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Pirlo e il "cucchiaio": è da questi particolari che si giudica un giocatore (e il mercato dei club col prosciutto sugli occhi). E gli azzurri? Uno per uno si stanno vendicando...

Pirlo e il "cucchiaio": è da questi particolari che si giudica un giocatore (e il mercato dei club col prosciutto sugli occhi). E gli azzurri? Uno per uno si stanno vendicando...TUTTO mercato WEB
© foto di Fabrizio Biasin
martedì 26 giugno 2012, 00:002012
di Fabrizio Biasin - twitter: @FBiasin
Nato a Milano il 3/7/1978, laureato in Scienze ambientali presso l'Università dell'Insubria di Como, da ottobre 2008 è Capo Servizio Sport presso il quotidiano "Libero". Opinionista tv per Sportitalia, Mediaset Premium e Telelombardia.

A un bel punto Montolivo se la fa sotto. Ha giocato bene, molto bene, ma va sul dischetto col pannolone. Succede. La palla finisce nelle fratte e per l'Italia son cavoli acidi. Un attimo dopo l'ex stempiato Rooney la butta dentro e digrigna i denti: siamo fottuti. Tocca a Pirlo combinare qualcosa, ma nelle piazze e anche nelle pizzerie e persino a pizzo Calabro siamo tutti sfiduciati: "Magari l'Andrea la butta dentro, ma cambia poco niente". L'Andrea lo sa, bisogna inventarsi qualcosa, perché in tribuna il tizio col parruccone tricolore c'ha la faccia da funerale, mentre la compagna di Montolivo è triste come una scena qualunque del film "Amici Miei - Come tutto ebbe inizio". E allora l'ex giocatore del Brescia, già regalo dell'Inter ai cugini rossoneri e da un anno faro bianconero, decide che il suo non sarà un semplice rigore, ma un'atomica sganciata sul Big Ben. Eccolo servito, bello, lucido, concavo che è un piacere: sua maestà il "cucchiaio". Sembra quello con cui Terence Hill inforcava fagioli in "Lo chiamavano Trinità". E Pirlo in effetti pare Uno e Trino, perché in un sol colpo sbertuccia gli inglesi, spiega loro che sì, siamo sotto come Monica Samille Lewinsky nella Stanza Ovale, ma non abbiamo mica paura. E gli inglesi se la fanno sotto. Scompaiono. Chiedono a Montolivo dove si possono acquistare bastimenti di pannoloni tipo quello che ha trovato lui da qualche parte nell'impianto di Kiev.

Con un cucchiaio, Andrea Pirlo, annienta una Nazione, e sarà anche vero che "non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore" ma è altrettanto vero che "è da questi particolari che si giudica un campione". Andrea Pirlo, più di tutti gli altri eroi azzurri, ci porta in semifinale dell'Europeo e spezza l'Italia in due: quella che gode perché fa il tifo per un tale che con un po' di culo magari vince il Pallone d'Oro, e quell'altra che lo amava come si ama la mamma ma ora la mamma è scappata con l'idraulico.

Facile puntare il dito contro i dirigenti del Milan, troppo facile. Tutti sappiamo che se Pirlo fosse rimasto di qua, invece che andare di là, probabilmente lo scudetto 2012 avrebbe preso altra direzione. E' il "senno di poi", ma certe cose vanno messe in bacheca in bella vista, soprattutto nel giorno in cui Galliani prova - legittimamente - a tagliare l'ingaggio dello "spiaggiato" Muntari (da 3 milioni di euro a 1,5) e rinnova il contratto a quel furbetto di Flamini (stipendio ridotto da 4,5 milioni a 1,5 dopo un anno passato a far la calzetta). Con tutto il rispetto, in due, non fanno neanche l'alluce del regista più forte che c'è.

Il fatto è che anche l'amministratore delegato del diavolo (o chi per lui) può sbagliare. E possono sbagliare tutti quanti, giornalisti compresi. Spergiuravamo che codesta Nazionale faceva ridere i polli, avremmo scommesso la casa sulla figura di palta in terra polacco-ucraina, e invece siam qui a ripetere "io l'avevo detto". Chi scrive, per esempio, ha sempre saputo (ehm...) che sarebbe stato un delitto per il Brescia lasciar scappare Diamanti al Bologna per soli 3,36 milioni. E potete giurarci (ehm...) che chi scrive ha sempre pensato che Nocerino valeva molto più dei 500mila euro che son bastati al Milan per scipparlo al Palermo. E Abate? Accaparrato dal Diavolo con soli 2,5 milioni per la metà (dal Torino), mentre Marchisio e De Rossi son cresciuti nei vivai come pulcini che fanno pio-pio. E Cassano? Praticamente regalato dal Real - via Samp - al Milan (3,3 milioni). E Balzaretti? Scaricato dalla Vecchia Signora come fosse un vecchio signore da parcheggiare all'ospizio. E chi scrive (ehm...) l'aveva detto che questa accozzaglia di peones ci avrebbe portato lontano. Aveva messo nero su bianco (ehm...) che Balotelli è un'iradiddio e che il sciur Moratti ha fatto male a darlo via neanche fosse una mozzarella di bufala lasciata sul cruscotto.

Siamo nelle mani di questi qui. Snobbati, maltrattati, trattati come falliti. Sapete che c'è? Io non c'ho capito una mazza ma se c'è spazio e ci dice bene... quasi quasi salgo sul carro...

(salite anche voi, c'è spazio. Twitter: @ FBiasin)

© foto di Daniele Buffa/Image Sport