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...con Colomba

...con Colomba TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 27 aprile 2012, 00:002012
di Alessio Alaimo
"Bologna, Mudingayi-Perez: uno è di troppo. Gaby al Milan, ma serve qualità. Amaurì torna grande. Futuro, contatti in A: vinco e lascio il segno"

Pronto a ripartire, intanto fa le carte al campionato che volge al termine. Franco Colomba, ex allenatore del Parma, ai microfoni di TuttoMercatoWeb analizza la lotta scudetto tra Juventus e Milan e si pronuncia su alcuni argomenti di mercato e non solo. Inevitabile cominciare dal duello per il titolo.
Chi la spunterà?
"Per ora la Juventus è più in forma, anche se il Milan non è mai morto. Se la squadra rossonera ritrova la brillantezza perduta può tenere sino alla fine, sperando in un passo falso della Juve".

Quest'anno in Serie A è record di esoneri.
"Ormai è routine. In questo siamo campioni".

La Roma invece dà fiducia a Luis Enrique.
"Evidentemente la società si fida per portare avanti il progetto. E quando si ha fiducia, la si ha sino in fondo. La Roma mi piace, perché sta andando avanti con Luis Enrique, che fa quello in cui crede anche se è andato a corrente alternata. La squadra giallorossa è stata discontinua, ma per Luis Enrique è la prima stagione in Italia. Strada facendo potrà migliore le sue idee tattiche, perché l'Italia ti porta ad affrontare difficoltà di vario genere e quindi farà tesoro di quest'annata".

Mudingayi pronto per il Milan?
"Se c'è una squadra che ha bisogno di una diga da affiancare ad un giocatore di qualità allora Gaby è l'ideale. Lo consiglio a qualsiasi squadra abbia in rosa un regista di qualità".

Però il Milan, a centrocampo, non ha grande qualità.
"Infatti non l'ho consigliato al Milan (sorride, ndr). Se Gaby gioca accanto ad un calciatore di qualità allora il centrocampo diventa molto forte".

Il suo ciclo al Bologna è finito?
"Non lo so, ma al Bologna c'è anche Perez. Forse uno è di troppo, almeno per sviluppare un gioco armonioso. Però Pioli è riuscito a sfruttare bene entrambi perché li ha messi a protezione della difesa e a supporto degli attaccanti".

Amaurì ha finito la stagione. Non ha lasciato il segno.
"Ha pagato il periodo di inattività. Ha un fisico pesante, ci ha messo un po' ad entrare in condizione e lui alla Fiorentina sarebbe servito subito. In passato ha mostrato le sue doti, tornerà grande. Può essere utile a chiunque, ma deve sentirsi protagonista".

E lei, pronto a tornare protagonista?
"Prontissimo. Quando ci si riposa poi si ha voglia di ripartire con più determinazione. Mi piacerebbe provare a vincere qualcosa, perché quando si salvano le squadre sembra che uno non abbia fatto niente. E invece si ottengono risultati importanti che salvano le società economicamente e tecnicamente. Però nelle graduatorie non figurano, è come se tu non esistessi. Invece esistono eccome. Vedremo, vorrei lasciare il segno. Ho avuto dei contatti in serie A, ma niente di concreto. Anche perché non si sa che campionato sarà quello del prossimo anno, in virtù del putiferio scommesse. Penso che le società aspettino prima di fare delle scelte. Io sono pronto più come non mai".