Capello: dalla panchina alla telecamera
La panchina può aspettare. Non è stato facile digerire lo strappo col Real Madrid o leggere nelle ultime ore il sarcastico commento di Calderon: "Capello? Un allenatore da 1-0". Meglio prendersi un anno di pausa, lontano dai campi. Così Fabio Capello ha ceduto alla corte della RAI e l'anno prossimo il suo campo di battaglia sarà uno studio televisivo. Al massimo una cabina-commento. Facile immaginare il suo utilizzo nei programmi di punta come Domenica Sportiva o Notte da Campioni, l'appuntamento legato alla Champions League. Come non è da escludere un suo impiego da commentatore nelle partite europee, come spalla del telecronista.
Un ruolo che l'anno scorso aveva già ricoperto per le Olimpiadi invernali di Torino per alcune partite di hockey su ghiaccio, uno sport che aveva seguito anche da dirigente ai tempi della polisportiva Mediolanum. Per Capello si tratta dunque di un ritorno al passato. Anche molto più remoto, se si tiene conto che prima di diventare allenatore, don Fabio aveva collaborato con Telemontecarlo e con Mediaset. Dunque per il momento basta col calcio e con le nuove possibili frontiere come CSKA Mosca o Stati Uniti. Il futuro di Capello è ancora in Italia, per una nuova sfida a distanza con Arrigo Sacchi, opinionista a Controcampo. Dopo le ultime schermaglie sulla carta stampata, il botta e risposta è garantito.