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Aiuto, Aurelio: Non capisco il progetto Napoli. Milan, Molinaro, Pandev e Spalletti: scintille

Aiuto, Aurelio: Non capisco il progetto Napoli. Milan, Molinaro, Pandev e Spalletti: scintilleTUTTO mercato WEB
mercoledì 7 ottobre 2009, 00:002009
di Alfredo Pedulla'
Nato a Messina il 15 Aprile 1964, si trasferisce a Roma nel 1989 per lavorare presso la Redazione del Corriere dello Sport, fino al 2007. Opinionista di Sportitalia, ha vinto i premi "Oscar dei giovani", "San Silvestro d'oro" e "Beppe Viola".

Mi è venuto un gran mal di testa. E vorrei andarmene dieci giorni in vacanza, lontano da questo calcio misero e incivile. Impossibile muoversi. L'altra sera mi sono consolato con una straordinaria telefonata di Carletto Mazzone, in diretta su ReteBrescia: genuino, vero, sincero, unico. Ci fossero tanti Mazzone in circolazione, il nostro calcio non sarebbe combinato così com'è. A brandelli. Dice Abete, numero uno tra i numeri uno: "Il minuto di silenzio negli stadi non c'è stato per difetto di coordinamento". Prego? Si riferiva al mancato minuto di raccoglimento alla memoria delle vittime di Messina, voto tre. Risparmio le virgolette di Marcello Lippi all'ennesima domanda su Cassano, un concentrato volgare e spocchioso: voto due. Rolando Bianchi, grande artista del Torino, fa gol e poi decide che è il momento del regolamento di conti con un tifoso granata: scavalca la transenna e lo va a prendere, voto zero. Dicono: ma è un bravo ragazzo. Certo, pensa se fosse cattivo: Rolando, ma cosa ti sei messo in testa? Pensa a segnare, lo fai bene. E se ti stuzzicano, lascia perdere. Collina continua a fare disastri (so che è permaloso, so che se la prende, so che non digerisce) e resta lì al suo posto, lautamente pagato. L'allenatore non all'altezza del sistema arbitrale, quando cambiamo? Mai? E perché mai? Aspettiamo, aspettiamo una svolta. A proposito, sir Collina: dove mandiamo Mazzoleni dopo i recenti disastri, magari lo prenotiamo per una partitissima di prima fascia? Avanti così, sir Collina.
Poi ci sono le cose curiose. La moglie di Julio Cesar parla di un grande club sul marito portiere, interviene il number one e spegne tutto, ma si può? E le cose belle: una grandissima, sottolinea grandissima, Fiorentina contro il Liverpool. Poi c'è il Napoli che nel cuore mi sta, non fosse altre perché in un sistema di stadi vuoti loro -quelli che respirano per la maglia azzurra - sono sempre presenti e meriterebbero qualcosa di più allettante. Riepilogando: De Laurentiis entra nello stanzone durante Inter-Napoli, parla con i centrali e dice che così non si può andare avanti e che sarebbe il caso di cambiare in difesa. Chiaro e violento attacco a Donadoni, chiara invasione di campo e di competenze non sue, ma lui mette i soldi, starei dalle sua parte (come ho scritto) se non fosse che però stavolta ha da chiedergli una cortesia. Quale cortesia? Questa. Non avendo capito il novanta per cento del suo progetto, vorrei tanto che me lo spiegasse. Nei dettagli. Ho la sensazione che lui decida in base agli umori e che non abbia davvero capito il mondo del calcio. Dice, alla Zamparini e quindi intrufolandosi in campi non suoi, di non amare il 3-5-2 e poi prende Mazzarri, lo specialista del 3-5-2. Per favore, presidente, mi faccia capire. Io non capisco. Mazzarri ha ottenuto grandi risultati a Reggio Calabria (con il fondamentale aiuto della società), poco prima a Livorno (un capolavoro). Subito dopo a Genova nel primo anno Samp. Un po' meno nel secondo, le risposte sono arrivate da Del Neri che con i dieci- undicesimi di Mazzarri sta sbancando con un sistema di gioco diverso. Mazzarri rigenererà Maggio e Campagnaro, trasmetterà grinta e passione, sarà ultramotivato e mi auguro permetta al Napoli di ritrovare una classifica all'altezza del blasone e delle aspirazioni. Quando parlavo di Delio Rossi era perché invocavo il maestro di un sistema di gioco diverso, anche