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Cagliari-Cinquini, fine dell'idillio?

Cagliari-Cinquini, fine dell'idillio?
venerdì 15 settembre 2006, 11:402006
di Christian Seu
fonte Il Sardegna
Il Sardegna svela i retroscena del mercato rossoblu, con il presidente Cellino pronto a dare il benservito all'esperto dirigente

C'eravamo tanto amati. Oppure credevo fosse amore invece era un calesse. Il titolo sceglietelo voi. La trama, invece, parla di un corteggiamento di sei mesi. Un matrimonio che pareva indissolubile. E che invece si è rivelato essere solo un flirt estivo. Niente Paolo e Francesca o Romeo e Giulietta. Ma più semplicemente un amore balneo-calcistico.
Da una parte Massimo Cellino, presidente umorale, che vive di emozioni. Un biglietto per Miami sempre in mano e la voglia di affidare il Cagliari, la sua creatura, a mani fidate. Dall'altra Oreste Cinquini, una carriera di oltre 20 anni nel calcio ad alti livelli. L'uomo giusto al momento giusto per il ruolo di direttore generale. Il 16 giugno, ad Assemini, Cellino presenta il suo ennesimo allenatore e, al suo fianco, ha proprio Cinquini. Sembra amore:
«Nella mia gestione - dice il presidente amerikano - ho avuto solo tre grandi direttori sportivi: Vitali,Salerno e ora Cinquini». Cellino lo ha cercato, ha scartato le ipotesi Sagramola e Ricci e ha puntato sul 59enne di Viareggio.
Prima di partire gli affida il Cagliari, un compito a 360 Cinquini, che a Parma ha portato fino al decimo posto una squadra costruita a costo zero e orfana di Gilardino, si mette di buona lena. Ha una convinzione: «A Cagliari - dice spesso - si può fare bene». Poteva restare in Emilia, accetta la sfida. Ma non tutti sono contenti del suo arrivo. Cellino respinge le dimissioni di Marcello Vasapollo, che si sente scavalcato dal nuovo arrivato. I rapporti tra i due non saranno mai ottimali. Inizia il mercato e Cinquini chiude per il difensore Castellini, a parametro zero. Anzi no, da oltre Oceano arrivo un niet. Come non detto.

Con il Messina è raggiunto l'accordo per Carmine Coppola.
Tutto pronto, manca solo la firma. Ricordate? Poi qualcuno fa una telefonata a Cellino. «Ma che fate? Prendete un giocatore con la pubalgia?». E anche Coppola finisce nell'elenco dei giocatori "quasi" del Cagliari. Come Sammarco: con il Chievo viene raggiunto un accordo per lo scambio alla pari con Langella. Niente da fare. Le difficoltà per Cinquini non arrivano solo da fuori. Sta vicino alla squadra, durante il ritiro, ma non perde d'occhio
le trattative. Cellino gli aveva dato le chiavi del Cagliari e il direttore cerca di dare un'organizzazione a una società troppo spesso attraversata da correnti e perturbazioni che neanche il buon Giuliacci. Il mercato lo fa Cellino, Cinquini abbozza, ma non molla. All'ultimo giorno, cala il tris d'assi. Con la Reggina è pronto l'accordo per prendere De Rosa, Biondini e Amoruso. Un difensore, un centrocampista e l'attaccante che serve come il pane. Ma a Cellino basta solo Biondini. Che infatti è l'unico ad arrivare. Il resto sono le sconfitte con Brescia e Catania e le stilettate a Cinquini. E Cellino, nel gioco della torre, salva Giampaolo e getta l'ormai ex amore.
«Io le chiavi della società non le dò a nessuno». E Cinquini, il giorno dopo, risponde serenamente: «Lui è il proprietario e tiene le chiavi. Io sono un collaboratore e cerco di dare il massimo. Ho vissuto le sconfitte con Brescia e Catania con molta sofferenza, a dimostrazione del mio attaccamento alla società». Ma l'amore è giunto al tramonto. O forse era solo un calesse.