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Udinese, Guidolin: "Domizzi fuori per il suo comportamento"

Udinese, Guidolin: "Domizzi fuori per il suo comportamento"TUTTO mercato WEB
© foto di Nicolo' Zangirolami/Image Sport
venerdì 20 aprile 2012, 13:402012
di Luca Bargellini
fonte udineseblog.it

Per la prima volta dopo la tragedia di Piermario Morosini mister Guidolin parla in conferenza stampa. All'orizzonte c'è una nuova sfida, quella contro il Chievo: "Insidie tante,non solo quelle ipotizzabili sulla carta. Il Chievo è in un ottimo momento. Ha saputo giocare una gara molto gagliarda con il Milan, facendoli soffrire. Conosco bene Di Carlo, il gruppo è solido. L'avversario è difficile e le insidie tante, legate innanzitutto all'avversario".

Domizzi out. Perchè? "Avete ricostruito con dovizia di particolari la questione, siete bene informati. C'è stato un comportamento nei miei confronti che non ci deve essere, non mi è piaciuto e quindo ho preso questa decisione dolorosa e sofferta: credo sia la prima in 25 anni di carriera. Ma l'ho presa".

Lei non ha parlato di Morosini. Partita speciale anche in sua memoria? "Non ho molta voglia di parlare, perchè sto soffrendo molto e scelgo il silenzio. Quello che ho dentro è mio, non mi piace che ci siano riflettori su di me in un momento in cui sto male. Se potessi mi nasconderei. Non chiedetemi di aggiungermi al coro di coloro che hanno parlato. Preferisco fare così, restare con i miei pensieri e i miei ricordi. Le sensazioni che provo non devono essere pubbliche. Sono mie e basta".

Come è stata trattata in ambito locale la tragedia, secondo lei giustamente? Come si riesce a riallacciare la spina? "Quando queste cose cose accadono mi rendo conto che i mezzi di informazione non possono allinearsi al silenzio. Adesso bisogna guardare avanti. E' stato giusto fermarsi, adesso bisogna riprendere. Questo non vuol dire dimenticare, ma anche onorare".

La squadra come sta? "Sta bene dal punto di vista fisico. Basta è recuperato come anche Floro, Benatia, Battocchio, Fabbrini. Da questo punto di vista sono fiducioso".

Di Natale ha detto che si gioca troppo. Concordi? "In Italia c'è una contraddizione enorme tra l'evento sportivo e la possibilità che anche le squadre migliori possano esprimere un livello di gioco pari a quello che è l'evento che si deve disputare. Per esempio, Barcellona e Real giocano il classico: come si può pensare che lo facciano in un certo modo se hanno giocato pochi giorni fa? Il contesto è diverso, non c'entra quello che è successo a Mario. Ma è vero che i campionati sono troppo lunghi, si gioca troppo. Basterebbero 18 squadre".

Dovrebbero essere le Leghe a decidere i calendari? "Vorrei che il calcio fosse gestito senza pensare solo al denaro, ma anche ad altro".

L'Udinese si presenterà con due punte? "Ho alcune idee che svilupperò!"

Floro è in grado di giocare tutta la partita? "Penso di sì"

Per il discorso Europa la gara di domani è importante? "Siamo a meno sei e in corsa. Per alimentare i sogni occorre un risultato positivo'.

L'inversione di calendario? "In questi giorni non mi sono preoccupato di questo, ma non penso sia determinante. In ogni caso non me ne fregava niente".

Fernandes dice che gli avversari affrontano diversamente l'Udinese: "L'Udinese da due anni è ai vertici, quindi è chiaro che chi veniva qui poteva pensare in maniera diversa. Adesso ci siamo consolidati nell'alta classifica. Ci sono stati tanti cambiamenti: molti hanno giocato contro di noi a specchio. Questo è stato il grande cambiamento, che però non è ciò che ci ha messo in difficoltà".