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...con Calori

...con CaloriTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
domenica 5 aprile 2015, 00:002015
di Alessio Alaimo
"Brescia, io ci credo ancora... la mia una scelta di cuore. El Shaarawy percorso veloce, ecco dove migliorare. Felipe Anderson che sorpresa! Futuro? Vorrei partire dall'inizio"

"Finché vedo le prestazioni e la matematica dice che possiamo crederci, io ci credo". Così a TuttoMercatoWeb l'allenatore del Brescia, Alessandro Calori. Penultimo posto in classifica, ma tanta voglia di provare l'impresa. Calori del resto, conosceva già la situazione ancora prima di mettersi in sella alla panchina del Brescia.

Ma chi glielo ha fatto fare, mister?
"Ho fatto una scelta di cuore. Ho scelto una piazza che mi vuole bene, mi hanno cercato le persone, potevo starmene a casa o scegliere altre situazioni. Ma anche questo è calcio. Non so se è la scelta giusta, ma ormai l'ho fatta. Finché vedrò lottare tutti sono in prima fila".

È una serie B strana. E il Carpi sorride, sta andando in serie A.
"Il risultato è frutto di una stagione, poi alla fine paghi il conto. Se hai una rosa ampia riesci a sostituire chi ha giocato sempre e quindi le forze nuove possono darti una mano. Se non arrivi in condizione fai fatica. In B conta la gamba, è una categoria dove se non sei in una condizione atletica ottimale fai fatica. Guardate il Carpi, corre a mille, è determinato e poi quando le cose vanno bene succede di tutto e di più".

Il Carpi domina il campionato. Fatica il Catania, sembrava che dovesse andare spedito in serie A. E nessuno immaginava - visto l'organico - il Brescia al penultimo posto.
"A Catania tanti nomi, tanti giocatori importanti. La squadra è stata ribaltata, ma sono annate in cui gira tutto storto. A Brescia invece abbiamo avuto dei problemi societari, sembrava che la società dovesse fare la fine del Parma. Sono state sprecate tante energie. Quando sei sull'orlo del baratro succedono cose impensabili".

Il suo pupillo, El Shaarawy, cerca stabilità per la prossima stagione: lo vede ancora al Milan?
"Ha fatto un percorso veloce. Ad un certo punto con Allegri teneva in piedi il Milan, poi ha perso sicurezza e ha avuto anche tanti infortuni. È un ragazzo ancora inespresso, deve avere la forza di migliorarsi in alcune cose. Ha qualità. Rientra e parte, così però diventa un riferimento per gli avversari. Se impara ad occupare più parti del campo può fare grandi cose. Non so se continuerà al Milan o da un'altra parte, ma è un patrimonio anche per l'Italia".

Chi la sorpresa dell'anno?
"Felipe Anderson. Ha trovato continuità, certezze e sicurezze".

Da chi si aspettava qualcosa di più?
"Dalla Roma, un crollo derivato forse dal fatto che pensavano di poter raggiungere la vetta. L'anno scorso i giallorossi hanno dominato, ma bisogna avere le varianti. E alla Roma in attacco mancano: non ha un centravanti di ruolo".

Beh, c'era. Mattia Destro.
"Sì, ma se non viene utilizzato... Per giocare nella Roma - che è una grande squadra - devi avere qualcosa in più. Devi essere un campione e allora puoi fare la differenza. Se ancora non sei campione non è facile...".

E lei il prossimo anno, dove si vede?
"Non lo so, sto vivendo quest'avventura in maniera viscerale e voglio viverla fino alla fine. Però mi piacerebbe partire con un progetto da inizio anno".