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Milan, i segreti del bilancio: ecco quanto ha Galliani in tasca. Amarezza crisi, lo "scandalo" Mancini però, urla vendetta

Milan, i segreti del bilancio: ecco quanto ha Galliani in tasca. Amarezza crisi, lo "scandalo" Mancini però, urla vendettaTUTTO mercato WEB
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venerdì 4 giugno 2010, 00:002010
di Francesco Letizia
Nato a Novara il 22 Novembre 1985, lavora presso la redazione di Sportitalia. Segue con passione il calcio estero, in particolare quello sudamericano e giovanile. Vice Direttore di Tuttomercatoweb

Colpito, non ancora affondato, ma con la consapevolezza che l'estate iniziata non sarà la più facile di una decorata carriera: Adriano Galliani è costretto a rifugiarsi dal solito ristorante tra la stazione Centrale e la sede di via Turati per staccare la spina da un mercato diventto ossessione per il Milan. Da una testata all'altra, si rilanciano le cifre del budget messo a disposizione da Fininvest, su indicazione della "Zarina" Marina: c'è chi dice 30 e chi dice 15, nessuno dice 0 forse perchè alla fine tutti sperano che Silvio Berlusconi davvero non lasci a bocca asciutta i tifosi per la prima volta dopo 25 anni, ma al momento il rubinetto ha davvero i sigilli, come per chi non paga le bollette. Anche perchè gira e rigira, la lingua batte dove il dente duole, lì sul bilancio: se si chiudesse l'esercizio quest'oggi, 4 giugno 2010, Fininvest dovrebbe staccare un assegno di 50 milioni abbondanti solo per ripianare, senza nessun nuovo arrivo in rosa oltre Mario Yepes. Compri zero e ti costa 50: il peggio che può accadere ad una società alla ricerca perduta di una rifondazione. Inutile spiegare le origini dello spaventoso passivo: quando firmi rinnovi in bianco o quasi a giocatori nel momento migliore della loro carriera, dovresti dare per scontato che, da quel momento, purtroppo possono fare solo peggio sul campo. E la realtà non ha fatto sconti: così è stato, zero sorprese. Via con l'elenco, amara litania ormai conosciuta a memoria: Oddo, Kaladze, Jankulovski i primi da esonerare... Per l'ex Laziale almeno, la consapevolezza del non essere più parte del progetto punge l'orgoglio personale tanto da cercarsi nuova sistemazione: effetto opposto per il georgiano, che dopo aver visto "cose sporche intorno a lui" è intenzionato a farsi pagare fino all'ultimo euro, rifiutando tutte le offerte arrivate in questi mesi che comportassero la rinuncia ad una parte dell'ingaggio. De gustibus.

Certo poi si riuscisse ad incartare anche uno tra Abbiati, Zambrotta, Gattuso, Ambrosini, allora Galliani ritroverebbe un centimetro in più di quel sorriso che oggi neanche istituzionalmente riesce più a sfoggiare. Fare nomi per il mercato in entrata è quasi inutile: si spera di vivere di occasioni nel momento dei saldi, o forse dovremmo dire "rebajas de verano" vista la provenienza, perchè nel periodo dei prezzi pieni, si sta solo a guardare. A meno che, alla porta di via Turati 3 non si presentasse qualche "amatore" a vivacizzare la calma piatta dell'astinenza: Flamini, Huntelaar o più probabilmente Storari gli unici giocatori che possono smuovere qualche milione in entrata e dunqua anche in uscita. L'ex portiere del Messina si è costruito una fama da idolo a Genova: la si può monetizzare per arrivare a Marchetti, ma un portiere per un altro è forse l'ultima operazione di cui una campagna di rafforzamento massiccio avrebbe bisogno. E' la dura legge del pareggio del bilancio: oggi è tempo di provare a limitare le perdite, domani sarà quello di tentare l'aumento dei ricavi, magari attraverso nuove strategie sullo stadio di proprietà... E nel frattempo, molti contratti-zavorra andranno verso la scadenza dell'estate 2011: a patto di non caricarsene ulteriori, come già fatto con la singolare operazione Mancini. Riscatto della comproprietà già stabilito a gennaio, quando la situazione economica estiva la si conosceva già, eccome: a quel punto però, cadono anche gli alibi... Più che soldi, è questione di programmazione. E quel "Lotteremo per lo Scudetto" pronunciato ieri, suona sempre più come una beffa.