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Francesco Gensini: "Fiorentina, infatuarsi oltre il giusto"

Francesco Gensini: "Fiorentina, infatuarsi oltre il giusto"TUTTO mercato WEB
© foto di Giacomo Morini
giovedì 27 maggio 2010, 16:502010
di Redazione TMW.
fonte di Francesco Gensini per Firenzeviola.it
di Francesco Gensini, Il Corriere dello Sport - Stadio, per Firenzeviola

Una premessa per suggerire come leggere l'articolo è ovviamente un modo sbagliato di cominciare. Significa: o che chi scrive ha le idee confuse e ha timore di trasmettere la confusione; o che non vuol essere frainteso per quello che sta per scrivere. Né l'uno e né l'altro, ma la premessa è inevitabile per lo spessore delle persone e per quello che hanno rappresentato e rappresentano per Firenze e i tifosi della Fiorentina.

Poco lunga, sotto con la premessa: l'integrità morale e le qualità tecniche di Cesare Prandelli non sono in discussione, così come non sono in discussione le capacità di costruire una squadra e di tutelare gli interessi della proprietà da parte di Pantaleo Corvino, fatti salvi gli errori, che nessuno è perfetto e infallibile e grazie a Dio è così. Come ancora non sono in discussione i meriti della famiglia Della Valle nello sviluppo e nella gestione della società, anche in questo caso al netto di decisioni e strategie difettose, che può capitare a chi ha il timone di comando in mano e, al solito e per fortuna, il più bravo è quello che sbaglia di meno. Non è in discussione sotto il profilo etico-professionale alcuna persona fisica dentro la Fiorentina, un po' perché sarebbe assumersi un compito inadatto arbitrariamente e presuntuosamente, un po' perché lo strumento di giudizio più oggettivo è rappresentato dai risultati sul campo della Fiorentina espressione di ogni sua componente: e il giudizio per i cinque anni durante i quali le varie componenti hanno operato in comune per la causa viola viene in automatico.

Bene: detto ciò, l'insegnamento da cogliere al volo e da scolpire a futura memoria è di non infatuarsi oltre il giusto amore e la naturale stima. E' di non appoggiare o viceversa rifiutare acriticamente e ferocemente questo o quello schieramento con la voglia spesso pazza di contrapporre quegli stessi schieramenti creando fratture insanabili e dannosissime. E' di non dover sempre vedere il male dove invece c'è una semplice discrepanza di opinioni. E' di non dividersi, per forza e chissà per quale meccanismo irrazionale della psiche umana, se uno la pensa in maniera diversa dall'altro e pur di voler imporre a tutti i costi la propria idea si rischia di minare o addirittura distruggere quello che interessa ad entrambi. L'epilogo del rapporto Fiorentina-Prandelli ne è esempio lampante: verità dette e non dette, silenzi più assordanti di mille urli, saluti che sarebbe doveroso fare e che invece non si sa da che parte cominciare, tentennamenti assortiti per non rischiare di essere fraintesi e allora si tirano in ballo presunti sgarbi e ripicche, interpretazioni fantasiose o di comodo e ad un certo punto non si sa più chi ha cominciato e per quale motivo. Soprattutto: cui prodest? A scanso di equiovici: vale per dirigenti, allenatori, calciatori, giornalisti, tifosi.

Forse bastava che la situazione fosse stata vissuta con la serenità necessaria che si deve applicare al calcio, fenomeno sociale quanto si vuole ma la vita vera per cui soffrire, arrabbiarsi, mettersi in gioco, è un'altra cosa. Buonismo? Evitare di prendere posizione? Sciatteria di pensiero? Nulla di tutto questo. Vuol essere soltanto un tentativo per far seguire i fatti a tanti bei propositi sbandierati, giust'appunto nell'interesse della Fiorentina che viene avanti a tutti se è vero com'è vero che la Fiorentina c'era ieri, c'è oggi, ci sarà domani, protagonista in Europa oppure proditoriamente spedita ai confini del pallone. I tifosi viola hanno dimostrato che non è un modo di dire e allora qui è possibile realizzare l'utopia.