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...con Caniggia

...con Caniggia
giovedì 18 dicembre 2014, 00:002014
di Alessio Alaimo
"Samp, colpo Correa... lui come Dybala. Catania, con mio fratello torni in serie A. Milan, quanti errori! Atalanta, Denis non segna? Servono i palloni giusti..."

"Sono legato al calcio perché lo seguo, ma non c'entro molto. Lavoro a Londra con una compagnia: ho fatto degli investimenti con gente importante a livello immobiliare in diversi posti nel mondo". Claudio Paul Caniggia ha una nuova vita. Segue il calcio da spettatore, mentre il fratello Diego muove i fili del Catania insieme a Pablo Cosentino per riportarlo in serie A. L'ex Atalanta e Roma parla a TuttoMercatoWeb dei rossoazzurri, ma anche degli argentini destinati a fare carriera. Da Dybala a Vangioni. Caniggia torna a parlare alla stampa italiana e sceglie in esclusiva i nostri microfoni.

Caniggia, partiamo da un argentino che incanta in serie A: Paulo Dybala.
"È arrivato in Italia molto giovane, già si conoscevano le sue qualità ma ha sorpreso tutti. Non perché non avesse le qualità, ma si è abituato abbastanza velocemente. Il Palermo è stato bravo a gestirlo, soprattutto il primo anno. Sta facendo benissimo, grandi cose. E in un calcio molto tattico e fisico come quello italiano non è facile".

Conte lo vuole in Nazionale.
"Deve scegliere lui. Ci sono stati altri casi, come per esempio Camoranesi, che ha scelto di giocare con l'Italia che è una grande Nazionale. Ma penso che aspetterà l'Argentina: avrà già ricevuto qualche telefonata in questo senso...".

Il Catania, dove suo fratello Diego lavora in tandem con Pablo Cosentino, fatica. Che succede?
"Ho visto qualcosa. Sicuramente i giocatori non erano abituati a giocare in serie B e qualcuno probabilmente sta soffrendo della retrocessione. La serie B, per giocatori abituati a giocare in A, è più difficile. E fanno fatica a livello mentale. La B è un'altra cosa. Si gioca più sull'aspetto fisico, contro squadre che si chiudono. E devi essere preparato mentalmente per la fatica di affrontare il campionato di serie B. Quando retrocedi devi cambiare mentalità. Ma mi aspetto che la squadra si risollevi, ha giocatori e qualità per tornare in serie A".

Intanto la Sampdoria piazza un colpo, dall'Estudiantes arriva Joaquin Correa. Colpo o bluff?
"È molto bravo, davvero. Farà parlare molto di sè. Ancora è giovane, avrà bisogno di tempo per dimostrare le sue qualità. Un po' come accaduto con Dybala. I ritmi in Italia sono diversi, c'è la parte difensiva a cui un argentino non è abituato. In Italia farà un tipo di preparazione diverso, dipenderà da lui. E poi gli argentini si abituano facilmente. È successo anche a me, anche se io ho imparato più da Bilardo che da altri allenatori. Correa è un bravo ragazzo, ce la farà. Può fare lo stesso percorso di Dybala".

Il Milan pensa a Vangioni, profilo da big?
"È bravo, ma non so se per il Milan. Anche se il Milan in questi anni non è che abbia fatto grandi investimenti. Ho letto un'intervista di Maldini, gli sarebbe piaciuto far parte della società rossonera. Lo avrebbe meritato. Anche se non conosco la situazione. Ma il Milan non è più lo stesso: hanno preso Torres, un errore. Una squadra come il Milan che è sempre stata su alti livelli, non può prendere giocatori che fanno poco in altre squadre. Una cosa impossibile. Così diventa difficile andare a giocare contro grandi squadre europee".

Chiudiamo con la sua ex Atalanta. Non è una stagione felice...
"L'anno scorso ha fatto davvero bene, risultati positivi. Ora non riesce a fare bene, fa qualche risultato ogni tanto. Sta rischiando molto, fa pochi gol. Deve sbloccarsi Denis, mancano i suoi gol: dopo quindici giornate di solito faceva otto-nove reti. Sicuramente mancano i suoi gol. Bisogna capire se dipende da lui. Perché un goleador ha bisogno dei palloni giusti".