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I voti del primo trimestre ai 20 allenatori di A

I voti del primo trimestre ai 20 allenatori di A
lunedì 16 novembre 2009, 00:002009
di Michele Criscitiello
Nato ad Avellino il 30-09-1983, vive e lavora a Milano presso la redazione di Sportitalia. Inizia a collaborare con Eurosport. Giornalista e conduttore televisivo. Direttore di Tuttomercatoweb.

Antonio Conte (Atalanta) Voto 5,5
Prende in eredità una brutta gatta da pelare. Dalle macerie di Gregucci prova a costruire subito un castello, ma scopre che è di sabbia, quando si ritrova a lavorare con paletta e secchiello. La gestione del gruppo sarà il compito più arduo. Troppi senatori si credono allenatori. Dato più eloquente: meno 15 di media inglese.

Giampiero Ventura (Bari) Voto 8,5
Probabilmente non durerà dieci mesi, altrimenti dovrebbe strappare un posto in Europa, ma quello che sta facendo a Bari ha del miracoloso. Se dovesse avere una media inferiore, anche del 50%, per tutto il girone di ritorno meriterebbe un trono in pieno centro. Gioca bene e vince. Riesce a strappare il massimo da ognuno. Una squadra sulla carta di serie B si riscopre autoritaria in A. Complimenti. L'attaccante a gennaio? Non servirà, se Sforzini sarà guarito del tutto: assenza pesante testimoniata dagli 11 gol realizzati in 12 giornate, gli stessi di Catania e Siena ultime.

Franco Colomba (Bologna) Voto 6,5
Dalle difficoltà di Papadopulo alle certezze di Colomba. Almeno in casa si vince. Bisognerà lavorare ancora molto ma siamo sulla strada giusta. Peccato per le difficoltà del club ma il tecnico di Grosseto è specialista della materia.

Massimiliano Allegri (Cagliari) Voto 7,5
Prova a regalarci il bis. La squadra di quest'anno ha oggettivamente qualcosa in meno rispetto a quella dello scorso campionato. Ormai le sue false partenze ci hanno abituati a stare tranquilli. Fa vedere un calcio interessante e produttivo. Resta il fatto che a gennaio questa squadra ha bisogno di almeno due rinforzi.

Gianluca Atzori (Catania) Voto 4,5
Più nera di una notte di fine novembre in Valtellina. Andatelo a spiegare a chi vive sul mare e a chi in serie A non era mai partito così male. All'inizio, almeno, il Catania faceva vedere lampi di gioco. Adesso il vuoto. Una sola vittoria in queste prime dodici giornate, che miseria. D'accordo che Lo Monaco non vuole perdere la scommessa Atzori, ma non sarà più importante non perdere la serie A?

Domenico Di Carlo (Chievo Verona) Voto 5,5
Abbastanza incostante, alterna prestazioni di alto livello ad altre anonime. L'obiettivo salvezza può essere raggiunto agevolmente, in questo momento, soprattutto per mancanza di concorrenti di valore. Gli stessi punti della Roma (15), deve sistemarsi al Bentegodi. Paradossale vincere 4 partite, di cui 3 in trasferta, e solo 1 in casa.

Cesare Prandelli (Fiorentina) Voto 7
La piazza si lamentava del ridimensionamento, ma con Corvino e Prandelli non si corre mai questo rischio. Qualcuno svegli il tifoso deluso che sognava lo scudetto, ma tenga ben sveglio anche il tifoso realista che si prepara ad andare a Liverpool con il biglietto degli ottavi, quasi, in tasca. Buon campionato con il momentaneo quarto posto che rispecchia la forza dei viola. Unico neo: segna poco in casa (7 reti) quasi come il Milan (5), anche se è giusto sottolineare che al Franchi vanta la miglior difesa con sole due reti al passivo.

Gian Piero Gasperini (Genoa) Voto 7
Ottimo avvio, poi il black-out fino al ritorno della corrente. Ha una squadra per riconquistare l'Europa, ma soprattutto ha le potenzialità, finora poco sfruttate, per andare avanti in Europa League. Il lavoro di Gasp è come al solito ampiamente sopra la sufficienza. Vedere il Genoa è sempre piacevole.

Josè Mourinho (Inter) Voto 6,5
Un voto più attendibile lo daremo al termine di questa Champions League perché ancora non è chiaro se l'Inter, in Italia, domini per manifesta superiorità o per oggettiva mancanza di concorrenti. Lo spettacolo non lo vediamo ma, almeno questa volta, il buon Josè piazza, quasi sempre, ognuno nel proprio ruolo. Bravo ad usare più bastone che carota con i bimbi ribelli Santon e Balotelli.

