Siena, Brienza: "Sono contento per quello che sto facendo"
Mister Sannino apprezza l'uomo, il calciatore, "l'animo del bambino che lo accompagna in campo quando gioca, senza fargli sentire la fatica, spinto dalla voglia di divertirsi". "Alla fine giocare è la cosa più bella - risponde lui, Franco Brienza -. Sono contento per quello che sto facendo, per l'abnegazione e lo spirito di sacrificio che ho messo a disposizione della squadra. Queste doti, negli anni, mi sono state riconosciute meno delle mie qualità tecniche. Ma il mio percorso di vita è stato più in salita che in discesa. Io però ho sempre saputo di averle".
E alla fine è vero: la fatica è un piacere quando c'è la passione. "In una settimana ho giocato tre partite - dice il bianconero -, ma in gare come quella di Napoli le energie vengono da sole: in uno stadio pieno, in una semifinale di Coppa Italia. Certe volte, più giochi meglio stai. Un po' di stanchezza l'ho avvertita alla fine dell'incontro con il Chievo, ma alla fine l'importante è che il risultato, al Bentegodi, sia stato positivo. Abbiamo fatto la nostra partita, rimettendola in piedi, benché grazie a un loro errore. Ma nel calcio ci sta anche quello: l'importante, soprattutto adesso, è che arrivino i punti anche a dispetto del bel gioco. La semifinale di Tim Cup rimane comunque un grande risultato del quale dobbiamo andare orgogliosi".
L'1-1 di Verona, tornando poi al campionato, ha ridato morale alla Robur, per la rincorsa finale verso la salvezza. "Dopo la sconfitta con gli azzurri - spiega Brienza -, eravamo molto amareggiati, perché un altro risultato ci avrebbe messo di fronte a un finale di campionato diverso. Il ko dimostra che tutte le partite sono da giocare, soprattutto in questo momento in cui i punti sono fondamentali per tutti".