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FOCUS CESENA - L'incubo è alle spalle, ma il lieto fine ancora lontano

FOCUS CESENA - L'incubo è alle spalle, ma il lieto fine ancora lontanoTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
domenica 25 dicembre 2011, 11:002011
di Redazione TMW
fonte di Daniele Mazzari

Come non detto. Fino al match con l'Atalanta la prima parte di stagione del Cesena aveva avuto una trama molto chiara ed elementare. Come nei migliori film della Disney, c'era stato un "cattivo" che aveva portato molte difficoltà (Giampaolo) e poi, proprio nel momento più buio ci aveva pensato Arrigoni (principe azzurro?) a risvegliare Mutu e compagni e a guidarli verso una rimonta esaltante. Le vittorie contro Bologna, Genoa e Palermo erano stati gli squilli di tromba della rinascita bianconera e le sconfitte contro Juventus e Inter incidenti di percorso preventivabili.
Tutto questo prima del blackout totale contro l'Atalanta: un fotogramma difficile da collocare nel resto del film della stagione. La riscossa di Arrigoni, infatti, era partita proprio dalla coesione dello spogliatoio e dalla fame di una squadra che era tornata (come con Ficcadenti) a dare l'anima su ogni pallone. Caratteristiche che non si sono viste contro l'Atalanta, dove la squadra è colata a picco dopo lo svantaggio.
Difficile, dunque, fare un commento unitario a questi primi mesi della stagione. Di certo il Cesena ha pagato caro l'infatuazione di Campedelli per Giampaolo, assolutamente incapace di concretizzare nei fatti anche solo una delle proprie convinzioni da esteta del calcio. Con Arrigoni si è tornati decisamente ad un calcio più pratico e terra terra, con un solido e classico 4-4-2, che in corso di gara si può trasformare in un 4-2-3-1, con gli esterni che salgono ad affiancare Mutu, alle spalle della punta. Il tecnico cesenate ha avuto il merito, fin qui, di risvegliare l'orgoglio della squadra e di lavorare molto anche sui singoli. Parolo e Mutu sono stati i primi a far vedere i colpi che gli appartengono, ora sembrano in rampa di (ri)lancio anche Candreva (l'unico a salvarsi a Bergamo) e Eder.
A gennaio il Cesena ripartirà da una classifica comunque rimediabile e da una rosa che andrà declinata in base al credo tattico di Arrigoni.

Abbandonato infatti il piano folle di Giampaolo di trasformare Mutu in una prima punta, ora il rumeno ha bisogno di un partner in grado di fare da boa e anche di buttarla dentro. Il reparto offensivo bianconero si ritrova infatti sovraffollato e poco equilibrato. Ghezzal può essere riciclato come esterno di centrocampo ma lo stesso non si può dire di Eder, che potrebbe essere sacrificato per arrivare alla tanto agognata prima punta (Pozzi?). Completano il reparto Bogdani, che tornerebbe utile come secondo ariete, i poco impiegati Livaja, Malonga e Rennella e la scommessa Martinez, fin qui costretto al palo da continui acciacchi. L'uruguayano appare uno dei principali punti interrogativi in vista del mercato di gennaio.
Oltre alla punta, arriverà almeno un centrocampista centrale. Candreva è infatti impiegato soprattutto come esterno offensivo con licenza di accentrarsi, e gli unici centrali di ruolo restano Guana, Parolo e Colucci, con il capitano che ha saltato per infortunio quasi tutto il girone di andata. Minotti e Campedelli si concentreranno su un centrale con doti soprattutto difensive e già esperto per la categoria (Munari?). Ad Arrigoni servirebbe anche un esterno di ruolo in grado di dare maggiore incisività in avanti. Ad eccezione di Martinho, infatti, finora sono stati impiegati in quel ruolo solo giocatori fuori posizione: Candreva, Ghezzal, Ceccarelli, Martinez.
L'ultimo innesto potrebbe essere un terzino sinistro, fascia in cui Lauro non ha sostituti, e in cui gli esperimenti di Rossi terzino non hanno dato esiti positivi.
Resterà poi da vedere se alla società bianconera arriveranno offerte importanti per qualcuno dei gioielli di Arrigoni: Von Bergen, Parolo e Mutu su tutti.