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"There is always hope"... Abete e Albertini: voto 10! Il ricordo di Pozzo e quelle lacrime nascoste. I pochi fischi di San Siro? Mi auguro fosse disinformazione

"There is always hope"... Abete e Albertini: voto 10! Il ricordo di Pozzo e quelle lacrime nascoste. I pochi fischi di San Siro? Mi auguro fosse disinformazioneTUTTO mercato WEB
© foto di ALBERTO LINGRIA
lunedì 16 aprile 2012, 00:002012
di Michele Criscitiello
Nato ad Avellino il 30-09-1983. Lavora a Milano, Capo-Redattore e volto di punta della Redazione di Sportitalia. Direttore Responsabile di TuttoMercatoWeb. Scrivi e contatta: mcriscitiello@sportitalia.com. Twitter: @MCriscitiello

Vi svelo un particolare: tra tutti gli editorialisti di TuttoMercatoWeb c'è una sana competizione per chi raggiunge, settimanalmente, il maggior numero di lettori. Tutta colpa del sistema di questa testata giornalistica che svela anche il singolo contatto. Vietato barare, tutto accessibile e nulla si può nascondere o camuffare. Se indovini il titolo e hai la notizia più forte, solitamente, vinci. Questo è un lunedì diverso, un giorno che apre una nuova settimana e che si pone l'obiettivo di non far finire subito nell'archivio delle notizie più tragiche la storia di quel ragazzo con i capelli lunghi, il cuore grande ed una forza d'animo invidiabile. Oggi i numeri non contano. Piermario Morosini, in queste ore, viene ricordato da tutti coloro che conservano un'immagine della sua vita. In queste circostanze la retorica è l'avversario più difficile da combattere, messaggi (molti) senza senso, gesti dettati dall'istinto ma la consapevolezza di onorare un ragazzo che ha vissuto spesso in tragedia. Generalmente bacchettiamo le istituzioni del nostro sport, sabato pomeriggio la Federazione Italiana Giuoco Calcio ha battuto tutti. Abete ed Albertini meritano un 10 a testa, per la prontezza d'intervento e per la fermezza mostrata. Mentre in molti si interrogavano sul se rinviare, o meno, la gara del Friuli tra Udinese e Inter, la Figc aveva già trovato la soluzione più giusta: questo week-end niente festa. Non casca il mondo se si giocherà il 25 aprile per recuperare il turno di stop. Complimenti ai vertici federali ed alla maggior parte dei club di serie A. L'Inter, che ha accolto subito l'invito dell'Udinese a non scendere in campo perché lo stato d'animo era ferito. Il Milan, che saputa la notizia ha fatto preparare immediatamente le valigie ai ragazzi perché con il Genoa non si poteva giocare. Sembra che a San Siro si sia sentito qualche fischio all'annuncio del rinvio del match.

Ci auguriamo si trattasse solo di disinformazione tra il pubblico, altrimenti dovremmo infierire su chi allo stadio ci va con la sciarpa ma senza la testa. Abbiamo letto di Muntari che avrebbe voluto giocare; anche in questo caso siamo certi si tratti di una falsa notizia diffusa da alcune agenzie di stampa. Muntari è un ragazzo troppo intelligente per poter pensare che, con un calciatore morto in campo due ore prima, il problema potesse essere se giocare oppure no a pallone. La reazione composta di Gianpaolo Pozzo, patron dell'Udinese, probabilmente resterà come una delle fotografie di questa tragedia. Al momento della notizia i suoi occhi erano pieni di lacrime, poi ha deciso di incontrare la stampa per esprimere il cordoglio per la scomparsa di uno dei suoi ragazzi; lui che li ritiene tutti "figli dell'Udinese". Il volto del direttore del Livorno, Gardini, non lo dimenticheremo facilmente. Gli omaggi di Vicenza e Bergamo. Riflettiamo su un ragazzo senza capire come abbia potuto il destino accanirsi tanto contro di lui. Era solare, scherzava e la sua ultima immagine che ricordo di persona era nella sede dell'Udinese: terzo piano, dove pranzano i calciatori; mese di novembre, non giocava perché a gennaio avrebbe lasciato la squadra. Mai una parola fuori dal coro, mai una polemica, sempre al fianco dei suoi compagni di squadra. Beveva un caffè al bar, leggeva il giornale e sorrideva. Appunto, sorrideva. Anche se la vita con Piermario è stata infame.
"There is always hope"
Piermario Morosini, tweet di 49 giorni fa.