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Totti e Cassano, purtroppo ci sono figli e figliastri. Mazzarri, due Diego al bivio e derby Milan-Inter sul mercato

Totti e Cassano, purtroppo ci sono figli e figliastri. Mazzarri, due Diego al bivio e derby Milan-Inter sul mercatoTUTTO mercato WEB
mercoledì 14 ottobre 2009, 00:002009
di Alfredo Pedulla'
Nato a Messina il 15 Aprile 1964, si trasferisce a Roma nel 1989 per lavorare presso la Redazione del Corriere dello Sport, fino al 2007. Opinionista di Sportitalia, ha vinto i premi "Oscar dei giovani", "San Silvestro d'oro" e "Beppe Viola".

Premessa fondamentale: non appartengo a quella sparuta (sparuta?) categoria di tifosi contro. Della Nazionale. Quella sparuta (sparuta?) categoria che quando l'Italia perde, oppure viene eliminata, godono dentro. Vergogna. Quando gioca l'Italia sono concentrato e appassionato, lo ritengo un evento con la E maiuscola, partecipo all'inno e mi emoziono. Spero tanto (e tifo) che l'Italia sia ancora padrona del Mondo, nel 2010 in Sudafrica come nel 2006 in Germania contro la Francia. Nel 2006 (vi interesserà poco ma rende l'idea) ero in vacanza in Sardegna quando Grosso mirò all'angolino e ci fece un regalo enorme: in quell'albergo incantevole parlammo di calcio e di mercato per tutta la notte, ubriachi di felicità. Nulla ho contro Marcello Lippi se non fosse che alcuni atteggiamenti sono indisponenti. Ha già deciso di tornare alla Juve, a prescindere dall'esito di Sudafrica 2010, come se la Nazionale fosse un'area di parcheggio: decido io come fare, quando fare, cosa fare. Non accetto che a precisa domanda di Carlo Paris spesso decida di salutare e di andare via, come se fosse suo libero arbitrio non rispondere e sorvolare su un quesito scomodo. Nelle ultime ore Lippi ha sfoderato tutte le sue contraddizioni parlando di Totti. Gli hanno rivolto un paio di quesiti, ha giustamente magnificato le doti di Francesco uomo e di Francesco asso del pallone. Nulla da dire, se non fosse che quando gli hanno parlato di Cassano ha svicolato indignato, ha detto "arrivederci" e si è defilato. Ma è possibile fare figli e figliastri anche in questa occasione? Non si può parlare serenamente di Cassano e spiegare quali sono i motivi che lo portano a sbarrargli le porte della Nazionale. Basterebbero cinque minuti, senza vergogna e con la massima disponibilità. Chiediamo troppo? Assolutamente no. Qui stiamo parlando probabilmente del migliore talento italiano in questo momento. E se uno è il migliore, o tra i migliori, può anche restare a casa (ma sarebbe molto meglio se non restasse) a patto che il cittì - pagato anche per questo - dia mezza spiegazione. Oppure che non la dia soltanto su Totti, ignorando Cassano, facendo quindi figli e figliastri. "I tormentoni mi divertono", ha dichiarato ieri. Non mi sembra. La mia idea, più o meno condivisibile, è molto chiara: se stanno bene, se sono al top, SIA CASSANO CHE TOTTI SONO INDISPENSABILI.

Il campionato di A ci è mancato un po', anzi qualcosa in più. Si riparte con tre-quattro grandi partite, negli occhi il grande Palermo rigenerato da Zenga e il bellissimo momento della Fiorentina che sta rispondendo a tutti i criticoni che avevano bocciato il mercato. Se dipendesse dalla grinta che ci sta mettendo, Mazzarri meriterebbe di scalare la classifica e di trovarsi abbondantemente nella parte sinistra della stessa. Non ci metterà soltanto la grinta, imporrà maggiore ordine tattico, ci farà vedere un Napoli più equilibrato, probabilmente troverà una nuova posizione ad Hamisk. Ma preferisco aspettare prima di giudicarlo. Sono convinto di un altro particolare: siccome con Mazzarri tutti gli attaccanti si sono spesso esaltati (compreso quel Rolando Bianchi molto signorile nella comparsata televisiva di domenica scorsa su Sportitalia), credo che anche Quagliarella avrà numerose munizioni da "sparare". Mi intrigano parecchio le prossime mosse di De Laurentiis: con tutto il rispetto per il nuovo direttore generale, credo sia molto più importante individuare il responsabile dell'area tecnica con delega di mercato tale da poter girare il mondo e individuare talenti degni di quella casacca. La cassaforte aperta di De Laurentiis e l'operatività di un vero uomo-mercato (Bagni o chissà chi) possono fare la differenza e permettere di archiviare le prime (tristi) settimane di campionato.

