Ilicic la brutta copia di Pastore. Il Palermo è Fabrizio Miccoli

"Vale quanto Pastore". Un anno fa Amir Ruznic, agente di Josip Ilicic, parlava così del suo assistito. Un anno dopo queste parole suonano come un pensiero che si allontana di parecchio dalla realtà. La realtà dice infatti che lo sloveno, dell'argentino che ha fruttato ben quarantatré milioni alle casse rosanero, ha soltanto il numero di maglia. Il 27. Una scelta che sa di profanazione vera e propria.

Dalla 27 di Pastore a quella di Ilicic. Un ridimensionamento non da poco, per il Palermo di Maurizio Zamparini che spera di trovare in Franco Vazquez il nuovo Flaco. Perché l'ex Maribor lo ha dimostrato: non ha nulla a che vedere con "il maleducato del calcio", come lo definì una volta Maradona.

Lo accostano all'Inter e non solo. Ma fin adesso Josip Ilicic s'è dimostrato tutt'altro che un calciatore da grande squadra. Solo un figurante, che in mezzo a calciatori di livello riesce a dire la sua. Ma non chiedetegli di trascinare la squadra. Non ne è in grado. Pastore sì. Altra storia, altra classe. Il Palermo non può far altro che continuare ad affidarsi al suo unico e vero trascinatore rimasto. Fabrizio Miccoli. Lui sì che è leader e anima di una squadra. Capitano, simbolo, grande classe palla al piede e anche fuori dal campo. Mica come Ilicic. E il rinnovo del contratto, prossimamente, per il Romario del Salento sarà la naturale conseguenza. Perché Miccoli-Palermo è un matrimonio destinato a proseguire. I contatti sono già stati avviati. A tempo debito verrà formalizzato tutto e saranno resi noti i dettagli del possibile accordo. Per un amore ancora tutto rosa e nero.