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Giovanni Francini: "Criscito è un terzino sinistro perfetto"

Giovanni Francini: "Criscito è un terzino sinistro perfetto"TUTTO mercato WEB
Francini ai tempi della nazionale azzurra di Vicini
© foto di Andrea Pasquinucci
sabato 12 settembre 2009, 17:522009
di Redazione TMW.
fonte di Marco Liguori per PIANETAGENOA1893.net

Criscito è il terzino fluidificante perfetto. Parola di uno che se ne intende: è Giovanni Francini, ex di Napoli e Genoa, titolare in questo ruolo in maglia azzurra nell'era Maradona e nel 1994 con quella rossoblù (sia pure per breve tempo). Con la società partenopea ha vinto uno scudetto, una Coppa Uefa e una Supercoppa italiana: sulla fascia sinistra era un'autentica furia. L'idolo dei tifosi genoani potrebbe dunque essere il suo erede.

Quali sono le somiglianze e le differenze tra le tifoserie del Genoa e del Napoli?
«Entrambe sono molto passionali e molto simili: svolgono un tifo molto acceso per 90 minuti e sono molto attaccate alla squadra. Sono anche gemellate da tanto tempo: ricordo la grande festa del giugno 2007 quando tutte e due sono ritornate in serie A».
Passando al lato tecnico, chi potrebbe essere il "Francini" del Napoli o del Genoa?
«La squadra azzurra si può dire che non abbia un terzino sinistro fluidificante: anche l'anno scorso ruotavano una serie di giocatori. Invece il genoano Criscito è un giocatore perfetto in questo ruolo: sia in fase difensiva che in quella di impostazione. In più sta anche segnando gol importanti».
Che tipo di partita potrebbe essere?
«Sarà una bellissima partita, perché sono due squadre che stanno vivendo un buon momento di forma. Forse il Grifone lo è ancora di più. Entrambe puntano a raggiungere una posizione di prestigio in campionato: hanno tutti i mezzi a disposizione per conquistare l'obiettivo. Posseggono rose di giocatori molto competitive: hanno due allenatori giovani e preparati come Gasperini e Donadoni».
Ha un ricordo particolare di un Genoa-Napoli?
«Quando indossavo la maglia azzurra, ricordo una partita al San Paolo molto difficile. Perdevamo 1-0 e solo nel finale riuscimmo a recuperare lo svantaggio».
Che differenze ci sono tra giocare oggi e venti anni fa?
«Probabilmente il calcio di allora era più tecnico, ora invece è forse più fisico. I giocatori sono meglio preparati di quando giocavo io: è più ricercata la preparazione e l'alimentazione».