Appunti sparsi che vi sottopongo. Notando il Diego contro Roma e Lazio e quello più recente, indipendentemente dai problemi fisici che lo hanno condizionato, balza agli occhi la differenza di rendimento. Dipenderà o meno dalla posizione in campo, io resto dell'idea che Diego sia più di un ottimo interprete e non mi lascio condizionare e dalle ultime prestazioni. Piuttosto non capisco cosa abbia fatto di male Cobolli Gigli per essere sollevato dall'incarico: ha interpretato il ruolo di presidente con dignità e serietà, nel momento più nero della storia della Juve, sollevarlo così mi è sembrato ingiusto. C'è un altro Diego, si chiama Maradona, che fatica parecchio ad imporsi come selezionatore. Quando mi chiesero un commento al momento della nomina come commissario tecnico dell'Argentina risposi che, se avesse fatto il trenta per cento rispetto a quanto proposto da fuoriclasse assoluto in campo, sarebbe diventato un ottimo cittì. Quel trenta per cento latita, l'Argentina si gioca tutto nella tana dell'Uruguay, quel tuffo dopo il gol di Palermo al Perù mi ha trasmesso tenerezza. Se è vero che per parlare di ippica non devi essere stato un fantino, è anche vero che se sei stato il numero uno in campo non è detto che lo debba essere per forza in panchina. Auguro a Maradona di smentire chiunque, certo è che alcune scelte da selezionatore mi hanno lasciato di sasso.

Il mercato sottotraccia si sta muovendo e non poco. Mi aspetto una Fiorentina protagonista, grande protagonista, soprattutto se dovesse superare il turno di Champions. Mi aspetto che il Milan, prima di scaricare Huntelaar, si interroghi su un particolare: non sarà un centravanti forse adatto alla serie A, però mai è stato messo nelle condizioni di incidere. E se arrivasse uno tra Toni o Pavlyuchenko resterebbe lo stesso problema: i cross dalla fasce, i cross dalle fasce, i cross delle fasce. L'ho ripetuto tre volte per essere il più chiaro possibile. Beckham in arrivo non può bastare. Mi dicono: ma Adriano sarà del Milan? A gennaio non credo, anche se esistono poche certezze in tal senso. Per preparare bene il Mondiale mi risulta che Adriano voglia proseguire la cura ricostituente in maglia Flamengo, ottimi riscontri. Non chiedetemi più di Pandev all'Inter: ho già dato, ne parlerà quando ci sarà il fotografo per immortalarlo con la nuova maglia. Se partisse Vieira, non credo che l'Inter farebbe soltanto un attaccante a gennaio, proprio il derby con il Milan (destinato ad essere giocoforza protagonista) potrebbe alimentare gli affari di gennaio. Aggiornamento su Spalletti allo Zenit: non c'è accordo completo sullo staff (i russi vorrebbero accontentare al cinquanta per cento le richieste dell'allenatore che pretende di avere tutti gli uomini di fiducia al seguito) e nello stesso tempo don Luciano cerca di capire se il Milan nel prossimo luglio può essere davvero un'ipotesi concreta. Entro fine mese-metà novembre dovrà inevitabilmente prendere una decisione definitiva.

