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Rota: "Tassa sul lusso, ecco quali società dovrebbero pagarla"

Rota: "Tassa sul lusso, ecco quali società dovrebbero pagarla"TUTTO mercato WEB
lunedì 18 febbraio 2013, 21:192013
di Redazione TMW
fonte tuttojuve

La scorsa settimana abbiamo assistito ad una spettacolare sfida di Champions League tra Real Madrid e Manchester United, due potenze del calcio mondiale. L'evento sportivo è stato appassionante, ed il pareggio di uno a uno è stato, a detta degli esperti, spettacolare. Dal punto di vista dei due club l'aggettivo "spettacolare" sicuramente non può essere utilizzato in relazione al rapporto commissionato dalla Commissione Europea, ed uscito proprio la settimana scorsa, che analizza il mercato del calcio del vecchio continente.
Secondo il rapporto redatto dalla società di consulenza belga KEA European Affairs, i club economicamente più ricchi, come Real Madrid e Manchester United, dovrebbero pagare una tassa sui trasferimenti dei calciatori (soprattutto se di importo elevato) al fine di agevolare una ripartizione delle risorse economiche tra tutti i club del continente. In Europa il problema della disparità di risorse finanziare è ormai conclamato: in Inghilterra, Spagna, Italia e Portogallo, il 92% dei campionati dal 2001 ad oggi sono stati vinti dai primi tre club nazionali pei ricavi di vendita.
Il rapporto mostra come la National Basketball Association (NBA), la lega di pallacanestro americana, abbia invece imposto la cosiddetta "tassa sul lusso" per le squadre al di sopra di un certo tetto salariale e come questa abbia consentito un maggior equilibrio sia sportivo sia economico-finanziario tra le diverse franchigie.

Un sistema di lega "chiuso" come la NBA (ovvero senza retrocessioni) e regole di redistribuzione di alcuni introiti hanno permesso ad una squadra nata nel 2008, come gli Oklahoma City Thunder, di arrivare alle finali NBA 2012 e di sfiorare il titolo.
La "tassa sul lusso" è una delle possibili soluzioni valutate della Commissione Europea per il riesame delle regole di un mercato, come quello del trasferimento dei calciatori, che ha raggiunto un valore di circa 3 miliardi di euro, sette volte superiore al valore del 1995. In reazione alla possibile introduzione di questa misura, i grandi club europei sono agguerriti e pronti a difendersi. La loro linea difensiva trae spunto dalle basilari regole del libero mercato: perché infatti il Real Madrid dovrebbe pagare una tassa sul lusso, quando invece grandi gruppi industriali o aziende private non pagano nulla? I club inglesi di Premier League hanno ulteriori frecce al loro arco: essi già pagano un contributo del 4% sulle spese sui trasferimenti e destinano quei soldi al fondo pensione dei calciatori, perché quindi pagare una tassa aggiuntiva?
Uno degli obiettivi definiti dall'UEFA nell'imposizione del Fair Play Finanziario (FFP) è stato quello di tenere sotto controllo e rallentare l'aumento del divario economico tra piccoli e grandi club. Il FFP è stato un passo importante, ma il tema della redistribuzione della ricchezza con l'adozione di un approccio in stile americano sembra un obiettivo ancora lontano e difficile da raggiungere. Real Madrid e Manchester United possono per ora dormire sogni tranquilli e pensare alla qualificazione ai quarti di Champions.