Juventus, Marotta e Conte a spada tratta per Borriello
Perdonare non sembra essere una delle virtù dei tifosi bianconeri, che non intendono dare alcuna comprensione a Marco Borriello, accusato di aver rifiutato la Juventus nell'estate del 2010, quando preferì la Roma alla Vecchia Signora. Un tradimento che la tifoseria ha contestato anche domenica a Lecce, con uno striscione piuttosto eloquente, che non incoraggia il nuovo arrivato a sentirsi amato dalla curva: "Borriello mercenario senza orgoglio e dignità". Parole chiare, ma non comprensibili da parte della società bianconera: nella conferenza stampa post partita Antonio Conte ha voluto spezzare una lancia a favore dell'attaccante napoletano, spiegando le ragioni di quel "no" alla Juve, un no che non dipendeva dalle volontà di Borriello, ma dalle garanzie economiche che la società non poteva assicurare al Milan.
Marotta ha ripreso le parole di Conte per ribadire che la Juve non avrebbe mai potuto tesserare un giocatore che avesse in precedenza rifiutato la società, specificando che "lo abbiamo tesserato ora che abbiamo potuto.
Il Milan all'epoca preferì darlo alla Roma, perché garantiva il riscatto del giocatore". A Torino sono sicuri di aver scelto la pedina giusta da inserire nella scacchiera di Conte; ora tocca a Borriello l'arduo compito di farsi amare dalla tifoseria. Cominciare a fare gol potrebbe essere un buon modo per addolcire il pubblico. In fondo se son rose, fioriranno.