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Gallipoli, Grandoni: "Ecco i motivi della nostra protesta"

Gallipoli, Grandoni: "Ecco i motivi della nostra protesta"TUTTO mercato WEB
© foto di Giacomo Morini
martedì 9 febbraio 2010, 15:162010
di Marco Montagna

La squadra fa quadrato, compatta come un sol'uomo. All'indomani del lunedì nero, in cui è scoppiata la grana Giannini, i componenti della rosa giallorossa smentiscono seccamente che la protesta inscenata ieri, con la squadra immobile in campo per i primi 40 secondi di gara e le spalle rivolte alla tribuna d'onore, fosse stata suggerita dall'ex allenatore della squadra ionica.

"Siamo arrivati ad un punto di non ritorno - ha spiegato Alessandro Grandoni, che ha specificato di parlare a nome di tutta la squadra - fermiamo la situazione e cerchiamo, per quanto possibile, di risolverla. Il signor D'Odorico ci ha accusato di aver protestato perché istigati da Giannini. Ebbene, questa notizia è assolutamente falsa, il destinatario era lo stesso D'Odorico".

Con voce secca e chiara, il capitano ionico ha elencato dettagliatamente i motivi scatenanti la plateale protesta di ieri: "Al Delta di San Donato (impianto presso cui la squadra si allenava nella parte iniziale di stagione, ndr) abbiamo notato gravi carenze organizzative. Abbiamo addirittura provveduto, di tasca nostra, ad acquistare mensole e mettere a punto l'impianto di riscaldamento. La situazione non è migliore allo stadio Bianco: pessime le condizioni igieniche, muffa negli spogliatoi, acqua calda insufficiente. L'"amico di Simona Ventura" (D'Odorico, ndr) , ci aveva garantito il pagamento delle mensilità di settembre con un bonifico che non è mai arrivato. Nel mese di novembre - continua l'ex laziale - ci siamo visti consegnare degli assegni, in gran parte scoperti. In sede di calciomercato invernale, alcuni calciatori sono stati invitati dal dg Iodice e dal direttore tecnico Scaringella, a rinunciare all'ultimo trimestre di mensilità per essere ceduti, altri ad accettare trasferimenti non graditi, pena esclusione dalla lista dei calciatori utilizzabili sino a fine stagione. Non da ultimo, domenica scorsa, i calciatori Garavano e Depetris sono stati obbligati a svolgere un allenamento con divise diverse da quelle ufficiali, perché ritenuti calciatori non desiderati dalla società".

"Nonostante tutto questo - conclude Grandoni - continueremo a lavorare per mantenere il Gallo in serie B".