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Inter, l'ora della svolta

Inter, l'ora della svolta
domenica 5 ottobre 2008, 00:002008
di Franco Rossi
Comincia la propria carriera a Tuttosport nel 1965, per poi passare a Repubblica e al Corriere dello Sport. Nell'89 a Il Giorno, di cui diventa, nel '95, il direttore responsabile della redazione sportiva. Dal'99 è opinionista televisivo.

Cari nemici e amici, la sensazione di precarietà che è riuscita a dare in questa prima fase del campionato non ha impedito all'Inter di ritrovarsi in testa alla classifica.

Il suo sinora l'ha fatto e contro il Bologna, sia pure con episodi (una giocata straordinaria di Ibrahimovic e un rigore) che nulla hanno a che fare con il cosiddetto gioco.

Il gioco è utile alle squadre che hanno campioni (l'Inter è una di queste) mentre è indispensabile a quelle che non ne hanno.

Sinora l'Inter è andata avanti con i suoi giocatori più bravi e adesso si ritrova a un punto del campionato dove sarà necessario dare una svolta per poter arrivare con un vantaggio di tutta tranquillità alle grandi partite primaverili.

Contro il Bologna si sono visti i nuovi acquisti in contemporanea con l'aggiunta di un Adriano un po' scolastico ma abbastanza volenteroso che sembra aver perso l'accidia che l'ha travolto e stravolto negli ultimi anni.

Il colpo di tacco di Ibra per fortuna è fuori da tutti gli schemi e moduli con i quali molti allenatori giocano dialetticamente per colmare una cultura calcistica piena di lacune, ma sono queste le giocate (chi ha visto Barcellona - Atletico sarà rimasto incantato da Messi) che fanno apparire il calcio diverso da ogni altro sport o gioco.

E' uno sport (o un gioco) collettivo dove a decidere è un singolo.

Ma il singolo, ovviamente non basta e l'Inter adesso è costretta oltre che a vincere anche a convincere.

L'anno scorso (4-1) e due anni fa (1-0) sono state le partite con la Roma in trasferta a far decollare l'Inter e a renderla irraggiungibile sino alla fine della stagione.

Il campionato lo vincerà di sicuro, ma vincere tra due settimane a Roma consentirà alla squadra di dominarlo e di poter pensare solo ed esclusivamente agli ottavi di Champions, con al speranza che l'attuale stato di forma dei giocatori più bravi (Ibra, Maicon e Vieira su tutti) si riproponga da marzo in poi.

Infine un suggerimento: sarebbe meglio far giocare con continuità Obinna perchè ha fisico, scatto e fantasia visto che: come ala dà l'impressione di poter diventare in breve tempo nettamente più bravo di Mancini e di Quaresma: il brasiliano è troppo discontinuo, il portoghese troppo timoroso.