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...con Atzori

...con AtzoriTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
sabato 26 aprile 2014, 00:002014
di Alessio Alaimo
"Roma, bene Garcia: dov'è chi parlava prima? Catania, credici ancora... ma dovevi dare tempo a Maran. Reggina? La società diceva che era da primi tre posti, troppi proclami"

In attesa di tornare in pista Gianluca Atzori fa le carte al campionato. Con un occhio alla Roma di Garcia, che torna in Champions nonostante lo scetticismo iniziale dovuto alla scelta dell'allenatore. Atzori a TuttoMercatoWeb parla anche della possibile retrocessione del Catania e della sua esperienza alla Reggina. Reggina che adesso è con un piede in Lega Pro.

Atzori, sorpresa Roma: è tornata in Champions. Una soddisfazione per Garcia...
"Mi ricordo quello che dicevano di lui quando è arrivato alla Roma. Ma fa parte della nostra cultura calcistica. Hanno messo la croce addosso ad un professionista che oggi mezza Europa vorrebbe come allenatore. Mi piacerebbe fare riascoltare cosa si diceva di Garcia un anno fa. Sono contento per lui e per il calcio italiano: finalmente c'è un'altra squadra che gioca a pallone, la Roma, che vince attraverso il collettivo e non solo con il singolo giocatore".

E il Catania, si salverà?
"La speranza c'è ancora, è giusto crederci. Ma che il Catania avesse questa classifica, ad inizio anno non me l'aspettavo. L'allenatore è rimasto lo stesso che aveva fatto benissimo l'anno scorso, poi ci sono stati dei cambi: Maran, poi De Canio, poi di nuovo e poi Pellegrino. Forse a Maran sarebbe servito un po' di tempo.
Cinque punti - quelli che separano dalla salvezza - non sono pochi, il calendario è difficile, ma è questione di incastri"

Alla Sampdoria Mihajlovic riscuote consensi.
"Sinisa ha fatto un ottimo lavoro. L'ambiente della Sampdoria è difficile, mi sono sentito qualcuno e so che Mihajlovic ha dato una scossa importante. Oggi la squadra è salva in anticipo, mi auguro che nel finale di campionato ci sia qualche vittoria così da sottolineare il buon andamento".

La vera sorpresa, forse, è il Parma.
"Ha un'idea di gioco ed è ben allenato. Gioventù ed esperienza, una squadra affidata ad un allenatore equilibrato. Il Parma può vincere e perdere contro chiunque".

La Reggina intanto è vicina alla retrocessione...
"Mi dispiace. Ero convinto che il mio ritorno a Reggio Calabria fosse coinciso con la voglia di riscattare le stagioni che non erano andate bene. Peccato, le valutazioni che facevo io rispetto a quelle della società erano completamente opposte. Io pensavo che fosse una squadra normale di serie B, loro la consideravano da primi tre posti. Reggio Calabria è una piazza che mi ha dato molto, ero tornato perché conoscevo la piazza. Ma quando la società stravolge obiettivi e programmi fai fatica. Bisognava fare meno proclami, quella non era una squadra da primi tre posti. Ma neppure da retrocessione. Nella mia gestione ho lanciato ragazzi come Maicon e Di Lorenzo, ragazzi che bisognava far crescere. È stata messa troppa pressione ai ragazzi, giocare a Reggio Calabria non è per tutti: è una piazza esigente e quando la palla comincia a pesare devi essere un giocatore da Reggina, cioè devi crescere"

Il suo futuro?
"Non parlo di progetti. Alla quarta partita alla Reggina già mi volevano esonerare. Vedremo cosa si presenterà".