora tanto vale ristrutturarne una parte per accoglierne qualche migliaio: per esempio invitati degli sponsor, o addetti ai lavori eccetera.

Ci sarebbero meno costi per la manutenzione, con evidente risparmio delle società e verrebbe garantita la sicurezza.

C'è ancora gente che fa finta di scandalizzarsi quando qualcuno degli addetti ai lavori accenna a dei legami tra alcuni gruppi di tifosi e la malavita organizzata.

Nell'ambiente del calcio tutti, dico tutti, a cominciare dalle stesse società, sanno che questi legami esistono e che sono fortissimi.

Ignorarli e far finta che tutto è immacolato, significa mettersi sullo stesso piano dei delinquenti della domenica.

Un recente sondaggio sui tifosi ha detto che quelli juventini sono leggermente aumentati dopo lo scandalo di calcio poli, a differenza di quelli milanisti che sono diminuiti molto

Mi hanno chiesto una spiegazione e ho risposto con una battuta che a molti juventini non è piaciuta.

"Non sono diminuiti perché pochi si sono sorpresi dell'accaduto: sapevano...".

Era chiaramente una battuta che non voleva essere offensiva nei confronti della Juve che, anzi, vanno elogiati per la loro fedeltà.

Lo stesso sondaggio rileva che negli ultimi tre anni l'Inter è diventata la squadra più antipatica: magari sono stati i voti degli juventini e dei milanisti, nemici storici dei nerazzurri, ma...

Ma se dipendesse anche da certi personaggi entrarti recentemente in società, a cominciare da "mister ottanta per cento?"