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Reportage Liga, tutti in rovina

Reportage Liga, tutti in rovinaTUTTO mercato WEB
© foto di Imago/Image Sport
mercoledì 22 giugno 2011, 19:102011
di Andrea Losapio

Quattro miliardi di euro. Una cifra inimmaginabile, che ricorda molto da vicino i fumetti di Zio Paperone, ma che in realtà rappresenta il debito che le società spagnole hanno contrato negli ultimi anni. Dietro gli stipendi milionari di Leo Messi o Cristiano Ronaldo, la Liga si trova di fronte a una crisi senza precedenti, con giocatori che rinegoziano i propri contratti - e che li dimezzano, da cinquecentomila a duecentocinquantamila euro annui - e i club che utilizzano la Ley Concursal, che regola le imprese spagnole e permette di sospendere o dilezionare i pagamenti senza che i club dichiarino bancarotta. In seconda divisione i calciatori guadagnano circa 90 mila euro, e la tendenza è assolutamente al ribasso.
I due club più importanti, ovvero Barça e Real Madrid, prendono circa la metà dei diritti televisivi dell'intera Liga. Circa 280 i milioni di euro che le due società si spartiscono, sui 600 totali, mentre le altre rischiano la rovina. Il Valencia la scorsa stagione ha dovuto cedere Villa al Barcellona per circa 40 milioni, e Silva sui 30, per un totale di settanta, per salvarsi dalla bancarotta. Nonostante questo i bianconeri sono migliorati decisamente, arrivando terzi proprio dietro a Barça e Real.

Il Granada - E' appena tornato in Primera, ma ha dei problemi. L'arrivo di Pozzo sta incominciando a fare vedere i suoi frutti, e il club si sta salvando soprattutto grazie all'oculata gestione degli imprenditori italiani. Retrocessa nel 2002-03 in Tercera proprio a causa del mancato pagamento degli stipendi.

Hercules - Grandi acquisti estivi, da Drenthe a Trezeguet, poi la retrocessione. Anche a causa di stipendi non pagati: proprio l'olandese a gennaio aveva chiesto la cessione, con molte società italiane interessate, proprio per l'insolvenza del club biancoblù. A dicembre è stato bloccato il calciomercato, così come a Betis Siviglia e Rayo Vallecano.

Betis Siviglia - E' tornato in prima divisione, dopo i fasti degli anni 90 e alcuni anni bui. I biancoverdi hanno problemi per cinquanta milioni di euro, con il presidente del club Rafael Gordillo che ha portato anche a delle schermaglie con i tifosi - che, per una volta, si schieravano dalla parte dei giocatori. Il salto di categoria potrebbe aiutarli, come il Granada.

Rayo Vallecano - Stessa situazione del Betis Siviglia, con "solo" 30 milioni di stipendi impagati. Bloccato anche a loro il mercato, ma l'arrivo nella Liga potrebbe riallinearli, ovviamente grazie a un'oculata gestione delle risorse.

Maiorca - Fotografia difficile anche per la società rossonera. L'anno scorso era arrivata addirittura in Europa League, ma l'UEFA l'ha esclusa proprio per via degli stipendi non pagati.

Sarebbero comunque 21 le società fra Primera Liga e Liga Adelante che sono sull'orlo del disastro. Difficile pensare a un campionato che possa continuare senza pagare stipendi e con tutto quanto al ribasso. Il fair play finanziario si avvicina a grandi falcate, e non sono solo le italiane a piangere...