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Il valzer degli allenatori traditi: MVB insidia Allegri, Prandelli combatte con Strama, Ancelotti sfida Luis Enrique. Si salva solo Conte, innamorato pazzo

Il valzer degli allenatori traditi: MVB insidia Allegri, Prandelli combatte con Strama, Ancelotti sfida Luis Enrique. Si salva solo Conte, innamorato pazzoTUTTO mercato WEB
© foto di Fabrizio Biasin
martedì 24 aprile 2012, 00:002012
di Fabrizio Biasin
Nato a Milano il 3/7/1978, laureato in Scienze ambientali presso l'Università dell'Insubria di Como, da ottobre 2008 è Capo Servizio Sport presso il quotidiano "Libero". Opinionista tv per Sportitalia, Mediaset Premium e Telelombardia.

Chi vi assicura "L'amore eterno esiste eccome" dice una balla grossa come il quadricipite di Cristiano Ronaldo. Quando c'hai la fidanzata possono accadere quattro cose. 1) Ti innamori, te la spupazzi, vi stufate, vi lasciate. 2) Uno dei due piazza un paio di corna all'altro e tutto finisce in vacca (a meno che il traditore sia bravissimo a gestire il doppio gioco, ma questo è un altro discorso), 3) Termina la fase dei cuori e dei bacini e dei nomignoli tipo "pucci" o "pupetto" o "mollichina di pane" e si va avanti per squallidi compromessi. 4) Siete due "trombamici" e vi piace farvi i comodi vostri anche se la cosa più dolce che vi dite è "passami il telecomando" o "taci che c'è la partita". Poi uno dei due si rompe le balle e l'altro, in lacrime, dice: "Ma come, io ti amo dal primo giorno!".
In tutti e quattro i punti - badate bene - c'è sempre uno che comanda il gioco e uno (quello che possiamo tranquillamente definire "lo zerbino") che non se ne accorge.
Nel caso Allegri siamo al punto quattro. Berlusconi non ha mai perso la testa per quel toscanaccio del suo tecnico, però s'è divertito con lui in nome dei risultati. Ha goduto per lo scudetto 2011 anche se il gioco proprio non gli piaceva. Sperava in un miglioramento quest'anno, ma ha definitivamente perso la pazienza dopo Milan-Barcellona di Champions. Ora siamo ai finti giochi di parole tipo "va tutto bene, è solo un momentaccio ma tutto passerà", al "stasera ci mangiamo una pizza e poi andiamo al cinema eh?" buttato là per non trovarsi da soli nel lettone, al "dimmi la verità... Hai un altro" e lei "No, te lo giuro su tua madre".
Ma la verità è spesso amara è "un altro" c'è quasi sempre. Nel caso Berlusconi-Allegri addirittura potrebbe essercene più di uno. Piace Capello, l'adorato ex, ma si sa, la minestra riscaldata non è mai buona. Piace soprattutto Marco Van Basten, che s'è promesso agli olandesi dell'Heerenveen ma è pronto a tradire senza troppi problemi (dite la verità: se voi foste il Billy Helliot di Amici che stava insieme a Emma Marrone e Belen vi dicesse "posso farti vedere la mia collezione di farfalline" cosa fareste? Su, siate sinceri...). E allora la questione è molto semplice: Allegri ha praticamente perso lo scudetto, il patron non lo ama e invece ama quell'altro, probabilmente non cambierebbe idea neanche se il mister toscano andasse ad Arcore con in mano una scatola di Baci Perugina e il secondo scudetto. In definitiva resta solo da capire che accordi prenderanno le parti. Già, perché Allegri ha un contratto fresco fresco, ma in certi casi basta un buon avvocato divorzista per accontentare tutti quanti.
Poi c'è l'amore visto con gli occhi di Moratti, che esula dai quattro punti di cui sopra, perché lui è come quell'amico (ce l'hanno tutti) che perde la testa tante volte quante ci si cambia i calzini. Nella gran parte dei casi è buono come il pane e fa la tipica fine: sedotto e abbandonato. E allora un tempo c'era Mourinho, il grande amore che ha tradito.

E quando qualcuno ti tradisce che fai? Giochi al "chiodo scaccia chiodo" e illudi Benitez, Leonardo, persino quella racchietta di Gasperini e perché no, persino Ranieri. Succedanei che non fanno dimenticare il vecchio Josè, che lui sì ti faceva sentire le farfalle nello stomaco. Poi il tempo mette a posto le cose e un bel giorno il cuore torna a battere di fronte a quello lì, Stramaccioni, l'allenatore che ha l'età dei calciatori. Chi conosce il patron pensa: "Finalmente è guarito", ma basta poco per tornare a star male e tornare nell'abisso, basta una vittoria dello Special contro il Barcellona e un misero pareggio a Firenze del giovane Andrea. Tutto torna in discussione e spuntano nuovi, possibili amanti. Prandelli, per esempio, che ha una relazione a tempo determinato con la Nazionale ma presto potrebbe liberarsi. Moratti s'è convinto? Noialtri diciamo di no, perché Stramaccioni non è una cometa e può ancora tenersi il posto: basta un po' di fortuna, qualche risultato e la mano invisibile (ma presto assai presente) della giustizia sportiva che - piaccia o non piaccia - stravolgerà la faccia della classifica a tutti i livelli. Tradotto: con una improbabile (ma non impossibile) qualificazione alla Champions, il tecnico romano resta al suo posto.
Altro tipo di amore, il più bello, quello che sei in spiaggia, giri la faccia e improvvisamente... vedi lei. E a quel punto sai che è quella giusta e nulla ti fa distogliere lo sguardo da tanta bellezza: neanche la guerra dei gavettoni ripieni di piscio sul bagnasciuga, o il gran premio di biglie sulla sabbia. E' il caso della Juve e di Conte, che si sono scontrati un'estate fa e ora si amano come Paolo e Francesca o come Fred e Wilma o come Moratti e Mourinho, appunto. Solo che Conte non tradirà, perché il sentimento è fresco, non eterno ma fresco. In fondo in questo caso ci sono pure i soldi, che non fanno la felicità ma voglio vedere se la tua ragazza preferisce andare a Formentera o a Gabicce Mare. E quando diciamo soldi vogliamo dire mercato, sia chiaro. Il prossimo - diciamolo ad alta voce - sarà un misero mercato delle pulci. Non per tutti però: la Signora proverà ad accaparrarsi Suarez, magari anche Robben, di certo un nuovo difensore centrale.
Chiusura patetica con l'ultimo rapporto che ci salta in mente, quello tra Luis Enrique e la Roma. In questo caso siamo quasi al masochismo, come quei due che stanno insieme anche se gli amici sono totalmente contrari e insistono e insistono e insistono e vanno a convivere nel bilocale e fanno un figlio, magari due "che magari le cose si mettono a posto", fino a quando una sera s'accorgono che gli amici c'avevano ragione e finiscono al residence per single a mangiare pistacchi nel letto. Lo spagnolo è un bravo allenatore, ma in un calcio troppo diverso da quello italiano. E poi che ne sai che magari nella capitale arriva Ancelotti?
Di altri amori pallonari parleremo più avanti, magari su Twitter (@ FBiasin), magari quando riusciremo a scordarci di quei tizi che hanno il potere di far togliere la maglietta ai loro giocatori. Ecco, quelli avrebbero bisogno di dire più spesso "pucci pucci", "amorino" o altre boiate simili (così magari trovano quella che dice: "Guarda che oggi andiamo all'Ikea" e rinunciano per sempre allo stadio).