perché quelle erano le indicazioni di De Laurentiis. A scanso di equivoci, ci sono dvd a disposizione, io mai ho detto che Donadoni sarebbe stato l'ideale per il Napoli. Ora ascolto gli orfanelli di Pierpaolo (un'altra volta vi spiego) dire che Mazzarri è perfetto per il Napoli, dicevano che era perfetto anche Donadoni. Auguro a Mazzarri di rigenerare il Napoli, avrà tutta la passione di questo mondo, ma i miei dubbi sulle parole di De Laurentiis (contraddette dai fatti) restano. Se fossi stato il Dela, ma purtroppo non lo sono, avrei fatto carte false per convincere Roberto Mancini, avrei scelto un direttore generale come Marotta e un direttore sportivo come Corvino. Napoli è Napoli, parliamo di calcio. Napoli è stanca, tiriamola su. Prendiamo i migliori, spendiamo i soldi visto che possiamo, facciamo qualcosa. Non ho nulla contro Montali, persona di garbo e che ha avuto il piacere (ma lui non ricorderà) di intervistarlo nei primi mesi di Corriere dello Sport-Stadio quando mi occupavo di pallavolo e Montali era un mito. Non ho nulla contro Riccardo Bigon, figlio di Albertino, ma fresco di nomina come direttore sportivo. Scusate la domanda: ma Bigon quali talenti ha scoperto e portato a casa? Volete le altre liste, le liste di chi fa il direttore sportivo e gira il mondo non imbarcando acqua ma prendendo talenti, spendendo con criterio con profitto e competenza? Chi andrà in giro per il mondo, chi sarà il Corvino, il Lo Monaco (ai tempi di Udine) o il Perinetti della situazione? Auguro la svolta al Napoli, quanto mi piacerebbe, nel frattempo la auguro a me stesso: vorrei avere le idee più chiare, sono confuso. Attenzione: Montali e Bigon non sono ancora ufficiali, aspettiamo per un giudizio completo. E nel frattempo spero di avere risposto a tutti gli amici di Facebook che mi hanno chiesto un approfondimento sul Napoli: Sebastian Fabio Puleo, Diego Armando, Alessandro Ronza, Emanuele Ricciardi, Vincenzo Di Somma, Lucio Iuliano, Fabio Giuliano, Vincenzo Di Maso (hai ragione, Ramires è un rimpianto per i club italiani), Alessandro Fortunato, Massimo Boffa, Attilio Campobello, Giovanni Pezzella, Gianpaolo Mormile.
A proposito di Napoli, continuano ad accostare Molinaro, addirittura preannunciando uno scambio imminente con Zuniga. E' fatta, è quasi fatta, ho l'esclusiva, è uno scoop. A parte che Zuniga è costato una tombola e fossi nel Napoli cercherei di recuperarlo (non si può scaricare un giocatore dopo pochi mesi), le possibilità che Molinaro vada al Napoli sono inferiori allo zero. Anzi, sono cento sotto zero. Bufala, nel senso che mi piacerebbe mangiare una mozzarella di bufala per dimenticare ... Molinaro vuole decidere da solo cosa fare da grande, possibile che decida di andare all'estero, vi terrò aggiornati. Gli indizi arriveranno.
Intanto, silenzio perché magari prima o poi parla Taci. Mi ha fatto tenerezza Galliani con la sua espressione un po' così (eufemismo, era distrutto) durante la partita di Bergamo. Poi ci ho pensato un po' e dalla tenerezza sono passato alla rabbia: Galliani era sconvolto, era sorpreso, ma cosa si aspettava dopo le incompiute sul mercato? Una squadra spettacolare? Un miracolo, un Milan perfetto? E cosa hanno fatto per tendere la mano a Leonardo esordiente? Nulla. Ma dai, non scherziamo. Silenzio, dicevo, perché prima o poi parla Taci. Non entro nell'argomento perché ho già detto che mi dedicherò ai nuovi proprietari soltanto quando entreranno in azione. Mica farò come quelli di Bari che hanno messo un microfono sotto il naso di Barton stregati, rapiti, estasiati, come se il contratto fosse stato firmato ... Ma se questo è Berlusconi, se non ha più voglia di investire, la cessione del Milan in primavera diventerà automatica. E inevitabile. Nel frattempo Braida sta perlustrando il Sudamerica a caccia di talenti: mi raccomando, Ariedo, un altro Mattioni no. E neanche un altro pincopallino, magari uno bravo come Thiago Silva per la fascia sinistra.

