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Suarez, una spalla di Klaas-se

Suarez, una spalla di Klaas-se
lunedì 18 febbraio 2008, 00:002008
di Francesco Letizia

Se dovessimo nominare la top 11 dei giocatori più sottovalutati d'Europa, certamente Luis Suarez ne sarebbe il centravanti principe. Un po' oscurato ai media dal Cannibale Huntelaar , scopriamo insieme una delle stelle più lucenti dell'Erendivisie: un 21enne dotato di classe e tecnica da trequartista, spunto da ala e fiuto del gol da 9 puro.

L'EXPLOIT IN SOLE DUE STAGIONI
Luis Alberto Suarez Diaz nasce il 24 gennaio 1987 a Salto, seconda citta più popolosa dell'Uruguay e patria anche dell'attaccante del Palermo Edison Cavani: diciamolo subito, nessuna parentela, ma semplice omonimia, con la vecchia gloria nerazzurra anni '60 a cui tutti avranno pensato quasi istintivamente. Da sempre con la passione del pallone, come la maggior parte dei ragazzini di quelle zone, Luisito entra a far parte, a fine anni '90, del settore giovanile del prestigioso Nacional Montevideo, quello da cui sono emersi nel tempo diversi giocatori che hanno fatto la storia della nazionale Celeste, come Alvaro Recoba e Daniel Fonseca: dopo sette anni di inferiores, il 3 maggio 2005 esordisce contro lo Junior de Barranquilla in Copa Libertadores. Da quel momento, il 18enne Suarez diventa titolare indiscusso del club, con cui metterà a segno 10 gol in 27 presenze fino a fine stagione. La chiamata dal Vecchio Continente non si fa attendere molto ed arriva da una società sempre molto attenta ai giovani "progetti di fenomeno": sono gli olandesi del Groningen, gli stessi per intenderci che lanciarono qualche anno prima Arjen Robben, ad acquistare l'attaccante per una cifra vicina al milione di dollari tondo. In biancoverde, Suarez conferma il suo talento e la sua media realizzativa, pressochè invariata: incantando sin dall'esordio i suoi nuovi tifosi, l'uruguayo metterà a fine anno in cascina 10 gol in 29 presenze e soprattutto l'esordio, (l'8 febbraio 2007 contro la Colombia), nella Celeste di Oscar Washington Tabarez, con cui può vantare al momento 4 presenze e 2 gol. In estate, il numero 20 del Groningen è ormai una realtà: a lui si interessano molte squadre ma, dopo una lunga telenovela burocratica, è l'Ajax a spuntarla, il 9 agosto 2007.

UN JOLLY PER IL FRONTE D'ATTACCO
Gli Ajacidi decidono dunque di puntare sul caliente sudamericano per rimpiazzare il partente Ryan Babel, forse attratti ancor maggiormente dalle buone prestazione offerte da Suarez al Mondiale Under20 canadese: la migliore cartolina del suo torneo, è lo straordinario gol alla Spagna, un diagonale forte e preciso da fuori area. I 7,5 milioni di euro incassati sono un grosso affare per il Groningen, ma non solo: all'esordio con la maglia biancorossa, nello sfortunato preliminare di Champions contro lo Slavia Praga, Suarez si guadagna un importante rigore (poi sprecato dal compagno Huntelaar), in quello in Eredivisie, ottiene un succulento score di 1 gol, 3 assist ed un rigore guadagnato in occasione della goleada al De Graafshap ed infine, anche nella prima all'Amsterdam ArenA, realizza una bella doppietta all'Heerenveen. Parlando di Suarez, andiamo ad analizzare un attaccante completo, a tutto fronte: una delle sue armi migliori è di certo la duttilità, visto che può giocare come centravanti, come seconda punta o come esterno (meglio se sinistro, rientrando sul destro di "sparo") di un tridente come quello dell'Ajax. Fisicamente, Luis è pressochè un normolineo (181 centimetri) e, nonostante possieda le doti classiche di un giocatore più leggero, è ben piantato a terra con i suoi 81 kg di muscoli. Rapido ed abilissimo nell'uno contro uno, risulta veramente difficilmente contrastabile dai difensori avvesarsi: la sua intelligenza tattica gli permette poi di trovare quasi sempre la posizione più pericolosa per la retroguardia che lo fronteggia. Il 21enne uruguayo possiede poi un'ottima visione di gioco, quasi da fantasista, come testimoniano i 6 assist messi in banca in stagione: non è raro invece vedere partire dai suoi piedi anche precisi missili indirizzati alla porta avversaria. I piedi infatti sono potenti quanto dolci, specie il destro, che Luis sfrutta maggiormente per le conclusioni: tecnicamente molto dotato, non si lascia tuttavia ingolosire da giocate inutili o fini a sé stesse. Il senso del gol è sicuramente una qualità innata in lui, mentre il colpo di testa è forse l'aspetto maggiormente deficitario: utile però sottolineare la sua importanza nella fase offensiva, garanzia di imprevedibilità in una manovra che forse troppo spesso tende ad essere "fagocitata" dall'egoismo da bomber di razza di Klaas Jan Huntelaar.

