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...con Cassarà

...con Cassarà
lunedì 13 aprile 2015, 00:002015
di Alessio Alaimo
"A Perugia con impegno. Pagheremo gli stipendi. Salvezza? Guardate Napoli-Lazio... Bettinelli, dimissioni si o no: comportamento poco lineare ma non ho i soldi per tagliare le teste, a fine anno andrà via"

"Giocheremo con il massimo impegno, i risultati poi sono quelli che sono. Auspichiamo sempre una buona prestazione, il resto lo stiamo riorganizzando piano piano". Cosi a TuttoMercatoWeb il presidente del Varese, Pierpaolo Cassarà in vista della partita di questa sera contro il Perugia.

Presidente e il futuro del Varese al di là della categoria? Vuole dare rassicurazioni?
"Ci stiamo impegnando per creare una situazione economico-finanziaria, questa è la rassicurazione. I risultati dipendono dagli obiettivi che stiamo cercando".

Questa settimana pagherete gli stipendi ai calciatori?
"Dalle informazioni che ho avuto dall'amministrazione penso che non ci saranno problemi".

La salvezza ormai è un miraggio. O no?
"Dovremmo fare punti praticamente in tutte le partite. Sotto il profilo sportivo bisogna ragionare con quello che c'è. Poi si spera in una prestazione e nei risultati. Guardate Napoli-Lazio come è andata: sono riusciti a cambiare le carte in tavola, magari si possono cambiare le carte in tavola anche in una condizione come la nostra. I ragazzi si stanno preparando con rigore e voglia".

Presidente, è scarico. È la prima intervista 'normale' che fa...
"Sabato scorso ho preso un freddo inaspettato, ho passato quattro giorni in cui non sono stato al meglio. E poi un'intervista normale ogni tanto ci vuole".

Il prossimo anno non ci sarà più Bettinelli in panchina, giusto?
"Penso proprio di no".

Il suo allenatore si era dimesso, poi ci ha ripensato, poi si è dimesso ancora e poi di nuovo ci ha ripensato.
"Non spetta a me commentare certe cose, bisogna sempre tenere un ordine di squadra ma è chiaro che Bettinelli ha già rappresentato quello che è: prima si, poi no, queste indecisioni in un momento così non aiutano. La fiducia però bisogna sempre concederla e darla. Bettinelli ha garantito il suo impegno, tutto sommato contro il Modena non sembrava neanche il Varese: abbiamo fatto una partita ben giocata, poi quando abbiamo giocato l'ultima in casa le cose non sono andate male. Forse è l'aria di Varese che nuoce alla squadra (sorride, ndr)".

Scusi Presidente, ma perché Bettinelli ha avuto questi ripensamenti?
Ci sono due verità: quella di fatto e quella di circostanza. Su quella di circostanza deve rispondere lui, non so perché abbia cambiato idea. Sicuramente il suo non è stato un comportamento lineare".

E perché non lo ha esonerato?
"Perché ho chiesto a tutti severità nel comportamento, rigore nell'azione di ognuno ma in questa situazione non siamo nella condizione di poter tagliare le teste per tante questioni".

Quindi non ha cacciato Bettinelli perché non aveva i soldi per pagare un altro allenatore.
"C'è anche questo motivo. Ma in lui crediamo ancora e non possiamo sempre punire... perché poi bisogna fare i conti con quello che rimane. Bettinelli può anche aver avuto un momento di sconforto. Ricordiamoci quello che ha fatto".

Cosa è successo al Varese quest'anno?
"In materia di calcio tutti si ergono a grandi maestri. Io sono entrato in punta di piedi e ci sono ancora. Da fuori è facile assumere posizioni di presunzione, nel calcio le variabili non sono solo quelle dell'amministrazione, ma quelle che riguardano il campo. Contro il Modena sembrava il Varese dei tempi d'oro, poi contro il Catania abbiamo fatto male. Un grande presidente con tutto il suo entourage deve cercare di capire cosa non funziona. Ho beccato un Varese in una situazione di ampio monitoraggio e a me danno fastidio quelli che ci danno già per morti. Alcuni giornalisti - parlo della stampa locale - hanno fatto morire il Varese ancora prima che morisse. La bara al morto si dà quando muore, non prima, senno si rischia di sbagliare la misura".

Però a vedere l'organico al completo non siete così scarsi...
"Se guardiamo le individualità la squadra c'è. Probabilmente manca quella proiezione di forza che comunque si è evidenziata a Modena. L'impegno c'è, sono mancate delle caselle. Oltre alla sfiga con gli arbitraggi, abbiamo avuto tanti infortunati. Ci sono mancati tanto Varela, Neto Pereira e altri, ma i ragazzi sono tutti grandi professionisti e vogliono ancora rimanere in serie B. Mettendo in analisi la possibile retrocessione in Lega Pro, l'importante è arrivarci con dignità sportiva. Facile essere definiti delle star quando ci sono i risultati e scarsi quando le cose non vanno bene. Magari a Perugia facciamo un risultato positivo, darebbe uno scossone a tutti i baroni che scrivono del Varese. Quando facciamo bene non dicono nulla, quando facciamo male siamo già impiccati" Sto cercando di accelerare la ripresa dei ragazzi, il ritorno in campo delle forze che potrebbero rendere più vigoroso il gioco. Con tutta la sfortuna che abbiamo avuto, manca solo una croce davanti".