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...con Bruno Cirillo

...con Bruno CirilloTUTTO mercato WEB
martedì 16 giugno 2009, 00:002009
di Andrea Lolli
Intervista realizzata da Raffaella Bon

A cosa si deve questa scelta di tornare all'estero?
"Guardandomi indietro ho passato tre anni bellissimi ad Atene all'Aek e ho deciso di tornare in Grecia per questo. C'è stata questa possibilità, mi hanno voluto fortemente ed ora penso a far bene in questi due anni che ho di contratto".

Quindi nel tuo cuore avevi conservato un pezzo della Grecia?
"Sì, qui mi sono tolto grandi soddisfazioni come lottare per lo Scudetto e giocare la Champions League. Queste sono le massime aspirazioni per un calciatore e per me queste possibilità sono molto più facili da avere in Grecia che in Italia".

Ora cosa ti aspetti da questa nuova avventura?
"Mi aspetto di far bene e continuare su questa strada. Ho lasciato un bel ricordo e la gente si aspetta molto da me, perciò voglio dimostrare a questa gente il mio valore".

L'obiettivo della squadra qual è?
"Noi faremo i preliminari di Coppa Uefa e ci auguriamo di entrare nella fase a gironi. In campionato invece vogliamo lottare per le prime posizioni, il Paok nell'ultima stagione è arrivato secondo ed ora si è rinforzato per continuare a lottare alla pari con le squadre migliori".

Il campionato greco da cosa si differenzia dal nostro?
"Il nostro campionato si differenzia sicuramente a livello di valori. Credo sia il più bello ed il più importante, ma in Grecia l'atmosfera è forse più accesa e il pubblico è veramente molto appassionato. Ultimamente comunque sono cresciuti molto e non dimentichiamo che la nazionale greca è stata anche campione d'Europa. Sicuramente da parte loro c'è voglia di far bene".

E a livello di gioco?
"Cambia poco, in Grecia ci sono tanti brasiliani e si vedono tante belle partite. In Italia siamo malati per la tattica, magari qui ci stanno arrivando piano piano, ma ci sono comunque giocatori importanti ed allenatori preparati".

Invece per quanto riguarda la fine del tuo rapporto con la Reggina?
"Parlando con la società e con il presidente ho capito che il mio nome non figurava nel progetto della Reggina, dunque abbiamo preso questa decisione insieme".

Secondo te il progetto della Reggina parte da giocatori giovani?
"Sì, loro vogliono partire dai giovani mettendo in squadra qualche giocatore che conosce bene la categoria. Hanno preso un buon allenatore e sicuramente le prospettive sono buone".

Secondo te, fra i tuoi ex compagni, chi potrà rimanere in B?
"Credo rimarranno Barillà, Carmona, Costa e tutti i giovani lanciati nella massima serie. A questi poi verranno affiancati i giocatori d'esperienza che loro decideranno. Sicuramente non sarà facile piazzare tutti i giocatori in esubero vista l'ampia rosa, ma si ripartirà da questi nomi".

Faccio dei nomi: Brienza, Vigiani e Barreto andranno via?
"Vigiani è in scadenza e non so se continueranno il rapporto. Brienza e Barretto sono giocatori di valori, giovani e con tanto mercato. Dovrà vedere la società se fare cassa o puntare su di loro".

Corradi come potrà fare all'Udinese?
"Penso bene. E' un grande protagonista, grande persona e da noi ha fatto dieci gol. E' andato in una squadra dalle grandi potenzialità e credo metterà a segno tanti gol".

Ti aspettavi una stagione così negativa per Amoruso e Bianchi?
"Sinceramente no, ma visto che ho vissuto lo stesso sulla mia pelle penso che nel calcio possa succedere che un giocatore un anno non riesce a dare quello che vuole".

La Reggina dove ha sbagliato secondo te?
"Penso che abbiamo avuto la possibilità di rimetterci in corsa alla fine, abbiamo fatto partite dove c'era la possibilità di salvarsi, ma credo che rispetto alle altre eravamo un po' leggerini. Questo non vuol dire granché, ma le partite da vincere le abbiamo perse e questo ha fatto la differenza. Si sono fatti un po' di errori, ma fino alla fine ci abbiamo provato".

Secondo te sono scese le tre squadre che meritavano?
"I punti dicono questo e nel calcio i numeri sono la cosa più importante. Torino, Lecce e Reggina hanno fatto meno punti degli altri ed è giusto così".

Delle tre quale ti ha stupito di più?
"Ad inizio campionato, guardando l'organico, non ritenevo il Torino assolutamente da retrocessione. C'era tanta gente con esperienza, qualità, ma alla fine se non si è tutti uniti nello stesso verso si fa fatica".