Facebook impazza sempre, la media dei messaggi è sempre più alta, avete una fantasia e una passione straordinarie. Avanti così, senza soluzione di continuità. Io sono sempre qui: durante la settimana prendo appunti, il martedì notte vi rispondo. Non preoccupatevi se non rispondo ai messaggi arrivati dopo le 22 di martedì, a quel punto ho scritto l'editoriale, ma quei messaggi verranno tenuti in considerazione per la settimana successiva. Tranquilli. Molto gettonato l'argomento Napoli, naturalmente: hanno scritto Florestano Tavernieri (non credo che De Laurentiis debba qualcosa a Garrone. Santacrocre ha le caratteristiche che piacciono alla Samp, ma è un discorso prematuro), David Casalinuovo (due o tre i colpi del Napoli a gennaio, ma devi avere pazienza), Luca Farace (capisco le tue perplessità, ma a livello di grinta e di motivazioni dovrebbe già esserci un salto di qualità), Francesco Micco (ho chiesto proprio a Bianchi, domenica scorsa, non si muove da Torino), Gaetano Raiola, Alessandro Ianniello (è stato costruito per il 3-5-2, ma si può anche cambiare), Marco Lanza (Donadoni avrebbe dovuto dire quelle cose quando era in carica, è troppo facile sparare dopo), Giuseppe Ciritella (Toni pista praticabile), Riccardo Zanetto (su Mancini prendo atto), Mario Aiello (Montali non è ufficiale, giudicherò le scelte di De Lautrentiis quando l'organigramma societario sarà al completo), Andrea Branca (Mazzarri avrà forti motivazioni), Vincenzo Gala, Ferdinando Isernia, Attilio Campobello (scusami ma ho ricevuto centinaia di richieste sul Fantacalcio, preferisco non fare danni), Dimitris Dounias, Diego Armando, Vincenzo Di Costanzo (la libertà di opinione è la cosa più importante, ma io non dico che le tue teorie sono una sciocchezza come hai detto tu in riferimento al mio discorso su Marotta e Corvino), Fabio Benincasa, Dario Barreca, Augusto Ambra, Giuseppe Iodice, Dino Langella, Marco Cimmino (che propone l'esclusione di Paolo Cannavaro e De Sanctis con Datolo titolare fisso), Francesco Esposito, David Casalinuovo e Daniele Davì (come mai non lo so, certo è che per Denis è stata spesa una tombola).

