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Kakà come Sheva, non è finita. Operazione elettorale? Colpo sotto la cintura. Tutta Roma e la Juve, strano mercato. Palermo, stranissimo mercato

Kakà come Sheva, non è finita. Operazione elettorale? Colpo sotto la cintura. Tutta Roma e la Juve, strano mercato. Palermo, stranissimo mercatoTUTTO mercato WEB
sabato 2 febbraio 2013, 00:002013
di Mauro Suma
Nato a Milano il 10 Maggio 1965; Giornalista Professionista dal 1994. Dopo le esperienze professionali di carta stampata (La Notte e Il Giorno) e televisive (Telelombardia, Telenova, Eurosport), dirige Milan Channel dal 16 Dicembre 1999.

Kakà e il Milan, nulla di fatto per la seconda stagione di mercato consecutiva. La sensazione è la solita, quella del celebre detto di quando si era bambini: non c'è il due senza il tre. Si è parlato del ritorno in rossonero di Ricky la scorsa estate e il parere del fiscalista lo ha reso impossibile. Se ne è riparlato in questo mese di Gennaio e non il fiscalista, chi lo ritira in ballo non sa come è andata fra Real Madrid e Milan, ma Florentino Perez (che non se l'è sentita di cedere a zero un giocatore pagato 67 milioni di euro e per di più allo stesso Club da cui lo aveva prelavato) ha bloccato tutto al momento del dunque. Kakà dunque è rimasto a Madrid. A Madrid più che nel Real, perché nel Clasico di questa settimana per l'andata delle Semifinali di Coppa del Re il buon Ricky non è entrato in campo nemmeno per sbaglio. Quella situazione non piacevole, sia per il giocatore che per il Club merengue di cui aveva parlato Riccardino nel suo blitz milanese a cena con Robinho, pertanto persiste. Se dovesse continuare così, è lecito credere che i media di tutta Europa, e in particolare quelli italiani e spagnoli, torneranno a occuparsi di questo argomento per la terza volta consecutiva nella prossima estate. Un po' come era accaduto per Andriy Shevchenko. Il campione ucraino aveva lasciato il Milan nell'estate del 2006 e vi era tornato nell'agosto del 2008. Ma nel corso di quei due anni, il suo ritorno in rossonero era già stato sfiorato più volte. Potrebbe, uso il condizionale d'obbligo soprattutto per convinzione, accadere la stessa cosa per Kakà. Attenzione, riparlarne la prossima estate non significa operazione fatta e conclusa. Fino a che non ci sono le firme sui contratti, nessun affare di mercato può dirsi concluso. Quindi o Kakà finirà per accasarsi altrove o finirà per trovare l'amore, magari finalmente ricambiato, per il Real Madrid. Non dovesse accadere nessuna di queste due cose, l'estate del 2013 potrebbe essere quella del fogliettone Milan-Kakà atto terzo. Ma le garanzie di successo restano poche, pochissime, quasi inesistenti.

Balotelli operazione elettorale? Trattasi di colpo sotto la cintura. Vero che nel calcio ci sta tutto, ma il troppo stroppia. Soprattutto quando non si è corretti. I tifosi del Milan si saranno accorti che il tema politico viene spesso usato, ma sempre contro il Milan. Nell'agosto 2010 era stato addotto lo stesso argomento per bollare l'arrivo di Ibra in Italia, invece i fatti hanno dimostrato che l'unico a trarre vantaggio dal trasferimento di Zlatan è stato il Milan che ha vinto lo Scudetto, prima squadra italiana che non fosse l'Inter a centrare l'obiettivo dopo Calciopoli. Molte altre volte in questi anni sono state inibite le voci di mercato relative al Milan e frustrati i sogni dei tifosi rossonero, usando l'argomento che con la crisi economica il Berlusconi politico doveva dare l'esempio e non poteva permettersi esagerazioni nel calcio. Lo stesso numero uno del Milan era stato accusato di voler fare propaganda, nella primavera del 2008 prima delle elezioni politiche di aprile 2008, sfruttando una visita ad Arcore del fratello di Ronaldinho. Il quale Gaucho non era una promessa elettorale, perché poi arrivò davvero, ma a luglio, a urne chiuse, quando non c'era affatto bisogno di trarre vantaggio politico grazie al calcio. Per non parlare dell'estate 2009 in cui si era cercato di strumentalizzare il Milan, mettendo mediaticamente spalle al muro Silvio Berlusconi per non fargli cedere Kakà con un bilancio rossonero in gravi difficoltà. La minaccia era che in caso di partenza del brasiliano ci sarebbe stata una punizione sulle schede elettorali. In effetti in quelle elezioni europee, la formazione politica del presidente Berlusconi perse un paio di punti: tutto da chiarire che fosse per Kakà. Ma se un effetto negativo venisse davvero provato, più che trarre vantaggio politico dal calcio, il presidente Berlusconi mi sembra abbia tratto svantaggi calcistici dalla strumentalizzazione della dialettica politica.

Milan, Inter e Napoli hanno fatto un buon mercato di Gennaio 2013, il primo che ha riportato attenzione sui talenti della Serie B e che ha visto grandi Club fare non solo il mercato invernale ma passi importanti per il mese di Giugno. La Fiorentina per il momento è a metà, dipenderà molto dalla resurrezione calcistica o meno di Giuseppe Rossi. Non benissimo invece Roma, Lazio e Juventus. La Roma per la verità aveva già fatto molto in estate e non doveva fare cose particolari. Vero che c'è stato l'infortunio di Destro, ma non è che per ogni infortunio si debba andare sul mercato. Quindi, passi. La Lazio, obiettivamente, doveva fare e non ha fatto. La Juventus, che ha vinto lo Scudetto con Vucinic, Matri e Quagliarella, sembra riuscita per il secondo mercato consecutivo dopo quello estivo a cercare per tutto il periodo di contrattazioni una punta forte e a non prendere un'attaccante più forte dei tre appena citati che ha in rosa. Bendtner non si è rivelato più forte del montenegrino, dell'ex rossonero e dell'ex napoletano, e lo stesso rischia di succedere anche per Anelka. Mah!

Palermo, siamo alle solite. L'ad Lo Monaco è scaltro, bravo, forgiato dal mestiere. Piano a dare giudizi e infatti non li diamo. Ma qualche perplessità è quasi d'obbligo. Dunque, ricapitoliamo. La squadra rosanero ha come allenatore Gian Piero Gasperini. Il quale, come noto, attua come sistema di gioco il 3-4-3. Arriva il mercato invernale e la dirigenza cambia moltissimo. Arrivano giocatori, tanti e nuovi. Il tratto di alcuni giocatori-chiave è quello di essere delle mezze ali, dei fantasisti-trequartisti. Proprio il ruolo non contemplato dal 3-4-3. Tanto è vero che nelle due classiche pagine di formazioni di Serie A proposte dalla Gazzetta dello Sport come sempre a fine mercato, il Palermo è stato presentato ai lettori con un 3-4-1-2. Quindi?