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5 dicembre 1987: moriva Pier Cesare Baretti

5 dicembre 1987: moriva Pier Cesare Baretti
venerdì 5 dicembre 2008, 08:392008
di Redazione TMW.

Il 5 dicembre 1987 muore Pier Cesare Baretti, al tempo rampante presidente viola, precipitando a bordo del suo aereo privato. Ottimo giornalista e brillante manager, subentrò nel 1986 a Ranieri Pontello alla guida della Fiorentina. Era, quello, un periodo di forte ridimensionamento per i viola, ma nonostante questo, "Pierce", con la sua personalità ed il suo zelo, aveva in breve tempo conquistato la fiducia e la stima della tifoseria viola.

Il ricordo di Ranieri Pontello da Tuttosport del 5-12-2007:
"PIER CESARE Baretti ricopriva il ruolo di direttore generale della Lega, io ero il vice presidente, oltre ad essere presidente della Fiorentina. Un impe­gno che volevo lasciare e per il quale avevo ritenuto Pierce il profilo più adatto. Così durante una riunione di Lega, nel corso delle quali sedevamo l'uno a fianco dell'altro, mi avvicino al suo orecchio e quasi sussurrando gli propongo di succedermi. Pochi giorni dopo potei valutare una delle peculia­rità del professionista: la capacità di inquadrare la situazione e decidere ve­locemente. Ne parla infatti con Matar­rese che lo aveva voluto in Lega e pochi giorni dopo lo accogliamo a Firenze. Come famiglia Pontello eravamo co­scienti di aver compiuto la scelta mi­gliore, il merito di Pierce fu la capacità di entrare in sintonia con la città. Fi­renze e una realtà complessa e a mag­gior ragione può esserlo per un carat­tere tipicamente piemontese come il suo. La correttezza nel giudicare la realtà e nel presentare la verità, som­mate al fatto che Pierce fosse un gran­de lavoratore, indussero i fiorentini a fidarsi di lui e del suo modo di opera­re. Scrivendo di Baretti a Firenze è do­veroso esaltarne i meriti avuti nel re­cupero di Roberto Baggio. Fu lui a cre­dere senza esitazioni alle potenzialità del calciatore, come fu lui a credere nel­la possibilità che Baggio potesse recu­perare pienamente dall'infortunio al ginocchio. Chiamò a Firenze Carlo Vit­tori, già preparatore atletico di Pietro Mennea, e vinse la scommessa. Termi­no chiarendo che fu Pierce, a metà an­ni '80, il primo presidente di una so­cietà a disporre con estremo rigore il tetto agli ingaggi. Un rigore, ammor­bito dal sorriso, che ne ha contraddi­stinto l'operato. "