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Napoli, quando la testa vuol dire tutto

Napoli, quando la testa vuol dire tuttoTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
sabato 18 febbraio 2012, 07:302012
di Gianluca Losco

"Bisogna vedere se i giocatori avranno già la testa alla Champions League". Questa frasetta di circostanza accompagna più o meno tutte le partite antecedenti all'impegno europeo delle squadre rimaste in gara. Allo stesso tempo, però, si tende sempre a sottolineare come non ci sia niente di meglio di una vittoria per caricare a mille il morale dei giocatori.

In circostanze simili, come nella partita di ieri del Napoli a Firenze, la differenza la fa la testa. E gli azzurri, ieri, sono entrati in campo psicologicamente alla perfezione. Il gol dopo tre minuti ha sì aiutato, ma allo stesso tempo ne è stato anche la conseguenza. Perché soprattutto quando giochi fuori casa, non ti puoi permettere di essere col corpo, fisicamente, al Franchi, ma con la testa al San Paolo, e confondere i viola con i Blues. Parte, metà (impossibile quantificare l'effettivo valore) del merito va sicuramente a Walter Mazzarri, che ha limitato il turnover a soli pochi effettivi, puntando di fatto alla miglior formazione possibile. Già questo è un chiaro segnale alla squadra: la partita da vincere è quella contro la Fiorentina, il Chelsea viene dopo. L'altra metà del merito va ai giocatori, perché in vantaggio (sia di una che di due reti), l'impegno è stato sempre il medesimo e la concentrazione è rimasta fissa sulla partita, senza mai volare all'impegno di Champions.

La conseguenza è stata una gara condotta in maniera esemplare, in un campo difficile dove nelle ultime due partite si erano dovute arrendere prima il Siena e poi l'Udinese. Ed ora la testa può tranquillamente andare al Chelsea.