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Inter: serve una scelta di campo

Inter: serve una scelta di campoTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 17 marzo 2012, 08:452012
di Redazione TMW.
fonte Claudio Garioni per qsvs.it

Ci sono due mesi di tempo per decidere il nome del nuovo allenatore in casa Inter. Claudio Ranieri, salvo clamorosi ribaltoni, rimarrà sulla panchina fino a giugno poi altro cambio. Il quinto in 24 mesi, una situazione che probabilmente nessuno avrebbe neppure immaginato dopo la finale di Champions vinta.
Al di là di un eventuale cambio di direttore sportivo, la scelta più difficile che Massimo Moratti dovrà affrontare è quella del mister. Serve un uomo che abbia la fiducia totale del presidente, in modo tale da superare anche eventuali momenti di difficoltà con la giusta protezione societaria. Inoltre deve avere il carisma giusto per gestire il gruppo e spingere il club a investire il più possibile sul mercato.
In questo momento sono tanti i nomi accostati. L'idea più suggestiva pare quella che porta a Villas Boas, solo sei mesi fa considerato il genio artefice del Porto plurititolato e pochi giorni fa esonerato in fretta e furia dal Chelsea per i cattivi rapporti coi senatori. Il portoghese potrebbe essere la soluzione più adatta anche perché ha già vissuto l'esperienza Inter all'epoca del primo anno mourinhano.


L'alternativa principale si chiama Laurent Blanc, ma non è da escludere un nuovo tentativo per Marcelo Bielsa. L'argentino era stato già contattato nella scorsa estate e quest'anno ha convinto tutti alla guida dell'Athletic Bilbao. Guardando in Italia, invece, piacciono pure Mazzarri, Guidolin, Zeman e Prandelli. Nomi diversi che celano dietro di sé ovviamente filosofie totalmente diverse. Insomma urge una scelta di campo chiara e rapida per programmare al meglio il futuro nerazzurro.
Il numero uno di Corso Vittorio Emanuele deve anche decidere al più presto che fare con la sua squadra che, per il prossimo anno, guarderà probabilmente da spettatrice la manifestazione dell'Europa che conta. Ringiovanire e ricostruire il gruppo: la società deve capire quali uomini hanno ancora da dare e quali invece non hanno più stimoli ed energie. Inoltre bisogna valutare se i giovani possono essere all'altezza di una big e se le prestazioni negative di alcuni sono unicamente dovuti a un'annata storta che ha trascinato in basso tutto e tutti. Un occhio sarà ovviamente rivolto ai bilanci, quindi sono comunque da escludere spese folli.