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...con Mandorlini

...con MandorliniTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
domenica 19 settembre 2010, 00:002010
di Andrea Lolli
fonte Intervista realizzata da Raffaella Bon
"Attendo con fiducia la prossima avventura"

Andrea Mandorlini ha vinto tutto in Romania con il Cluj, ma dopo un avvio di stagione al di sotto delle aspettative della dirigenza è stato esonerato. Ai nostri microfoni il tecnico fa un punto della situazione e ci racconta il suo punto di vista su alcune situazioni del calcio italiano legate a giocatori di sua stretta conoscienza.

Dopo l'esperienza in Romania è pronto a ricominciare in Italia anche dalla serie B?
"Quando c'è la passione per il calcio non c'è problema. L'unica cosa che dispiace è il modo nel quale sono stato allontanato dal Cluj. Al momento, però, credo non sarà facile liberarsi da questo vincolo".

Passiamo ad altro. A Firenze si parla molto del rinnovo di Montolivo. Lei che lo ha allenato, che idea si è fatto della situazione?
"Io so che Riccardo è un giocatore bravo ed importante. La Fiorentina è una società importante, lui sta bene lì e deve restare. Non so se sia farina del suo sacco il fatto di avere difficoltà nel trovare il contratto. Ho sentito tante parole, ma lui dev'essere contento perché la società ha creduto in lui".

Si aspettava, invece, che Pazzini potesse esser cercato da Real e Juventus?
"Sta facendo benissimo e penso di essere stato il primo a credere in lui e Montolivo stesso. Sono uno che ha creduto e crede sempre in loro, non sono per niente sorpreso".

A Firenze cresce il rammarico per averlo lasciato andare così
"Lui è arrivato che c'era Toni, poi hanno preso Gilardino. Magari lui voleva un po' più di considerazione. L'ho sentito nel primo periodo e gli ho detto di pazientare perché si poteva ritagliare il suo spazio, poi ci siamo risentiti quando ha deciso di andare alla Sampdoria. Gli ho detto che faceva bene se non era contento e ha dimostrato di aver ragione".

Si aspettava di vedere Prandelli ct della Nazionale?
"E' bravo e quando è così puoi allenare sia un grande club che la Nazionale. E' un bravo ragazzo, ha fatto molto bene e speriamo di eguagliare le sue gesta".

Prendendo lo spunto dal suo Cluj, è possibile che una squadra che ha vinto tutto come l'Inter non abbia più stimoli per la nuova stagione?
"Non è questione di motivazioni, ma è normale che all'inizio sia diverso. Non sei con la pancia piena, ma non sei carico come chi deve vincere qualcosa. Bisogna cambiare qualcosa perché servono nuove motivazioni oppure si può vincere anche così, ma può darsi che la squadra carburi con un po' di ritardo".

Che idea si è fatto del nostro calcio dopo nove mesi?
"Sono sempre rimasto in contatto e l'ho visto. E' un calcio che non è bello, ma è molto difficile e quindi servono molte cose per far bene. Non è come in altri campionati dove ci sono solo quelle 3-4 squadre che vincono".

Cosa si porta dietro per la prossima avventura?
"In Romania è stata dura, ho avuto a che fare con ragazzi di diversa nazionalità e un modo di pensare diverso. A parte quest'appendice finale alla quale ero anche preparato, comunque, è stata un'esperienza positiva. Ho tanti ricordi positivi che non si cancellano con questa conclusione".

Il calcio lì come viene vissuto?
"E' un calcio pieno di polemiche, non è facile sotto tanti aspetti. Riuscire a starne fuori sarebbe un bene, ma poi le polemiche si creano lo stesso. Non è un paese facile, per quello siamo stati molto bravi a resistere".

A questo punto cosa chiede?
"Niente, aspetto la prossima squadra con grande fiducia che mi viene dall'esperienza e dalle vittorie. Aspetto un'altra sfida non solo nel calcio, ma anche nella vita".