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Mou, non lo fare. A Moratti va detto solo "grazie". Milan, no a Ronaldo. Juve, non ascoltare i consigli di Lippi

Mou, non lo fare. A Moratti va detto solo "grazie". Milan, no a Ronaldo. Juve, non ascoltare i consigli di LippiTUTTO mercato WEB
© foto di Micri Comunication
lunedì 18 aprile 2011, 00:002011
di Michele Criscitiello
Nato ad Avellino il 30-09-1983, giornalista e conduttore televisivo. Lavora a Milano presso la redazione di Sportitalia. Direttore di TuttoMercatoWeb e collaboratore di "Radio Rai" nel programma di Simona Ventura. Scrivi a mcriscitiello@sportitalia.

Nessun dramma. All'Inter sono preoccupati per quest'annata "tremenda", nella quale, in pochi mesi, sono stati spazzati via i successi di una stagione. Aspettiamo tutti il pranzo di Natale per un anno intero, a tavola per un giorno non ci sono regole e l'abbuffata è consentita. A cena, poi, ti accontenti degli avanzi; la pancia è piena e non c'è più spazio per niente. Un po' come accaduto quest'anno all'Inter. La bacheca non aveva più spazio per accogliere altri trofei e tutti i tifosi nerazzurri avrebbero messo mille firme ciascuno pur di vincere tutto prima e niente poi. Adesso subentra la preoccupazione: la stessa che non consentì all'Inter di vincere per tanti anni, troppi. Inutile drammatizzare, perché l'Inter di oggi non è paragonabile a quella di ieri. In estate gli errori più grandi sono stati commessi con le conferme di Maicon e Milito e con la campagna acquisti che ha compreso solo Biabiany e Coutinho. Moratti ci dicono ce l'abbia con Branca per gli errori estivi, ha gestito male il post-Madrid, ma si sa bene che confermarsi è sempre più difficile che affermarsi. La nostalgia di Mourinho era scontata, il fallimento di Benitez viene ridimensionato dall'errore marchiano del Presidente di affidarsi a stagione in corso a Leonardo. Quest'anno Moratti ha sbagliato, ma i tifosi al proprio Presidente possono dire solo "grazie". Grazie per aver dato una nuova mentalità vincente al gruppo. Moratti stesso si è reso conto che Leo non era l'uomo giusto per Appiano e ha provato sulla propria pelle che quando si vince bisogna cambiare, ancor prima di quando si perde. Dopo Parma, il Presidente era furibondo. Si legge dalla Spagna e dall'Italia di un possibile ritorno di Josè Mourinho all'Inter. Non ci sarebbe nulla di più sbagliato. Metteremmo in dubbio anche la fine intelligenza dello Special One. Tornare dove di più non si potrebbe vincere sarebbe una sconfitta annunciata. Non corrisponde alla realtà dei fatti una pre-iscrizione alle scuole milanesi dei figli di Josè.

Torni al Chelsea, per vincere la Champions, provi a vincere con il City, vada in una Nazionale ma non commetta l'errore di tornare a Milano. Oggi gode il Milan, sempre più vicino al ritorno allo scudetto. Un po' come l'Inter di una volta: bisogna ripartire dall'Italia per poter tornare a vincere tutto. Allegri ha tantissimi meriti sulla cavalcata dei rossoneri, ne ha qualcuno in meno Ibrahimovic che inizia a stufare. Dei tanti cambiamenti sul mercato milanista, ce ne siamo già occupati lunedì scorso ma parlando di Cristiano Ronaldo dobbiamo dare una risposta a tutti i lettori che ci scrivono nel corso della settimana. Ronaldo è un campione, un fenomeno, ma i tempi per arrivare in Italia non sono maturi. Berlusconi parla con l'istinto, Galliani con il portafogli: meglio non fare voli pindarici. E' in arrivo Ganso, finalmente. Sono mesi che con il compagno di viaggio Pedullà facciamo trasmissioni su questo ragazzo che può sorprendere l'Europa, condizioni fisiche permettendo. In uno dei suoi editoriali su TuttoMercatoWeb, Pierpaolo Marino diede per certo l'arrivo a Milano di Ganso, circa 6 mesi fa. Chiesi approfondimenti e se fosse tutto vero: Marino mi disse di fidarmi e misi la mano sul fuoco. E' ancora illesa, non si è mai bruciata.
La chiusura vorrei dedicarla alla Juventus: a Firenze ha confermato di non meritare assolutamente un posto in Champions League e forse neanche in Europa League. Un consiglio, se possibile, al Presidente Agnelli: non ascolti più i suggerimenti di Marcello Lippi. Sarà stato anche un bravo allenatore ma come consigliere proprio non ci siamo. Dall'esonero di Ranieri all'ingaggio di Ferrara alla scelta di Barzagli, Grosso, Candreva, il ritorno di Cannavaro, Toni e tanti altri. Marotta sbagli con la sua testa perché quella di Lippi è impegnata altrove. La famosa focaccia di Recco è ancora sullo stomaco di Blanc; quando la digerirà sarà troppo tardi. Speriamo che alla Juve nessuno inviti a pranzo il buon Marcello...