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I francobolli di Zamparini: se ne va anche Perinetti, dentro Lo Monaco

I francobolli di Zamparini: se ne va anche Perinetti, dentro Lo MonacoTUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
mercoledì 26 settembre 2012, 07:002012
di Alessio Alaimo

Un altro ribaltone, ormai non fa più notizia. Ormai è un'abitudine. Prima collezionava soltanto allenatori, adesso Maurizio Zamparini ha deciso di dedicarsi pure ai dirigenti. Quasi fossero francobolli da riporre in bacheca e buttare a proprio piacimento, quando non li vuole più. La nuova vittima è Giorgio Perinetti, che tornando al Palermo aveva coronato il suo sogno: vivere la sua ultima esperienza da dirigente nella città a cui è più legato per questioni affettive. L'ex dirigente del Siena se ne va dopo pochi mesi. Oggi dirà addio, perché al suo posto arriva Pietro Lo Monaco, ex direttore generale di Catania e Genoa. Con Enrico Preziosi Lo Monaco è durato appena cinquantasette giorni, giusto il tempo di visitare la Liguria e mettere a posto la scrivania. Troppe divergenze. Praticamente uguali invece Zamparini e Preziosi, chissà quanto durerà questa nuova convivenza, che verrà ufficializzata domani, dopo la partita di stasera contro il Pescara. A proposito, non una grande mossa far trapelare la notizia nel giorno del match più delicato per il Palermo. In realtà il corteggiamento andava avanti da tempo, a suggerire l'ingaggio di Gasperini, i ben informati raccontano che sia stato proprio Lo Monaco (presente, tra l'altro, alla partita Palermo-Cagliari: l'ultima di Sannino sulla panchina rosanero).

Nuovo ciclo, l'ennesimo. Figlio degli umori di Zamparini, un imprenditore che se avesse maggiore lungimiranza, con le sue potenzialità economiche potrebbe far crescere per davvero il suo Palermo. In tanti anni nessuno è riuscito a cambiare il carattere del presidente rosanero, difficilmente qualcuno ci riuscirà. Ora è il turno di Lo Monaco, ma se non gli dai autonomia diventa complicato. Se blocchi gli acquisti praticamente già conclusi (Mesbah) perché non sai come sbarazzarti degli esuberi magari non individuati in prima persona dai tuoi dirigenti, tutto è più difficile per chi deve lavorare con te. Quel giorno chi scrive, tra le tante trattative ha seguito anche quella che avrebbe dovuto portare in Sicilia Djamel Mesbah, il tanto desiderato e mai arrivato terzino sinistro. Milano, 20 agosto 2012: nel pomeriggio l'incontro in Via Turati tra il Palermo - rappresentato da Perinetti e Luca Cattani - e il Milan, la sera a cena da Giannino con il manager Alessandro Lucci e dopo la mezzanotte a TMW fuori dal ristorante le dichiarazioni felici di chi sa di avere il giocatore in tasca ("Mesbah rispetto ad altre destinazioni ha detto di gradire Palermo", aveva detto un sorridente e scherzoso Perinetti). Poi l'improvviso stop dettato dall'alto: l'algerino non arriva, prima bisogna cedere. Detto-fatto, Perinetti e il suo braccio destro Cattani sono stati impegnati un giorno sì e l'altro pure a cedere tutti gli esuberi. È rimasto solo Labrin, che ha rifiutato ogni destinazione.

Magari Lo Monaco, a gennaio, riuscirà a trovare una collocazione pure al cileno ex Huachipato. Le capacità del nuovo dirigente del Palermo sono sotto gli occhi di tutti, parla il suo curriculum, soprattutto il capolavoro che ha fatto al Catania, culminato con il centro sportivo Torre del Grifo, un vero gioiello. Pietro Lo Monaco però è un decisionista, uno che ama avere autonomia. Ed ecco che tutti si chiederanno: ma quanto durerà uno così con Zamparini? Sarà un altro francobollo da aggiungere alla collezione o per davvero, questa volta, il presidente del Palermo ha trovato l'uomo giusto a cui affidare le chiavi della sua società?