Roma, Rosi: "Devo tantissimo a Luis Enrique"
Il terzino della Roma, Aleandro Rosi, ha concesso un'intervista al Corriere dello Sport. Ne riportiamo alcuni tratti: "Sono cresciuto tanto negli ultimi mesi. Cresciuto come uomo. Sarei pronto a fare una guerra per la carica che ho dentro. Sorpreso di essere titolare? Mah, non so. In ritiro ho capito che avrei potuto giocarmi le mie carte, perché c'era un progetto adatto ai giovani. E perché Luis Enrique è un allenatore che fa giocare chi merita. A lui devo tantissimo, mi dà sempre i consigli giusti: per lui entrerei in campo anche senza una gamba. Se ho mai mollato? Mai. Ho pensato a lavorare di più e a migliorare i miei comportamenti.
Adesso faccio una vita da atleta. Il mio modello? Maicon. Nel mio ruolo è il migliore. Da piccolo invece stravedevo per Cristiano Ronaldo. Erano i tempi in cui giocavo più avanti. Il mio passato alla Lazio? Avevo nove anni, la Roma non prendeva i bambini di quell'età. Ma non mi sono trovato male, mica ero l'unico romanista: nello spogliatoio eravamo tutti giallorossi... Poi quando ho compiuto 11 anni è arrivato Bruno Conti a casa, chiedendomi se volevo cambiare. Come potevo dirgli di no? Se potrei tornare alla Lazio? No mai. Alla Lazio non potrei andare".