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Juve a Berlino per Trochowski. Schweinsteiger, analogie con Lampard

Juve a Berlino per Trochowski. Schweinsteiger, analogie con Lampard
mercoledì 19 novembre 2008, 00:002008
di Alfredo Pedulla'
Nato a Messina il 15 Aprile 1964, si trasferisce a Roma nel 1989 per lavorare presso la Redazione del Corriere dello Sport, fino al 2007. Opinionista a Sportitalia, ha vinto i premi "Oscar dei giovani","San Silvestro d'oro" e "Beppe Viola".

Ringrazio un paio di colleghi tedeschi che mi hanno messo sulla retta via ieri a tarda ora. Mi hanno detto: "Abbiamo dato un'occhiata all'elenco degli accrediti per Germania-Inghilterra in programma a Berlino mercoledì 19 , indovina chi abbiamo trovato?". La partita è stasera, nell'elenco hanno trovato Alessio Secco, direttore sportivo della Juventus, accompagnato da Renzo Castagnini reduce da un viaggio in Sudamerica. Attenzione al falso indizio: tutti pensano che la Juve sia lì per Bastian Schweinsteiger che non ha ancora firmato il rinnovo per il Bayern, ma sul piccolo Hulk mi soffermerò più avanti. La Juve è a Berlino per una nuova pista che può concretizzarsi entro Natale. Di chi sto parlando? Di Piotr Trochowski, classe 1984, centrocampista dall'Amburgo, che quasi quattro anni fa lo prelevò dal Bayern, con meno di 15 presenze in Nazionale. Un bel centrocampista centrale, qualità e quantità, un signore di personalità e di concretezza. Non ha un gran fisico, Piotr, 169 centimetri per 70 chilogrammi, ma ha staccato tutti i tagliandi di competitività. L'Amburgo vorrebbe blindarlo, ma si sta facendo tardi perché il suo contratto scade nel 2010 e Piotr ha il desiderio di fare un'esperienza altrove. Sulle sue tracce c'è l'Arsenal che non molla la preda. Ma la Juventus vuole giocare di anticipo, per questo motivo Secco stasera è a Berlino. I primi contatti con l'entourage del ragazzo ci sono stati: meglio ancora, con correttezza la Juve si è informata sull'ingaggio di Trochowski e su quanto vorrebbe guadagnare. La risposta: Trochowski guadagna meno di un milione di euro, raddoppiandogli l'ingaggio l'operazione andrebbe in porto. Ma la Juventus vuole evitare aste perché sa che l'Arsenal sarebbe un osso molto duro e perché quando fiuti l'affare inutile fare troppi giri di parole: meglio prendere la posizione giusta e possibilmente mettere nero su bianco. L'Amburgo lo valuta otto milioni di euro, magari si può chiudere a 7,5. Una cosa è sicura: la Juventus sta monitorando il mercato con grande attenzione. E ha mandato in avanscoperta Castagnini, nella speranza che gli osservatori diano qualche ritorno migliore rispetto al recente passato. Juve stregata da Mattioni, classe 1989, fenomeno del Gremio, passaporto italiano e che fino a non troppo tempo fa poteva essere portato a casa per 800 mila euro. Adesso si viaggia da 7,5 agli 8 milioni di euro: Juve stregata perché ha scoperto di avere individuato il nuovo Camoranesi, anzi potenzialmente un Camoranesi più forte, un artista della fascia destra, uno che quando ti punta ti lascia per strada e rischi di andare in affanno, quasi asfissiato da quelle improvvise folate di vento.
Immagino la domanda: ma allora per Bastian Schweinsteiger c'è poco o nulla da fare se non rassegnarsi all'idea che rinnoverà il contratto con il Bayern? E' normale che non ti rassegni fino a quando manca la fumata bianca. Ed è ancora più normale immaginare che se siamo quasi a fine novembre e il tuo contratto scade a fine giugno ci sono le possibilità di interferire. Le correnti di pensiero sono due. La prima: Bastian si sta guardando intorno, è tentato dalla Premier, dalla Juve o dal Milan, si scatenerà un'asta alla Flamini e alla fine vincerà chi avrà offerto più soldi e un impegno con una maggiore durata. La seconda corrente di pensiero è quella che sta prendendo consistenza con il passare delle settimane: ricordate la storia di Lampard e il Chelsea? La scorsa estate si diceva: va all'Inter, va da Mourinho che stima tantissimo, vuole aprire un nuovo ciclo lontano dall'Inghilterra. Alla fine Lampard ha rinnovato perché -si disse -in fondo voleva restare alla corte di Abramovich e quel corteggiamento di Moratti non aveva fatto altro che aumentare il "bonus" di sterline. Possibile che ci sia lo stesso epilogo anche per Schweinsteiger, tuttavia la partita resta abbastanza aperta.
Cercherò di darvi aggiornamenti di mercato già stasera nel corso della no-stop per Maradona all'esordio sulla panchina dell'Argentina, stasera dalle 19,30 su Sportitalia: grandi ospiti, il pallone che rotolerà a Glasgow alle 21, appuntamento imperdibile. Ma nel frattempo vorrei spendere due velocissime considerazioni. La prima riguarda De Laurentiis, patron del Napoli, giustamente imbufalito per la prestazione della squadra a Bergamo: è vero, può starci perdere, ma l'atteggiamento conta e l'atteggiamento è stato fin troppo morbido,come se la squadra fosse appagata. Nessuno può discutere i risultati fantastici di Reja da quando è a Napoli, ma credo che il 3-5-2 .- quando affronti Del Neri - possa e debba essere messo da parte. Non puoi mangiare ogni giorno la stessa minestra, oppure mettere lo smoking quando ti servono jeans, maglietta e un paio di scarpe da tennis senza impettirti troppo pensando che l'avversario debba preoccuparsi di te. Ogni tanto è giusto che sia tua preoccuparti dell'avversario, a cambiare atteggiamento e modulo. Sarebbe assurdo montare un processo, ma è giusto che De Laurentiis si adiri: mai come quest'anno il quarto posto è un approdo possibile, perdere punti per strada a causa di atteggiamenti superficiali è un peccato vero.

Consentitemi una digressione personale. Le mie condoglianze alla famiglia di Lillo Scopelliti, cantore della Reggina per una vita (professionale) sul Corriere dello Sport. Un mare di ricordi, anche ma non solo professionali, da parte di chi è cresciuto a pane e Reggina. Mi ricordo l'allegria e le mille goliardate di Scopelliti quando nessuno immaginava che Lillo Foti avrebbe potuto mettere su una meravigliosa impalcatura con vista quasi decennale sulla serie A. Mi scappano due lacrime, ma le tengo intimamente per me. Scusatemi.