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Mancini e De Laurentiis, sfida all'ultima gaffe

Mancini e De Laurentiis, sfida all'ultima gaffeTUTTO mercato WEB
© foto di Marco Iorio/Image Sport
mercoledì 7 dicembre 2011, 14:322011
di Andrea Losapio

Il tabellone dello stadio Madrigal, alle 22 e 40 circa, potrebbe dare il via alla festa. Cinquemila tifosi del Napoli si sono riversati a Vila-Real, cittadina della comunità valenciana, pronti a coronare una notte da sogno. Vincere significherebbe lasciare stare la radiolina nel taschino, senza ascoltare i sussurri e gli spifferi che arrivano da Manchester. Pareggiare o perdere non cambia nulla, l'orecchio sarebbe teso verso il nord Europa.
Arrivare alla sesta gara del girone con la possibilità di decidere il proprio destino è già una clamorosa vittoria per una società che solamente sei anni fa era in Serie C1. Inserita nel girone degli sceicchi del City, della superpotenza Bayern, dell'ottimo Villarreal che la stagione passata aveva fatto piangere lacrime europee ai supporter partenopei.
"Sarà la partita della vita" sia per Pandev - uno che una gara un filino più importante l'ha giocata - che per Paolo Cannavaro. Una sfida rovinata dalle dichiarazioni prepartita. O presettimanali, perché all'indomani della gara contro la Juventus era stato il presidente De Laurentiis a notare "Strani movimenti su questa partita contro il Villarreal, con principi e sceicchi che si agitano. A pensare male si fa peccato però talvolta si indovina". Un mettere le mani avanti per un possibile premio a vincere - che in Spagna è legale, fra l'altro - dallo sceicco Mansour ai giocatori del Sottomarino Giallo.
Sicuramente sarebbe poco sportivo, ma le illazioni non portano da nessuna parte.

Chi sa, parli, altrimenti sarebbe utile e giusto tacere. Anche perché in campo si va undici contro undici e i milioni non contano. Con tutte le valutazioni del caso.
Fausto Salsano, assistant coach del City, ha gettato acqua sul fuoco dicendo che in Inghilterra nessuno ha letto queste dichiarazioni e che quindi il problema non esiste. Falso, perché poi sono stati gli stessi giornalisti a stuzzicare l'head coach, Roberto Mancini, sulle parole del presidente del Napoli. Il tecnico di Jesi non si è lasciato sfuggire l'occasione per dire che "fortunatamente Mansour non è italiano" e che gli abitanti del Belpaese sono "maestri in quello che De Laurentiis afferma". Insomma, la stessa linea della squadra italiana e furba sostenuta dopo la sconfitta a Napoli.
Due immagini per l'Italia tanto in correlazione fra loro quanto scoraggianti in un momento di difficoltà nazionale e non solo nel calcio. Stasera il tabellone del Madrigal incornicerà qualcosa di storico, anche se è un passaggio d'attualità nella storia di due grandi squadre. Rimarranno le dichiarazioni, le gaffe dei contendenti. In una scena tutta italiana.