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Sanchez, Robinho e la difesa dell'Arsenal: top e flop della Champions

Sanchez, Robinho e la difesa dell'Arsenal: top e flop della ChampionsTUTTO mercato WEB
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
giovedì 16 febbraio 2012, 13:152012
di Andrea Losapio

La Champions League torna in campo con quattro ottavi di finale figli di uno spezzatino ai limiti dell'assurdo. La nuova formula della Coppa dalle grandi orecchie premia squadra di un livello forse inferiore rispetto alle scorse stagioni (Apoel su tutte), lo spettacolo rimane interessante soprattutto per i grandi campioni di Milan e Barça.

I top

Alexis Sanchez - Il Barcellona è la sua dimensione ideale, forse anche più degli Henry e dei Gudjohnsen, proprio per le caratteristiche tecniche del cileno. Velocità e bravura sotto porta, dribbling e percussioni che lo portano a siglare due gol alla prima vera partita europea a eliminazione diretta.

Robinho - La rivincità dei piccoli, verrebbe da dire. Il brasiliano spacca in due la partita con il colpo di testa del due a zero, salvo poi infilare Szczesny per il terzo gol. Mai visto così in forma a San Siro.

Luciano Spalletti - Senza Danny, Criscito, Lazovic e Bukharov, riesce a recuperare Shirokov e lo Zenit batte di misura il Benfica. Sarà difficile all'Estadio Da Luz, ma parte con un buon vantaggio.

I flop

I disastri dell'Arsenal - La difesa dei Gunners è inguardabile nella serata di San Siro, Koscielny e Sagna due autentici buchi neri, così come Djorou. Non si salva nemmeno Vermaelen, solitamente roccioso. Davanti Ramsey impalpabile, Rosicky rivedibile, Henry e van Persie pungono qualche volta ma con lampi isolati. Il peggior Arsenal degli ultimi vent'anni, si era visto anche con l'Udinese.

Apoel Nicosia - Va bene provare a uscire indenni da Lione e poi provarci al ritorno. Ma la società cipriota, piccola Cenerentola degli ottavi di finale, non supera la metà campo per ottanta minuti. Il gol di Lacazette è la giusta punizione per una partita giocata solamente per non prenderle.

La codardia di Dutt - Intendiamoci, il Bayer Leverkusen è decisamente meno forte del Barcellona. Certo è che giocare a una punta, con il solo Schurrle davanti, non aiuta a portare a casa un risultato utile. Champions addio, Bundesliga anche - confrontare con la sconfitta con il Borussia Dortmund in campionato -, è già finita la stagione delle Aspirine.