Ciro Ferrara (Juventus) Voto 5,5
Non ci siamo. Non servono 5 gol alla Samp e 5 a Bergamo per farci ricredere. Fumo negli occhi. Ferrara ha una squadra altamente competitiva per puntare allo scudetto e per non soffrire in un girone di Champions con Bordeaux, Maccabi Haifa e un Bayern Monaco ridicolizzato nella Bundesliga. Siamo curiosi di vedere le scelte di Ferrara al rientro di Del Piero. Subisce ancora troppi gol; delle prime quattro ne ha beccati già 13, media superiore di uno a partita. Considerando che in porta Buffon fa miracoli, sono un po' troppi.

Davide Ballardini (Lazio) Voto 5
Difficile capire dove inizino le sue responsabilità e dove finiscano. E' chiaro che la sua mano di velluto ancora non si è vista. E' anche palese che con una squadra come questa, e con una confusione del genere, ci vorrebbe un mago più che un allenatore. Dategli Pandev e Ledesma e poi potremo giudicare.

Serse Cosmi (Livorno) Voto 6
4 a Ruotolo, 3 a Spinelli che vuole partire sempre con l'handicap. Meno 1 a Lucarelli perché ancora non abbiamo capito cosa sia tornato a fare nella sua città. 6 a Cosmi, per la fiducia e per il buon inizio. Ma, comunque, non vorremmo essere nei suoi panni.

Leonardo (Milan) Voto 6,5
Ricorderete che la scorsa estate, contestando la scelta sugli allenatori di Napoli, Juve e Milan, avevamo messo una postilla proprio su Leonardo. L'unico che, dei tre, può fare qualcosa di buono. Ancora acerbo ma capace. Tiene bene lo spogliatoio ma soprattutto riesce a dare alla squadra gioco e manovra offensiva. Segna ancora poco, soprattutto in casa (solo 5 gol). Può fare più strada in Champions che in campionato.

Walter Mazzarri (Napoli) Voto 7
No comment su Donadoni: adesso sarebbe facile pronunciarsi. E' partito forte, dimostrando che motore ed intelaiatura c'erano. Attenzione a non cadere nel tranello di pensare che adesso siano tutte rose e fiori. Va risolto al più presto il problema Quagliarella. Troppe sconfitte in trasferta (4).

Walter Zenga (Palermo) Voto 5
Anche se era una battuta, riuscitagli male, quella di voler puntare allo scudetto, si è dovuto ben presto ricredere sulle potenzialità di questa squadra. I singoli ci sono, ma un'orchestra senza maestro stona. Se ha dimenticato la bacchetta veda di recuperarla in fretta, altrimenti gli chiuderanno il teatro o almeno gli porteranno via gli strumenti.

Francesco Guidolin (Parma) Voto 7
Non è un grande comunicatore, ma non deve fare il politico, è un bravissimo allenatore e la sua squadra gira che è un piacere. Bravo soprattutto a far diventare gruppo un Parma che i migliori acquisti li ha ottenuti a 15 giorni dall'inizio del campionato. Se migliora l'andamento in trasferta, potrà far divertire i tifosi ducali fino alla fine. Al Tardini una roccaforte: 5 vittorie in 6 giornate.

Claudio Ranieri (Roma) Voto 5,5
Coraggioso e volenteroso. Prova a risalire senza l'anima del gruppo (Totti) ed inculca una mentalità vincente, giocando prudente, ad una squadra abituata all'azzardo. Il problema sarà far capire alla tifoseria che anche un settimo posto potrebbe essere oro con una società in tale difficoltà economica.

Luigi Del Neri (Sampdoria) Voto 7,5
Una sola macchia: Torino! Troppo fragile in trasferta, ma efficace e spettacolare in casa. Fa girare bene il suo 4-4-2 con il massimo rendimento ottenuto dai suoi esterni. La coppia Del Neri-Marotta efficace quanto quella composta da Pazzini e Cassano. Può aprire un ciclo.

Giampaolo-Baroni (Siena) Voto 4
Giampaolo veniva paragonato ai migliori allenatori di Europa, ma continua a collezionare fallimenti dall'album Panini. Il caos societario non lo ha aiutato. Baroni? Un solo aggettivo: poverino.

Pasquale Marino (Udinese) Voto 4,5
La squadra ce l'ha, il gioco non c'è ed ormai è diventata una costante la difficoltà di inizio stagione. A tutto c'è un limite. 15 punti sono una miseria, in trasferta ne ha rimediati appena 2 come se fosse una squadra di basso profilo. La benzina sta finendo, ammesso che non sia finita già un anno fa.