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Napoli comanda ma Mazzarri ha rotto con Lucarelli. Inter, le colpe di Rocchi e l'inguardabile Ricky. Ho visto il nuovo Thiago Silva...

Napoli comanda ma Mazzarri ha rotto con Lucarelli. Inter, le colpe di Rocchi e l'inguardabile Ricky. Ho visto il nuovo Thiago Silva...TUTTO mercato WEB
© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS
lunedì 3 ottobre 2011, 00:002011
di Michele Criscitiello
Nato ad Avellino il 30-09-1983, giornalista e conduttore televisivo. Lavora a Milano, Capo-Redattore della Redazione calcio di Sportitalia. Direttore Responsabile di TuttoMercatoWeb. Scrivi a mcriscitiello@sportitalia.com

Avevo la curiosità di vedere il Napoli dal vivo ed allora sabato sera ho preferito San Siro al salotto di casa. Senza Cavani, e dopo la Champions, mi aspettavo una prestazione opaca della squadra di Mazzarri. Per fortuna ho visto con i miei occhi il Napoli e per mia sfortuna ho visto anche Gianluca Rocchi di Firenze. Pandev era inesistente, Mascara ha dato vivacità alla manovra. Lavezzi è imprendibile ovunque lo si metta e Hamsik non può più tirare i rigori: soffre la pressione. E' un Napoli da scudetto, lo deve essere obbligatoriamente una squadra che in poche settimane rifila 3 gol al Milan ed altri 3 all'Inter. Eppure Mazzarri, senza Cavani, non ha una prima punta di ruolo, perché aveva fatto i conti con il suo fedelissimo Cristiano Lucarelli, fin quando i due non hanno litigato. In Tribuna Stampa al Meazza si chiedevano che fine avesse fatto Lucarelli, se stesse bene oppure risentisse di qualche malanno. Non si hanno più notizie ma, stando alle voci vicine allo spogliatoio del Napoli, Lucarelli avrebbe mandato a quel paese Mazzarri una volta saputo dell'esclusione dalla lista Champions. Un po' come Inzaghi ed Allegri al Milan, ma tutto moltiplicato per tre, vista la suscettibilità dei due livornesi. Morale: fino a gennaio il Napoli non avrà un attaccante, riserva di Cavani, ed alla riapertura del mercato Lucarelli abbandonerà la casa di Napoli.
L'Inter di sabato sera ha lasciato l'amaro in bocca, perché era una partita che solo un'individualità avrebbe potuto sbloccare. E, siccome non c'erano Cavani e Sneijder, ha pensato giustamente Rocchi a salire in cattedra per strappare un bel 3 alle pagelle dei giornalisti. Sarebbe troppo semplice giudicare solo il secondo tempo, ma, in 10 contro 11, ci si aspettava comunque una reazione diversa dai ragazzi di Ranieri; questi forse oggi boccia, quasi definitivamente, il fantasma Alvarez e si ricrede sull'utilizzo di Coutinho, dato per favorito alla vigilia. L'Inter dei campioni, a volte, deve provare ad essere anche più forte dei torti arbitrali.

E' stata spazzata via dal Napoli che ha sfruttato quasi tutte le ingenuità dei padroni di casa. Moratti prenda in considerazione un esposto verso l'Associazione Italiana Arbitri, ma questa volta non vediamo fantasmi, vediamo solo un'eccessiva approssimazione della categoria. Così come designare Copelli per Juve-Milan, assistente di Rizzoli, non è stata una scelta apprezzabile. Ranieri ha dato qualcosa ad una squadra che resta comunque logora a centrocampo, dove mancano alcuni pezzi indispensabili per il puzzle interista. Forlan è rimasto nella playstation dei tifosi e nelle tv sintonizzate sulla Copa America, ma prima o poi tornerà.
Ieri ho visto, o meglio ho avuto conferma, che in Italia abbiamo il nuovo Buffon ed il nuovo Thiago Silva. Entrambi giocano in bianconero e stazionano ad Udine: Handanovic e Benatia giustificano i primati dei friulani in campionato ed Europa League; con la difesa meno battuta d'Italia: 1 gol al passivo (El Shaarawy in Milan-Udinese). Benatia è pazzesco: negli anticipi non fa toccare palla, non fa muovere l'avversario di un centimetro ed esce dalla difesa palla al piede come fosse un numero 10. Ieri ha segnato contro il Bologna, sbloccando il risultato, ma quella è l'ultima cosa che ci ha impressionati; sebbene la freddezza mostrata sotto porta ed il tocco prima di calciare facciano intuire anche un'enorme dimestichezza in fase offensiva. La Juventus avrebbe potuto pescare in Italia per completare il proprio reparto difensivo: Benatia e Chiellini avrebbero risolto i problemi di Buffon e di Conte.
Chi è Benatia? E' cresciuto nel Ris Orangis, il Marsiglia si accorse di lui ma poi lo scaricò. Dal Tours al Lorient fino al Clermont, dove sono andati a scovarlo i talent scout friulani. Oggi è tra i difensori più forti d'Italia.