Bernabai ricorda Chinaglia: "Arrivederci caro amico di tante avventure"

Arrivederci, non addio, perché voglio credere che un giorno ci rincontreremo per parlare del nostro amore comune, per scherzare, prenderci in giro e magari per gustarci un'altra birra. Arrivederci, perché questo mondo non riesco proprio ad immaginarmelo senza di te. Senza le tue contraddizioni, le tue improvvise e discutibili prese di posizione, i tuoi slanci di generosità ed i tuoi accessi di rabbia incontrollata ed incontrollabile.
Come ad esempio quella volta che faticai non poco per impedirti di scaraventare giù dagli spalti dello Zaccheria di Foggia, l'improvvido collega che aveva osato mettere in discussione il tuo sapere di calcio o quando a Monaco, mandasti " tranquillamente" a quel paese il povero Valcareggi.
Immagini che raccontano di un Chinaglia pubblico, tralasciando a noi fortunati che ti siamo stati amici, di conoscere ed apprezzare il Giorgio privato.
Nella tua immensa bontà hai conosciuto le insidie di una disarmante fiducia in quel prossimo che aveva a cuore solo l'opportunità di sfruttare la tua immagine, il tuo nome.
Smessi i panni del campione hai pensato che la vita riservata a noi normali, potesse essere affrontata con un dribbling ubriacante, con una cavalcata delle tue: troppo tardi hai capito che il gioco prevedeva altre regole, altri compagni, soprattutto altri avversari.
Adesso da lassù, tra i colori della tua amata Lazio ci guardi con quel tuo sorriso ironico e sornione perché anche per il tuo commiato hai scelto il modo per coglierci tutti alla sprovvista.
Arrivederci amico mio, sicuramente, un giorno, avremo modo di sfotterci anche per questo.

Roberto Bernabai.