VALUTAZIONE ABBORDABILE, ANCORA PER POCO?
12 gol e 6 assist in 35 presenze: le statistiche di Luis Suarez dimostrano come l'uruguayo sia in pratica un fattore determinante nel 50% delle partite da lui giocate. Numeri che fanno pocq impressione all'occhio "comune" di chi si fa attrarre maggiormente dalla media di un gol a partita del compagno di reparto, di cui forse è persino più completo, ma che forse danno maggior riflessione agli appassionati di calcio internazionale: quant'altri giocatori di 21 anni, equivalenti in talento e cifre, esistono in Europa? Prendiamo come esempio le big italiane: forse che Luisito sfigurerebbe in nerazzurro, come spalla di Zlatan Ibrahimovic, con cui si integrerebbe alla perfezione? E che dire di un KA-PA-SU in rossonero, tridente meno appariscente sulla carta di tanti altri, ma davvero difficilmente marcabile sul rettangolo di gioco: la Juventus poi, alle prese con il pensionamento di Nedved, chissà non perché non possa pensare al "Coniglio" (questo il suo soprannome) in vista di un possibile cambio di modulo. In un momento storico per il calcio internazionale in cui la figura del centravanti bravo coi piedi à in via di estinzione in favore di "seconde punte" che poco vedono la porta e "prime punte" con poca capacità di mettere in fila più di cinque palleggi, Suarez sarebbe davvero un elemento interessante da vedere su palcoscenici ancor più prestigiosi della già pur storica maglia dell'Ajax. Con un contratto in scadenza 2012 firmato da pochi mesi, la valutazione economica non rappresenterebbe tuttavia un grosso problema: pur ipotizzando per i Lancieri una plus valenza del 200%, mai paragonabile a quella irreale del Groningen, pari al 750%, l'esborso rimarrebbe sempre vicino al tetto dei 15 milioni di euro, cifra tranquillamente abbordabile per un giocatore di questa caratura. Lo status del centravanti è attualmente quello di extracomunitario, tuttavia non è da escludere che, in caso di un futuro trasferimento importante, Luis non possa "ripescare" qualche antenato europeo per agevolare la pratica: a tal proposito, le qualità sono quelle tali da ingolosire potenzialmente non solo le italiane, ma anche e soprattutto le squadre della Liga, economicamente più potenti e che potrebbero offrire al ragazzo un habitat linguisticamente e calcisticamente veramente perfetto. In sintesi, prevediamo quanto prima una corsa molto agguerrita per aggiudicarsi questo gioiello: chi partisse oggi, potrebbe aggiudicarsi però una pole position interessante in vista della vittoria finale, in ottica estiva o, mal che vada, per il 2009. In fondo, l'ultimo con questo nome e cognome, ormai oltre 40 anni fa, qualcosa l'ha vinta... Chi volesse scommettere su un goloso bis, inizi a compilare l'assegno.