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De Canio: "Se i giovani risponderanno, Luis Enrique può far bene"

De Canio: "Se i giovani risponderanno, Luis Enrique può far bene"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
giovedì 8 settembre 2011, 15:402011
di Redazione TMW.
fonte Rete Sport

Luigi De Canio ex tecnico del Lecce è intervenuto ai microfoni di Rete Sport. De Canio ha allenato nella scorsa stagione Andrea Bertolacci, anche quest'anno in prestito al Lecce dalla Roma: "Bertolacci è un potenziale titolare di una squadra come la Roma, non ha nulla da invidiare a nessuno. Mi auguro che a Lecce sappiano valorizzarlo e considerarlo, nonstante la giovane età. Io l'ho fatto giocare poco, proprio per poterlo riscattare con poco, ma ho dovuto farlo giocare perchè le sue qualità erano indiscutibili. Andrea è un ragazzo più maturo della sua età, caratterialmente pronto al grande salto. Giocatori con grandi personalità e prospettive, per una squadra come il Lecce vanno acquistati, non solo valorizzati con il prestito. Tutti sanno riconoscere nell'Udinese un modello, ma i risultati del calcio italiano sono in una grave crisi economica e tecnica".

De Canio ha proseguito con un'analisi della nuova Roma di Luis Enrique: "Noi pensiamo che in Italia l'innovazione sia stata Sacchi, ma è stato un modello recuperato dal calcio olandese. Oggi Guardiola come lui stesso riconosce, riesce a fare ciò che propone oltre ai grandi giocatori, oltre alla sua grande bravura. In Italia ci sono tanti allenatori bravi che hanno fatto o fanno giocare bene le loro squadre. Luis Enrique pur se giovane come allenatore, proverà a fare il suo lavoro, ma la bontà di gioco di una squadra è direttamente proporzionata alla qualità tecnica dei giocatori a disposizione. Le condizioni della nuova società hanno richiesto un mercato di giovani, vedremo come risponderanno. Tuttavia una filosofia di bel gioco la Roma ce l'ha nel dna, vedi il lavoro fatto con Spalletti".

Sull'esperienza di Lecce De Canio parla con estremo realismo: "Sono stato a Lecce per poter iniziare un progetto con giovani giocatori che potesse portare qualità tecnica e plusvalenza economica. Purtroppo così non è stato, perchè la proprietà voleva disimpegnarsi, con una politica di prestiti. Mettendoci la faccia ho sentito che non lavoravo più con qualcosa di costruttivo e di prospettiva. Ho lasciato rimettendoci due anni di contratto, ma l'ho fatto perchè credo in certe cose, idee da seguire. Non m'interessa avere una squadra solo per lavorare, ma quando c'è un progetto da perseguire, altrimenti preferisco stare a casa".

Sul campionato il tecnico vede questa griglia di partenza: "Il Milan è ancora favorito, l'Inter con il cambio di allenatore ha modificato il modo di stare in campo, e potrebbe pagare uno scotto iniziale. La Lazio è una buona squadra, ma la cessione di Zarate peserà, un grande campione come lui doveva rimanere. Vedo quindi un campionato nel segno della continuità".

Mister De Canio conclude con un parallelo tra il calcio italiano e quello straniero: "Esiste una distanza di competenze e di filosofie tra noi e gli altri. Bisognerebbe pensare agli stadi in modo nuovo, così come ai giocatori. I risultati devono essere valutati a seconda degli obiettivi reali di una squadra, senza buttare alle ortiche sul nascere il lavoro di un tecnico".