Grazie ad Emanuele Buali (critico nei confronti di Magalini, direttore sportivo del Mantova), Alessio Bigotti (mi piacerebbe vedere Fiorillo, rigorosamente in prestito, protagonista per 30 partite), Emanuele Parlati (Muntari nega, ma si sente nel mirino), Dante Bwara (Davids è una tua illusione. Sono sincero: Konan e soprattutto Jadid non mi fanno impazzire), Marzo Mazziotti (capisco la tua disperazione, la gente di Foggia non merita queste umiliazioni), Leonardo Bernardelli (se si verificasse la tua ipotesi Sacchi sarebbe la notizia dell'anno), Serafino Ruccia (Plasmati possibile, Bianchi no), Alessio Abati (Giampaolo è stato penalizzato dal mercato, il suo ciclo a Siena era finito la scorsa estate, lo avevo scritto), Andrea Schiavone (non c'è convinzione assoluta, è una traccia), Sacha Martinelli, Mario Sapienza (infatti la qualificazione in Champions è fondamentale per le mosse del Milan), Sebastian Fabio Puleo (Auteri è l'ideale per il Catanzaro, senza punto interrogativo), Giacomo Garofalo (Rever più di Miranda, il sogno Simplicio e il sogno Aimar), Samuele Festa (dipende dalle uscite in casa Juve), Antonio Geraldi (con i giovani bisogna avere pazienza, Hernandez ha talento e verrà fuori), Domenico Barranca (Jadid non rientrava nei piani tecnici del Brescia), Alessio Pino (non credo molto a quello scambio, Molinaro andrà probabilmente all'estero), Fabrizio Di Mascio (Schelotto è un fenomeno in prospettiva, deve disciplinarsi un po', l'Atalanta ci ha visto giusto. Non penso di aver fatto retromarcia sul Brescia. Nassi ha ritrovato la serenità a Mantova, per Bruno non bastano gli aggettivi), Andrea Zecca (spero che il Lecce sia Giacomazzi-dipendente, ma il suo apporto è importante), Simone Peluso (i cicli finiscono, potrebbe esaurirsi anche quello di Fenucci a Lecce), Danny Schepis (Perrotta non è una priorità attuale per la Juve e non è più un ragazzino), Roberto Badino (Poli ha tutto per diventare il numero uno: io ci punto), Daniele Del Monaco (Santacroce piace, Marotta per il momento resta, ti terrò aggiornato), Davide Palumbo (Gazzi è apprezzato anche dalla Fiorentina, ma spero che il Bari non lo ceda), Mirko Masella (il City può tutto), Mirko Cola (Ascoli: centro classifica in su), Rosario Pulvirenti (i tempi sono maturi, serve più fortuna), Gianni Recagni (la Samp può arrivare anche quarta), Raffaele Ponticello (non essere perplesso, Pastore ti stupirà), Mauro Bucca (Iachini migliore scelta possibile per la svolta), Lele Ulgelmo (parlerò di Taci quando rileverà una società dopo le chiacchiere e la fuga di Bologna: gli hanno fatto solo pubblicità), Antonio Cassisa (conosco la passione della gente di Pisa, non mi sorprendo), Roberto Canini, Niccolo Toffano, Luigi Veneruso, Franco Gregori (con Somma la situazione deve migliorare per forza), Andrea Teza (tu sai come la penso: Italiano sarebbe stato il massimo, ma Loviso crescerà), Marci Garau (grazie, è la prima volta che scrivi: il problema Milan chiama in causa soprattutto l'inadeguatezza dell'organico, Leonardo alla sbaraglio), Vito Lo Cascio (il futuro di Blasi dipenderà molto dai minuti che riuscirà a strappare da qui a gennaio), Dario Merlino (resto delle mie idee) e Carmelo Cagnes (non sarei così pessimista sul Catania. E Mascara tornerà a far gol). L'argomento Catania intriga anche Letizia Martines: Lo Monaco sa cosa fa, io non sarei tanto preoccupato di questa partenza frenata, ho visto la squadra giocare molto bene e in grado di raccogliere presto.

Sulla crisi della Salernitana mi hanno scritto Biagio Forestieri (certo che ricordo il nostro incontro in via Gallia a Roma), Roberto Carchidi, Daniele Toriello, Manuele Torraca, Diego Idennimeo, Gaetano Caiafa, Giuseppe Testa e Michele Pappalardo. Quando parti così male, e stacchi la spina sul mercato dopo una buona partenza, in qualche modo segni il tuo destino. Salerno ha pagato troppo, in termini di sofferenza, la scorsa stagione. Adesso paga di più. Non credo la colpa sia di Cari, come non lo era esclusivamente di Brini prima. Io avrei preso un allenatore di categoria la scorsa estate ed avrei evitato l'incredibile e goffo balletto legato agli attaccanti. Ora arriva un nuovo direttore sportivo, a Salerno chi può sbarcare se non (Nicola) Salerno?, ma il pesce continua a puzzare dalla testa. E non sono i calamari che piacciono tanto a Josè Mourinho. Una cosa è sicura: la strada sale, siamo sul Pordoi metaforicamente parlando, ma non si può certo gettare la spugna a metà ottobre.

PS: martedì triste per la scomparsa di Corrado Sannucci, un poeta di "Repubblica" più che un semplice (grande) giornalista. Il cancro se lo è portato via. Io lo conobbi nei primi Anni Novanta, seguivamo la pallavolo e l'era Velasco: lui era un fenomeno, io un neofita. Legammo, facemmo amicizia, ogni volte che ci incrociavamo nell'ascensore di piazza Indipendenza (le redazioni di "Corriere dello Sport" e "Repubblica" a quei tempi si trovavano nello stesso palazzo) Corrado mi chiedeva: "Tutto bene al Botteghelle?", riferendosi all'impianto di Reggio Calabria che ospitava basket e volley. Quello era diventato un intercalare, ogni volta che ci incrociavamo. I ricordi mi accompagneranno sempre: ciao Corrado, fuoriclasse vero.