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Milan, Monica Colombo: "Van Basten resta un sogno"

Milan, Monica Colombo: "Van Basten resta un sogno"TUTTO mercato WEB
© foto di Giacomo Morini
martedì 4 maggio 2010, 15:242010
di Antonio Vitiello
fonte esclusiva MilanNews.it

A due giornate dalla fine del campionato è possibile ipotizzare un bilancio stagionale del Milan. MilanNews.it ha ascoltato il parere di Monica Colombo, illustre collega del Corriere della Sera e grande conoscitrice del mondo rossonero.

Con il terzo posto quasi in tasca, proviamo a fare un bilancio della stagione del Milan
"Con i giocatori a disposizione, considerando la cessione di Kakà, l'addio di Ancelotti e il ritiro di Maldini, se avessero detto a Galliani che questo sarebbe stato il bilancio finale della stagione, avrebbe firmato per un finale di questo tipo. Ricordiamo che l'anno scorso al workshop in Sardegna con gli sponsor, fu chiesto all'amministratore delegato quale sarebbe stato l'obiettivo da inseguire per il Milan, lui indicò i primi tre posti della classifica. Quindi non si può dire che l'obiettivo non sia stato raggiunto. Detto questo probabilmente resta l'amaro in bocca per aver buttato via più di un'occasione per provare a superare l'Inter in classifica, che distratta anche dalla Champions, ha buttato via tanti punti".

Un giudizio invece sull'operato di Leonardo
"E' un operato a due facce. Ha rivitalizzato molti giocatori che forse con Ancelotti non erano stati sfruttati a pieno. Penso a Ronaldinho, Borriello. Questi giocatori sono stati valorizzati, ed è indubbio che per un certo periodo della stagione il Milan con tutti i suoi effettivi, e penso soprattutto al tridente d'attacco Pato, Dinho, Borriello, abbia offerto un gioco piacevole. Detto questo Leonardo ha sulla "coscienza" il fatto di non aver saputo gestire tutte le risorse umane a disposizione. Pur avendo meno fiducia in uomini come Gattuso, Inzaghi, Kaladze, Jankulovki, umanamente li ha persi troppo presto. Se avesse fatto un turnover più saggio, più ruffiano, avrebbe tenuto tutto il gruppo dalla sua parte".

Per il dopo Leonardo si parla di Galli e Tassotti, più suggestiva è l'idea Van Basten
"Van Basten resta un sogno del presidente Berlusconi e di molti milanisti. Il problema è che Van Basten vorrebbe uno stipendio più congruo rispetto a quello che verrebbe riconosciuto a Filippo Galli o anche ad Allegri, che è un po' l'outsider degli ultimi giorni. Intervistai Van Basten a settembre in occasione della partita di beneficenza per la fondazione Borgonovo, il Milan era reduce dal pesante 4-0 del derby, e alla Malpensa quel giorno Van Basten disse che questo Milan non poteva competere con Inter e Juve. L'olandese era abituato ad un altro Milan, dove il presidente all'epoca faceva altri investimenti. Il Milan per stare al passo con le altre deve spendere. Il pensiero di Van Basten non penso sia cambiato a distanza di sette mesi. Nel caso in cui arrivasse al Milan bisognerebbe rivoluzionare la rosa. La soluzione Galli-Tassotti è una scelta più conservativa, sono al Milan da tanti anni, conoscono benissimo i problemi che la società sta attraversando. Sanno che il Milan è in un momento di transizione, di certo non chiederanno la luna in chiave di mercato".

Parlando proprio di mercato, Ronaldinho e Pato resteranno?
"Se dobbiamo fidarci di quello che ha detto Galliani, si. Penso che alla fine è più comodo per il Milan tenerli, rispetto ad una eventuale cessione che causerebbe solo malumore nella piazza. Inoltre Pato è reduce da una stagione non brillante. Ha giocato solo metà campionato, per il resto è stato infortunato. Non ha andrà ai mondiali e in questo momento non ha una quotazione elevata. Non vedo squadre in giro che possono offrire 50-60 milioni di euro per pato. Offrirebbero molti meno soldi. Non ha senso svendere un giocatore che ha un enorme talento, non sarebbe vantaggioso nemmeno per il Milan. Credo che per questa estate sia più comodo tenerlo e costruirgli una squadra attorno. Non so quello che succederà nelle prossime estati, ma per ora venderlo mi sembra poco saggio".

Cosa ne pensa della protesta dei tifosi sul web contro la proprietà
"Prima o poi bisognava aspettarselo. Questa politica al risparmio, questa tendenza all'austerity, non può ovviamente incontrare gradimento tra i tifosi. Che già rosicano per i successi dell'Inter e per le loro campagna acquisti faraoniche. Il gap tra le due squadre andrà via via sempre più aumentando. Si parla tanto di gratitudine per quello che c'è stato, però poi bisogna guardare oltre. Allora ci si chiede perché Berlusconi non faccia entrare nell'asse societario qualche altro partner. Anche per quanto riguarda gli affitti delle case ai giocatori, è un segno dei tempi che cambiano. Galliani per puntare al pareggio di bilancio è costretto a imprese no limits. Si cerca di tagliare un po' qua un po' la e ne risentiranno anche i giocatori che forse in precedenza erano stati abituati fin troppo bene".