Ricorderete bene che vi ho dato due anticipazioni importanti in vista dei prossimi mesi. Luciano Spalletti allo Zenit: sono d'accordo su tutto, anche sulle cifre, la palla-break è di don Luciano che deve decidere se aspettare un'ipotesi Milan oppure andare a formalizzare quanto pattuito con i russi. Fossi in Spalletti andrei allo Zenit: perché San Pietroburgo è una splendida città, perché disintossicarsi dal Collina di turno è fondamentale, perché il club ha enormi ambizioni europee. Ma decida con calma. L'altra esclusiva si riferiva a Goran Pandev: quando scrivevo l'estate scorsa, tutti se ne guardavano bene dal rilanciare. Solo la "Gazzetta" si era allineata. Gli altri, quelli del pool, avevano mandato Pandev in giro per il mondo: un emissario di qua, un altro emissario di là, facciamo confusione e viva il disordine (delle notizie). Adesso Pandev aspetta la rescissione, novembre sarà il mese giusto. Ma in ogni caso nessun club andrà in rotta di collisione con la Lazio, patti da rispettare. Inter in vantaggio, siete sorpresi? Quattro milioni e un paio di giovani di belle speranze, oppure il prestito di Quaresma. Adesso non commentiamo, non è il caso.

Rapido sopralluogo in serie B. Corioni a Brescia colleziona allenatori, vediamo se avrà ragione. Inevitabile la svolta a Trieste: Gotti era andato in confusione, ci riprova Somma. Sarà un campionato equilibrato, forse più equilibrato del solito (immaginate che bagarre), ma resto dell'idea che alla fine i valori verranno fuori, Reggina e Torino in testa. Affascinante il Mondo: è arrivato, ha studiato l'Albinoleffe e lo ha mandato subito in orbita. Un colpo di genio, dopo aver lasciato la cascina di Rivolta d'Adda dove un giorno mi fece vedere tutto il suo talento. Non c'erano i Nomadi, ma la sua allegria era coinvolgente.

Impressionante la vivacità degli amici di Facebook: domande di mercato e sul campionato una dietro l'altra, sono qui per questo. Esagerate pure, senza scrupoli: ormai siamo (siete) inseparabili compagni di viaggio. Grazie ad Ezio Stuardi (per me il Toro è da promozione diretta), Francesco Mordà, Alessio Abati (il Palermo di domenica scorsa è stato fantastico. Non credo, lo spero almeno per il Cesena, che Schelotto se ne vada a gennaio), Stefan Alioth Ruffo, Andrea Rivera (Felipe Melo, dal mio punto di vista, vale 18-20 milioni, non 25), Francesco Caimmi (qualcosa in più della semplice salvezza per l'Ancona, gli indizi sono chiari), Cristiano Vella (in bocca al lupo, giornalista di domani), Bruno Prestigio (sei di una gentilezza unica), Andrea Branca, Emanuele Giuseppe Leo (i tempi non saranno brevissimi, ma credo che De Canio troverà la quadratura), Sacha Martinelli (Sacha, lo spazio è tiranno, ma a Lucca sono stato benissimo e ti auguro una B rapida, nel 2011 andrebbe bene?), Angelo Failla Rifici (su Collina ho già dato, capisco il tuo sfogo), Paolo Mascara (Van Basten è un candidato), Roberto Maffia (ho preso nota), Raffaele Viggiani (ma quanta voglia avrebbe ancora Zeman?), Daniele Davì (a Siena ci sono stati segnali di ripresa e contro la Fiorentina la squadra non è stata malvagia: per questo resiste il tandem di Livorno), Daniele Del Monaco (un difensore arriverà, quella che tu citi è una delle idee), Anthony Omettere (una previsione su Cassano ai Mondiali? Ci vorrebbe il mago), Antonella Greve (c'è poco da pensare, la Reggina risolverà i problema in qualsiasi modo), Vincenzo Federico (Mourinho sta esagerando), Diego Indennimeo (le valutazioni sono soggettive e qualche volta, purtroppo, prevenute), Sergio Patruno (la cessione di Rivas sarebbe stata una follia, lo dicono i fatti) e Mattia Loda (Iachini è bravo, fidati).

Un pensiero anche per Pierpaolo Longo (tu lo sai qual è la burocrazia in Italia: non sorprenderti e incrocia le mani), Franco Gregori (Gotti purtroppo era andato in confusione), Vito D'Azzeo (sono tutt'altro che convinto che Meggiorini non sia da A: l'apprendistato spesso è più complicato delle previsioni), Dario De Angelis, Alessandro Bonazzi, Giancarlo Torre, Luigi Manca, Vito Lo Cascio, Luca Catalano, Giuseppe Bruscino, Alessandro Barbarulo, Marco Orlando (ti auguro uno Spezia vincente, le basi ci sono), Andrea Serrapica, Gabriele Cavallaro, Alessandro Cadoni (la penso come te, ma al mercato del Bari avevo dato "sei" e non "tre". Qualcuno non l'ha capito e ragiona, magari offendendo, con il senno del poi: troppo facile), Roberto Carchidi (soluzione complicatissima, la tua, anche se Briatore a Londra non sta facendo bene e potrebbe decidere - chissà - di investire in Italia), Mattia De Fazio, Matteo Velli (l'Ascoli ha un'identità e Pane è un allenatore molto saggio ed equilibrato), Alessandro Barbarulo (Stellone è ormai un sogno), Pierluigi Caliariello, Giuseppe Petruzzelli, Antonio Congiu (Viudez magari esploderà, ma non si può cambiare idea per un gol, pur bellissimo), Salvatore Alemanno, Giuseppe Iodice, Francesco Croxatto (sono quasi diventato rosso rosso. Su Iunco hai ragione da vendere, valore aggiunto in serie B. A maggior ragione con un grande allenatore come Foscarini), Paolo Grassi (Mannini sì e Cassano no? Bah...), Manuel Gavini (la Lazio ci proverà sempre pur di piombare su Simplicio, ma sarei sorpreso se il Palermo lo mollasse) e Antonio Geraldi (il talento di Buonanotte non si discute, mi risulta che i grandi club europei non lo ritengano ancora prontissimo dal punto di vista tattico).