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esclusiva

Antinelli: "Ora la Juve è padrona del suo destino"

ESCLUSIVA TMW - Antinelli: "Ora la Juve è padrona del suo destino"
lunedì 9 aprile 2012, 07:302012
di Elena Rossin

Abbiamo intervistato in esclusiva Alessandro Antinelli, giornalista di Rai Sport, e con lui parlato della Juventus a sette giornate dalla fine tornata in vetta alla classifica. Caratterialmente i bianconeri hanno già dimostrato di essere all'altezza. In questo momento la Juventus ne ha più del Milan. L'eliminazione dalla Champions ha fatto male ai rossoneri. Alla Juventus può mancare l'abitudine e l'attitudine a vincere, ma Del Piero può prendere per mano i compagni e guidarli.

La Juventus tornando in vetta ha dimostrato di esserci sia sul piano del gioco sia su quello della tenuta atletica. Il finale di stagione sarà una prova della tenuta caratteriale della squadra?
"Sulla tenuta caratteriale della squadra non c'è problema, la Juventus l'ha già dimostrato perché è stata davanti, poi è stata sotto di quattro punti e ricordiamo che sono anche stati sette virtuali quando il Milan ha giocato in anticipo, quindi ha dimostrato di non abbattersi e di sapersi rivalutare per quelle che sono le sue caratteristiche, io penso alle parole di Antonio Conte, ci vogliono nell'ordine per vincere lo scudetto: testa, cuore e gambe. Do per scontato che le gambe la Juventus ce le ha perché se non ce le avesse non sarebbe a porta inviolata dal gol di Di Vaio (sette marzo, ndr) e non avrebbe fatto dodici gol senza subirne nelle ultime quattro giornate, il che significa che con le gambe ci sta. Sulla testa penso che ci lavorerà Conte e sul cuore ci sono giocatori come Chiellini, Buffon e Del Piero che possono motivare tutti i compagni".

Però forse la Juventus quest'anno ha deluso di più con le squadre medio-piccole e visto che in questo finale di stagione, a parte le gare casalinghe con Lazio e Roma, non avrà partite con formazioni forti, questo potrebbe essere un piccolo problema per i bianconeri?
"E' chiaro che i punti persi con le cosiddette piccole, penso al Genoa, al Bologna e al Chievo, nella testa sono rimasti, però adesso bisogna anche considerare il trend, un'onda lunga d'entusiasmo. A questo punto la Juventus sa di essere padrona del suo destino, cioè vince sette partite ed è campione d'Italia, e deve considerare il calendario. Conte sostiene che è più abbordabile quello del Milan, però direi che la Juventus è come alla fine di una lunga volata nel ciclismo: sulla carta c'è uno più veloce e uno meno, però quando si arriva agli ultimi chilometri di una corsa molto lunga non conta più tanto chi è più veloce, ma chi ne ha di più e in questo momento la Juventus ne ha perché gli ultimi quattro risultati sono impressionanti".

A sette giornate dalla fine un solo punto di vantaggio sul Milan non mette al riparo la Juventus e non permette calcoli, i rossoneri avranno la forza per provare a tornare davanti?
"E' una buona domanda perché io ero a Barcellona e checché se ne dica al cospetto della squadra più forte del mondo sicuramente è un'eliminazione che fa male, fa tanto male perché il Milan aveva delle legittime aspirazioni ed è convinto di non aver fatto il massimo soprattutto nella gara d'andata e questo resta nella testa e nelle gambe degli uomini di Allegri".

Forse lo hanno pagato perdendo con al Fiorentina.
"Esatto, in più gli ultimi due risultati a Catania con il gol che poteva esserci e non c'è stato e sabato la sconfitta con la Fiorentina allora dico che sicuramente a livello mentale adesso è veramente dura, non tanto per le gambe, ma a livello mentale perché se si va a vedere gli uomini il Milan ha ritrovato Cassano che può essere un elemento determinante in una partita che non si riesce a vincere. Però sabato studiavo l'espressione della faccia di Ibrahimovic e non era quella delle grandi occasioni e quando Ibra non ha la faccia delle grandi occasioni per Allegri è un problema".

Su cosa e su chi Conte dovrà far leva per riuscire a vincere lo scudetto?
"Credo che in questo momento l'unica cosa che può mancare alla Juventus in determinati frangenti è l'abitudine e l'attitudine a vincere, mi spiego: i giocatori che hanno già vinto sono Buffon, Del Piero e Chiellini, aggiungiamoci anche Conte, per cui visto che il capitano della Juventus nell'ultimo mese è sembrato fisicamente fra i più brillanti per mezz'ora, quaranta minuti, quarantacinque e per una partita intera, credo che quello che può fare la differenza sia mettere dentro un giocatore come lui che di partite ne ha vinte tante e che sa come si fa a vincere, perché magari gli altri in un certo momento del campionato potrebbero non saperlo e lui può prenderli per mano e aiutarli tutti".

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