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Prime donne, storie romantiche e destini in rovina. Scherzi di mercato

Prime donne, storie romantiche e destini in rovina. Scherzi di mercatoTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
martedì 17 gennaio 2012, 15:502012
di Andrea Losapio

La data è solamente approssimativa, ma la telefonata c'è stata. "Caro Aliaksandr, ti abbiamo venduto all'Inter". Metà luglio 2009, il Barcellona è pronto a ufficializzare l'acquisto - il più caro della propria storia - di Zlatan Ibrahimovic dall'Inter, in cambio di un cospicuo assegno e del cartellino di Samuel Eto'o, centravanti in rotta con Josep Guardiola da un anno, più o meno da quando l'allenatore catalano aveva preso in mano le redini della prima squadra. Nell'affare c'è anche un centrocampista bielorusso, arrivato l'anno precedente in cambio di quindici milioni dall'Arsenal. Alexander Hleb, trequartista esploso alla corte di Wenger ma che si è inserito a fatica nei meccanismi oliatissimi del Barça dei sei trofei nel corso del 2008: le presenze sono trentasei, di cui diciassette in campionato, ma il bielorusso vuole giocare di più.
Non all'Inter, però, considerato come un balzo indietro nella propria carriera. La storia è estremamente romantica perché il rifiuto di Hleb all'offerta nerazzurra lo riporta allo Stoccarda, squadra che lo aveva lanciato con forza nella Bundesliga, dopo averlo acquistato dal Bate Borisov. Scelta chiaramente sbagliata a distanza di sei mesi, perché Mourinho punta Sneijder e lo convince dopo settimane di corteggiamento - e carteggiamento, a distanza, con il Real Madrid -, con l'olandese assoluto protagonista della prima parte della stagione.


Hleb diventa suo malgrado il simbolo della campagna acquisti interista, perché Sneijder anche nel finale rimane super, regalando un triplete storico e la finale di Coppa del Mondo all'Olanda, guadagnando anche il titolo di capocannoniere - seppur in coabitazione - della massima rassegna intercontinentale.
E Hleb? Accusato di essere una prima donna da più parti - anche da Sergei Gurenko, leader della nazionale bielorussa e con un passato alla Roma -, vive una stagione pessima allo Stoccarda, rischiando di retrocedere in Zweite Bundesliga. L'anno dopo ritorna anche in Premier League, dove il rischio non si rivela tale: declassamento in Championship con il Birmingham City e nuovo ritorno al Barcellona. Altro giro, altro prestito: stavolta al Wolfsburg, che lo rispedisce al mittente dopo quattro presenze e qualche infortunio di troppo. Segnerebbe anche un gol, ma è quello della bandiera contro i campioni di Germania del Borussia Dortmund, vittoriosi per cinque a uno contro la società della Volkswagen.
L'ultima? In prova con l'Augsburg - matricola della Bundesliga - è stato bocciato e non è riuscito a guadagnare un contratto. Il suo, quello con il Barça, scade a giugno 2012: scommettiamo che non verrà rinnovato?