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Cassano stanco, i pruriti di Ibra... Tifosi tranquilli, ma solo fino a giugno. Juve, non spaccare il giocattolo: lontana da Tevez! Inter, Forlan non è da big: ecco cosa ti manca. Moratti, il risarcimento ci sarà anche per me

Cassano stanco, i pruriti di Ibra... Tifosi tranquilli, ma solo fino a giugno. Juve, non spaccare il giocattolo: lontana da Tevez! Inter, Forlan non è da big: ecco cosa ti manca. Moratti, il risarcimento ci sarà anche per me TUTTO mercato WEB
© foto di TuttoMercatoWeb
venerdì 14 ottobre 2011, 00:002011
di Luciano Moggi
Nato a Monticiano il 10 luglio 1937, è stato dirigente di Roma, Lazio, Torino, Napoli e Juventus. Nel suo palmares ci sono: 8 scudetti, 1 Champions League, 1 Coppa Uefa, 1 Coppa Intercontinentale, 2 Coppa Italia e 5 Supercoppe.

Antonio Cassano e le sue depressioni, sono l'argomento che più ha occupato le pagine di cronaca calcistiche negli ultimi giorni. Una battuta quella di Fantantonio, unita al legittimo desiderio di ritirarsi ai massimi livelli quando avrà comunque 33 primavere sulle spalle. Nulla di eclatante, dunque, se non il desiderio di un giocatore che sembra aver trovato in questa stagione la sua giusta maturazione. L'ultimo esame, il più importante, resta quello di dimostrare le sue qualità anche contro avversari di spessore. Evidentemente, almeno nel suo caso, non è mai troppo tardi per ottenere la maturità.
Argomenti che lasciano il tempo che trovano, dunque, e che verranno inevitabilmente spazzati via con le prime schermaglie che accompagneranno il riavvio del carrozzone campionato dopo la sosta. Tante gli spunti di riflessione, soprattutto in testa alla classifica.
Dopo tanto tempo la Juventus si è impadronita del posto che per storia e tradizione gli compete,anche se non vorrei che i tifosi bianconeri si illudessero di poter puntare già in questa stagione a primeggiare almeno a livello nazionale. La qualità della rosa, almeno al momento, non è sufficiente a contendere lo scudetto a Milan, Napoli ed Inter; e nemmeno l'eventuale innesto di un difensore a gennaio potrebbe cambiare questa realtà. Non perdere contatto con i propri limiti è il primo passo per ritornare a fare bene.
Ciò che non manca a questa Juventus, del resto, è la compattezza del gruppo ed il dna portato da un bianconero Docg come Antonio Conte. Comprare uno sfascia spogliatoio come Carlitos Tevez a gennaio, tanto per essere chiari, sarebbe la più immensa delle sciagure che si potrebbero abbattere sui progetti di una squadra in rilancio, ma ancora in equilibrio troppo precario.
Saranno dunque Milan e Napoli, a contendersi il titolo con il prorompente reinserimento dell'Inter, che sono certo, vi sarà. Ho visto troppo bene i nerazzurri nel primo tempo contro il Napoli, per pensare che la loro classifica sia veritiera. Se l'arbitro non avesse falsato il prosieguo della gara con i suoi errori ora si starebbero facendo ben altri discorsi in relazione ai nerazzurri.
Chi non mi convince, del gruppo di Ranieri, è invece Diego Forlan.

L'uruguayano mi da' l'idea di essere il classico bomber da squadra che non lotta per il campionato. Uno che fa bene in una realtà in cui tutto gli gira intorno, ma che fatica ad esprimersi quando le pressioni e gli obiettivi salgono di categoria. Del resto, non ci si inventa fenomeni a 32 anni, questo è chiaro.
Per tornare ai massimi livelli, in ogni caso, l'Inter necessita come il pane di una figura che faccia da collegamento, da cuscinetto, tra Moratti e l'allenatore. Uno che non può essere Branca, che si occupa d'altro e fino allo scorso mercato lo ha anche fatto bene, ma che prenda le veci lasciate in eredità da Lele Oriali. Non è un caso che Mourinho avesse scelto lui come fedelissimo. La sua estromissione dai quadri societari è andata in concomitanza con il susseguirsi di folli scelte da parte del Presidente Moratti. Non penso sia un caso. Non lo è.
Voglio invece rassicurare i tifosi rossoneri, terrorizzati dai pruriti di Zlatan Ibrahimovic. Non ci sono dubbi che, per quest'anno, lo svedese segnerà e terrà a galla il Milan, facendolo lottare sino alla fine per lo scudetto. L'anno prossimo, poi, si vedrà, del resto Ibra raramente si espone in progetti a lungo termine se non vede possibilità di riuscita in quelli che sono i suoi obiettivi. E lui vuole solo la Champions League.
Chiudo dedicando le ultime righe a Calciopoli, stimolato dalle tante domande che mi sono state poste in relazione ad un possibile risarcimento che richiederei a Moratti come fatto da De Santis qualora il processo di Napoli dovesse avere la soluzione che si prospetta. Penso che farò proprio come l'ex arbitro, magari arriverò fino a 30 milioni. L'importante è che la verità giunga finalmente a galla.