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...con Delio Rossi

...con Delio RossiTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
giovedì 15 maggio 2014, 00:002014
di Alessio Alaimo
"Il nostro calcio non è più di livello. Pastore, vai via dal PSG... la Roma sarebbe ok. Milan, cambia la rosa. Felice per il Palermo in A. A gennaio no alla Cina, ritornerò"

L'attesa prima di tornare in pista, con la stessa voglia di prima. Con le stesse capacità di sempre. Delio Rossi è l'antidivo, non ama apparire. È rimasto in silenzio per diverso tempo "perché nel calcio parlano tutti, ma chi lavora con le parole sono i giornalisti, l'allenatore deve parlare con i fatti", dice a TuttoMercatoWeb. E questa volta fa un'eccezione, perché Rossi non è uno a cui piace stare ogni giorno sui giornali. Profilo basso e tanto lavoro.

Rossi, il calcio italiano non vive un bel momento. Da fuori come lo vede?
"Il nostro non è più un calcio di livello: lo abbiamo mascherato per tanto tempo, ora i nodi vengono al pettine. Ci sono squadre più importanti. La Juventus in Europa ci poteva stare, le altre sono inferiori".

In Italia sorprende la Roma. Garcia si è presentato bene al suo primo anno in serie A.
"Ha meritato sul campo: è venuto in una situazione non facile, in una città difficile come Roma. È stato bravo. Se avrà le disponibilità economiche per competere potrà dire la sua. Il gap lo puoi colmare con il lavoro dell'allenatore, ma per giocare ogni tre giorni devi avere tanti giocatori a disposizione".

Uno il prossimo anno potrebbe essere Pastore? Lei lo ha allenato a Palermo, dove era la stella che brillava. Oggi al PSG è uno dei tanti...
"Paga il prezzo che è stato pagato: se spendi 43 milioni pensi che debba essere il primo a cui dare la maglia e tutti devono giocare con lui. Non è una punta, neppure una mezzapunta o un mediano. Ha un ruolo particolare. Deve sentirsi importante: chi lo prende deve fidarsi di lui. Al PSG però di Pastore ce ne sono altri quattro-cinque. Lì è un comprimario, deve essere un protagonista. Dovrebbe pensare di andare a farlo da un'altra parte. Sicuramente alla Roma potrebbe fare bene".

Da quando è arrivato, la vera rivelazione del PSG è Sirigu. Pagato 3,5 milioni ha conquistato Parigi.
"Era già un portiere affidabile a Palermo, i portieri esprimono le loro potenzialità a 26-27 anni. Lui è un ragazzo serio, un professionista. E ha ancora tanti margini di miglioramento".

Deve invece migliorare, sicuramente, il Milan nella prossima stagione.
"Il Milan che ha vinto tutto ha indicato la strada alle altre: pagava i giocatori più degli altri. Questa squadra può fare leggermente meglio, ma al di là del discorso dell'allenatore bisognerà rimodellare la rosa".

Ha un contenzioso in corso con la Fiorentina in Tribunale. Avete chiarito?
"Ho impugnato il licenziamento. Con la Fiorentina mi sono lasciato in ottimi rapporti, risolveremo la situazione senza problemi".

Il suo ex Palermo, intanto, è tornato in serie A.
"L'anno di serie B gli ha fatto bene. Non era facile ritornare subito in serie A, anche se la squadra più forte delle altre. La serie A però non te la regalano. Di Palermo ho un grande ricordo, la gente, la città, mi hanno regalato emozioni incredibili. Sarei felice se il Palermo tornasse a grandi livelli, speriamo che al di là delle parole ci riesca per davvero. Quella gente mi ha dato gioie indescrivibili".

E lei, pronto a tornare in pista?
"Prima o poi tornerò, ne sono convinto. Ci sta che qualche annata vada meno bene di altre. Fa parte del percorso di crescita di un allenatore: quanti allenatori non mai stati esonerati? Prima o poi ritornerò. Oggi è un calcio da mordi e fuggi".

A gennaio poteva andare in Cina?
"Sì, tutto vero. Era una proposta vantaggiosa dal punto di vista economico, ma...".

Ma?
"Prima avevano fatto un discorso di progettualità. Poi era diventata una cosa da mordi e fuggi. Prima il progetto era uno, poi un altro. A distanza di una settimana avrei dovuto fare un preliminare di Champions Asiatica. E se uno deve vendere l'anima al diavolo per lavorare non va bene. Ma non ho niente contro la Cina, magari sarà il calcio del futuro. Se cambi le carte in tavola però non va bene. Non ci sto".