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...con Amelia

...con AmeliaTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 20 agosto 2014, 00:002014
di Alessio Alaimo
"Attendo la mia occasione. Vorrei restare in Italia. Cagliari e Sassuolo? Potrei essere utile. Milan, l'addio una mia scelta. Diego Lopez è ok, Agazzi? Non preso per giocare. I miei ricordi in rossonero..."

In attesa di una chiamata. Marco Amelia rimane alla finestra, può essere l'occasione giusta per chi va a caccia di un portiere. L'ex Milan, adesso svincolato, attende la giusta chance per tornare protagonista. "Mi alleno a casa mia, ho un centro sportivo nel mio Paese. Gestisco la scuola calcio, mi alleno da un mese e ho due realtà: una di promozione e una di serie D, mi sto allenando con serenità. Ho fatto delle gare amichevoli, dal punto di vista della preparazione ho fatto tutto, anche le amichevoli", dice Amelia a TuttoMercatoWeb.

E il mercato?
"Piccoli movimenti, sono in attesa".

Si parla di Cagliari e Sassuolo. E anche di soluzioni estere...
"Sto prendendo in considerazione tutto. Sono arrivate molte richieste, le maggiori dall'estero. In alcuni casi ho scelto di aspettare, vorrei rimanere in Italia anche perché faccio parte dell'AIC il pensiero è di cercare di dare un contributo alla crescita del calcio italiano. Penso di voler giocare ancora in Italia".

Dopo essere stato al Milan difficile prendere in considerazione squadre come Cagliari e Sassuolo. O no?
"Penso di poter essere utile ad una squadra, ad una società, ad un allenatore. Non vado in giro a cercare il contratto economico, è importante ma a trentadue anni mi interessano più le motivazioni".

Intanto il Milan ha bocciato Agazzi, prendendo Diego Lopez lo ha praticamente retrocesso a terzo portiere.
"Non credo che Agazzi sia stato preso per giocare, non penso sia stato bocciato. Dal mio punto di vista la scelta della società era quella di continuare con Abbiati e avere un portiere alle spalle e Michael magari poteva sostituirlo all'occorrenza un po' come ho fatto io in questi anni. C'è stata la possibilità di prendere Diego Lopez, un'ottima scelta perché è arrivato un grande portiere. Lo conosco bene, è un ottimo portiere anche dal punto di vista caratteriale. Dà tutto. Ha la mentalità vincente, non molla niente".

Il Palermo intanto ha scaricato Sorrentino, per lanciare Ujkani.
"Ha quasi trentasei anni, probabilmente c'è un'esigenza precisa da parte del Palermo. Magari in serie B poteva servire un giocatore come Stefano, in questo momento Zamparini dal punto di vista aziendale pensa di puntare su Samir. Sono due ottimi portieri, possono far comodo al Palermo. Giusto dare fiducia a Ujkani anche pensando al futuro".

E la sua Roma?
"Bene, ha fatto un ottimo mercato, ha una base solida e un allenatore che regge l'urto di una piazza come Roma. Ha preso ottimi giocatori, che per fare le tre competizioni saranno fondamentali. Credo che in questo momento, nonostante tutto, sia la squadra da battere".

Alla Juve il suo ex allenatore, Allegri, ha un compito non facile: non far rimpiangere Antonio Conte.
"Lo sa, ma queste sfide è capace di gestirle. La Juve è forte, c'è una base solida di giocatori che sanno gestire bene le situazioni".

E il Milan, come lo vede?
"Deve completarsi. Sono arrivati Alex, Menez, Diego Lopez. E sono stati fatti movimenti in uscita. Come tutti gli anni le rose si definiranno gli ultimi giorni di agosto. Anche quando ero al Milan iniziammo il primo anno senza Ibra e Robinho, che vennero presentati alla prima di campionato. Il mercato si definirà l'ultima settimana".

Come si è lasciato con i rossoneri?
"Benissimo. Rimane un ottimo rapporto con Galliani, con la dirigenza, con chi lavora a Milanello. Ho un ottimo rapporto con quasi tutti i ragazzi dello spogliatoio. L'addio è stata una mia scelta, c'era anche la possibilità di rimanere. Ho scelto di guardare altrove, vedendo anche le situazioni che c'erano all'interno del Milan. Nessuno andrebbe via dal Milan, a raccontarlo qualcuno magari mi prende per pazzo. Ma mi lascio con un arrivederci".

Il ricordo più bello?
"Le vittorie nei derby, lo Scudetto, la Supercoppa, le settimane importanti. L'entusiasmo del gruppo, soprattutto i primi anni".

Il momento da cancellare?
"Lo Scudetto perso, quasi regalato, alla Juventus. Potevamo vincere il secondo Scudetto consecutivo. Ma quelle partite contro Sampdoria e Bologna hanno segnato il futuro della squadra".