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Pierpaolo Marino a Sportitalia scatenato a 360° tra mercato e futuro

Pierpaolo Marino a Sportitalia scatenato a 360° tra mercato e futuroTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
mercoledì 28 marzo 2012, 00:352012
di Lorenzo Casalino

E' un Pierpaolo Marino scatenato quello intervenuto a Solo Calcio, trasmissione in onda su Sportitalia condotta da Michele Criscitiello. Il direttore tecnico nerazzurro ha spaziato a tutto campo, affrontando temi diversi. Ma una dichiarazione spicca su tutte: "Lasciare Bergamo? Sarebbe ingiusto, folle. Non sarebbe una cosa da Pierpaolo Marino".

L'Atalanta si è immediatamente innamorata di lei...
"E' un amore reciproco - riporta TuttoAtalanta.com - resto a Bergamo fino a quando vorrà la famiglia Percassi e i tifosi".

Le hanno dedicato anche uno striscione...
"Non è la prima volta - confida - anche a Udine successe. Ho sempre pensato alla tifoseria della Dea come una delle più appassionate, attente e competenti: avere subito la loro fiducia è stata un'emozione incredibile".

L'ambiente nerazzurro, dalla squadra alla società, passando per la tifoseria, ha mostrato un grande feeling.
"Non voglio dimenticare il lavoro prezioso di Spagnolo, Corti, Zamagna, preziosissimi. E' una realtà virtuosa. Per salvare l'Atalanta quest'anno serviva un campionato da Europa League: purtroppo abbiamo questo rendimento ma dobbiamo ancora guardarci alle spalle".

Guardando la classifica senza penalizzazione, sareste davanti all'Inter. Siete voi i nerazzurri d'Italia?
"E' un orgoglio per Bergamo, e se lo meritano".

A Bergamo è tornato nel calcio dopo una piccola pausa. E' rientrato dalla porta o dalla finestra?
"C'era un entusiasmo incredibile. Il logo della Dea mi dava emozioni indescrivibili: mi ricorda una foto di mia madre, scomparsa da poco, che teneva sul comodino mio padre. Ho sempre visto a Bergamo un entusiasmo incredibile. La famiglia Percassi sa di calcio, il presidente è un grande professionista, con un gruppo di sostanza: mi ha trasmesso la voglia di restituire all'Atalanta quello che l'Atalanta ha dato a lui. Percassi con i primi soldi del contratto da professionista ha costruito la sua azienda, laureandosi in ingegneria e diventando capitano della Dea. Trasmette una voglia sana di calcio: sa trasmettere anche amore".

Direttore, dopo queste parole lei non può certo lasciare l'Atalanta...
"Sarebbe ingiusto, folle andare via da questo meccanismo che ho esaltato. Non sarebbe una cosa da Pierpaolo Marino".

Che idea si è fatto su Stramaccioni?
"Il suo nemico è l'etichetta di venire dal settore giovanile della stessa squadra. Può creare un clima da pacca sulla spalla che può essere pericoloso. Parte con questo handicap".

Peluso e Gabbiadini sono da Juve?
"Se lo dicessi sembrerebbe che voglia valorizzare il nostro prodotto. Peluso ha il sinistro che hanno in pochi. Gabbiadini non si può porre limiti. Chiedete a Ferrara, che l'ha fatto giocare anche quando non trovava spazio nell'Atalanta. Se il Napoli ce l'ha chiesto? A gennaio, poi non ci siamo più sentiti. Peluso e Gabbiadini li vogliono quasi tutte le big italiane, ma non è detto che l'Atalanta se ne voglia privare. Certo, quando arriva la chiamata della grande squadra è difficile resistere, come nel caso di Padoin alla Juve".

Gabbiadini può rientrare nell'affare-Cigarini?
"Questo fa parte del fantacalcio giornalistico..."

Bonaventura troverà più spazio o andrà via?
"Giochiamo in undici, i risultati stanno dando ragione a Colantuono. Ho parlato con Giacomo la scorsa settimana: rientra nel progetto, avrà spazio, dubito che vada via da Bergamo".

E Schelotto?
"E' la Dea Atalanta che corre, quando parte sulla fascia mi ricorda questo".

L'Atalanta segue Casiraghi della Tritium?
"E' un buonissimo giocatore. Ha un nome d'arte. Lo stiamo seguendo, però non corriamo troppo con la fantasia".

Denis resta?
"Resta, Percassi ha detto che è un baluardo insostituibile".

Resta come Gabbiadini?
"Gabbiadini ha poco più di vent'anni - taglia corto - Denis ha trent'anni. Non posso dire che Manolo resti a vita".

Moratti l'ha chiamata?
"No, assolutamente. Poi ha collaboratori come Ausilio e Branca che stimo moltissimo".

Difende Branca?
"E' un professionista impeccabile, poi possono capitare periodi no".

Si parla di nuovi rischi legati a Scommessopoli. L'Atalanta rischia?
"Perché lo chiedete solo all'Atalanta? Dal lavoro dei magistrati, di Napoli, Bari e Cremona, si è capito che è una piaga del calcio italiano. I responsabili appaiono soprattutto i giocatori. Sono convinto che debbano essere assolutamente puniti, però non capisco il meccanismo della responsabilità oggettiva: era comprensibile quando i dirigenti compravano gli arbitri, ma oggi, con i giocatori che vendono le partite, non lo capisco. Che senso ha? Comunque l'Atalanta è la società che ha pagato di più. E' chiaro che non si può fare una sanatoria, ma si dovrà studiare una nuova responsabilità oggettiva".

I tifosi chiedono un colpo da sogno: lo state preparando?
"Sì. Risposta secca".